8 febbraio 2010

Scrivono Vari 090210


Scrive Sergio Brenna

Caro Calaminici, tutto giusto, tutto vero. Peccato che a Sesto la Giunta di sinistra col PGT faccia esattamente le stesse cose: stessi indici, stessi referenti (Zunino, le banche), stesso delegare ai privati l’immagine della città. Non è neanche la critica al PD: l’assessore all’urbanistica è un PRC grassiano, eppure … felice perché Zunino gli prometteva di portare un centro commerciale del Corte Inglés! Ho sentito Vendola a Report dire: siamo una Giunta di chiacchieroni, ma quando dovevo decidere sulla sanità da chi dovevo andare se non da Tedesco, che di sanità se ne intende?Mi è venuto in mente Zaninello, sindaco PRC di Cinisello, che mi diceva che lui i PII li faceva valutare a Sistemasviluppofiera (CL) perché loro i conti li sanno fare: i loro di conti sanno fare! Che dire? Come Cicerone: ho chi fuggire, non ho chi seguire!

Scrive Rinaldo Sorgenti

Ho letto l’articolo “Di Milano si può anche morire” e, dopo aver esaminato la tabella sui “Fattori di inquinamento correlati alla velocità” mi viene da pensare e commentare: “Le solite esagerazioni” ? Infatti dalla tabella è del tutto evidente che i fattori di inquinamento sostanzialmente non cambiano, anzi in molti casi sono addirittura migliori, per velocità tra i 50 e gli 80 km/h. Ora, è abbastanza evidente che, in città, non si possa ragionevolmente dire che le velocità non rientrino sostanzialmente in questa fascia, nelle poche larghe strade di circolazione che lo consentono, per tipologia. Considerare (e, forse, criticare) il Cavalcavia Scarampo dove – addirittura (?) – si consente la velocità fino a 70 km/h come un esempio negativo, mi pare del tutto fuori luogo. Come ben si vede dal grafico allegato, il problema è certamente ben maggiore quando la velocità (un eufemismo) è nell’ordine di 20-30-40 km/h, per non parlare delle troppe e abituali soste in colonna o a passo d’uomo. Non è casuale impiegare anche un’ora per percorrere 20 km. Da un lato all’altro della città, per chi ha bisogno di farlo in macchina.

Quindi, il vero problema è semmai la “scorrevolezza” delle tante vie e la sincronia di molti semafori che davvero altrimenti contribuiscono significativamente a “stop and go” continui, con le relative emissioni maggiori. Dopo di che, ritornando al tema dell’inquinamento dell’aria nei centri urbani di una certa dimensione, questo è chiaramente e significativamente condizionato dal riscaldamento degli edifici che, diversamente da molte grandi città (es. in Francia), è fatto con combustibili (es. metano o gasolio) anziché con l’elettricità! Ma per fare come fanno i francesi, bisognerebbe disporre di abbondante produzione elettrica a costi quanto più bassi possibile. E, qui (nel nostro bel Paese, che spesso si riempie di demagogia e disinformazione), … casca l’asino! Forse varrebbe la pena rifletterci.



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali




Ultimi commenti