8 febbraio 2010

THE PALAZZO MARINO EXPERIENCE


Sorprendeteli, giovani milanesi! Stupiteli, dimostrate loro che li marchiamo stretti, che non li perdiamo mai di vista. Ci sono quei pomeriggi liberi. Dove avete tempo, magari un’oretta. Fuori fa freddo e non sapete dove ripararvi. Siete in centro? Perfetto! Non rinchiudetevi in locali come Serendepico e Flying Circus, che seppure estremamente folcloristici e accoglienti, non potranno insegnarvi nulla di nuovo sulla città in cui vivete, eccezion fatta per Moncler lucidi dai più accattivanti colori e facce da galera. Entrate una volta, almeno una volta a Palazzo Marino, sede del Consiglio Comunale. Non dovete prendere appuntamenti- non ci va nessuno. Lasciate giù la carta d’identità e verrete premurosamente perquisiti da degli attraenti uomini in divisa che non solo vi accompagneranno agli spalti dei visitatori, ma vi delizieranno dolci sguardi onde evitare che vi salti in mente di lanciarvi contro un consigliere della Lega e di strizzargli il capezzolo. In quello stanzone rivestito di velluti purpurei scoprirete un mondo stupefacente. Ebbene sì, scoprirete una pattuglia di ometti in cravatta e doppiopetto che staranno discutendo nientepopòdimeno che di voi. Della casa che abitate, dell’università che frequentate, dell’informazione alla quale attingete, della fresca aria di montagna che respirate. Mi vorrei soffermare proprio su quest’ultimo punto.

Lunedì 25 gennaio la redazione del Faber ha coniato e dato vita a un nuovissimo evento d’intrattenimento urbano. “L’occupazione al Comune”, ovvero la “Marino Experience”. Espressione poetica e molto suggestiva. Dopo due ore di dibattito serrato- e poco divertente, alla richiesta di abbandonare la tribuna alle ore 22, ci siamo uniti ai due consiglieri Fedrighini (Verdi) e Montalbetti (Milano Civica) cogliendo la loro iniziativa di protesta rimanendo sulla purpurea moquette. Entro mezzanotte il Faber imperversava in aula. Thermos di tè, sacchi a pelo e biscotti sotto lo sguardo muto e indignato della poltrona vuota della signora Sindaco (lo sguardo della poltrona di De Corato non scherzava). Ai due consiglieri se ne sono aggiunti altri, sempre esponenti del centrosinistra, in segno di solidarietà. Chiacchiere e risate hanno riempito le pareti del luogo di potere. I politici ci hanno ascoltati, hanno risposto alle nostre domande e ci hanno spiegato dai loro punti di vista il dramma dell’inquinamento dell’aria milanese.

Causa scatenante della protesta è infatti il raggiungimento (ad allora) del quattordicesimo giorno consecutivo di sforamento di Milano della soglia di Pm10. Seguendo il dibattito sono state sin da subito chiare le due posizioni (più e meno ragionevoli) sulla questione. Da un lato chi sosteneva che in tante altre città italiane si presentano le stesse difficoltà se non in misura maggiore (dichiarazione più che veritiera se non fosse per il fatto che non è attinente al ragionamento) sbizzarrendosi in attente lezioni sui termini “emissione”, “concentrazione” e sulla posizione sfavorevolmente bassa della nostra città. Chi dall’altra parte rispondeva parlando di morti giornaliere per danni ai polmoni procurati dallo smog e sul valore della salute del cittadino. Insomma un dibattito contrastato. Non l’intera redazione del Faber ha partecipato alla dimostrazione in quanto un’ala dissidente ha temuto la strumentalizzazione. Col senno di poi è stato un timore infondato. La dimostrazione ha dato buoni frutti attirando l’attenzione dell’opinione pubblica non solo milanese, ma nazionale sulle non- politiche della Moratti sul tema inquinamento. Corriere della Sera, la Repubblica, Affari Italiani e molti altri hanno dedicato spazio alla notizia dell’occupazione (con qualche comparsa del Faber e dei Faberisti in foto e articoli, a volte mascherati dietro a erronee definizioni quali ad esempio “ragazzi ambientalisti”-?!- come nel caso del Corsera). Un’esperienza non solo eccitante, ma anche altamente educativa.

Ed è gratis!!! Quando vi ricapita a Milano? Portatevi appresso la ragazza e date un’occhiata ai consiglieri fra una pomiciata e l’altra. Studiate, bevete, mangiate, sentitevi a casa vostra, perché quella in un certo senso è casa vostra. Non lo dimenticate. Evitate solo gli atti osceni e le trombe da stadio, per il resto, vi sarete presi la soddisfazione di far parte del sistema, almeno per qualche ora e di averlo monitorato. Meglio che stare a casa e lamentarsi, no? Un nostro caporedattore ha già approfittato della trovata, utilizzando la “Marino Experience” per rimorchiare quella che poi è diventata sua moglie e che gli ha regalato le gioie della sua vita: Anita e Marcello (concepiti non si sa ancora bene in quale parte del Consiglio Comunale). Quindi, Faberisti, cosa aspettate? Il presente è vostro e il futuro vi aspetta.

Sorprendeteli, dimostrate loro che li marchiamo stretti, che ci siamo. La città ci appartiene, come ci appartiene il suo destino. State attenti solo a non stuzzicare il consigliere Majorino per ragioni che ora non vi sto a spiegare.

 

Giulio Rubinelli

 


 



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