26 gennaio 2010

LA CASA DELLA MEMORIA


Milano sta (ri)costruendo l’area Garibaldi-Repubblica, dopo oltre 50 anni di attesa: grattacieli per residenza, uffici, alberghi, esposizioni, multisale, ecc ed anche un parco molto atteso, ma con un progetto più volte ridisegnato: il tutto rivedendo totalmente la viabilità e nel nodo più infrastrutturato della città.

Ai margini di quel parco, in via De Castilla, di fronte a via Volturno, è stata prevista la Casa della Memoria, opera realizzata come onere di urbanizzazione dalla Hines, l’operatore che realizza tutti gli edifici dell’area. Localizzazione un po’ marginale rispetto al nuovo intervento, ma contigua con la parte nord dell’ “isola”, contiguità voluta perché è una significativa posizione di cerniera tra la parte nuova e quella storica, ma che, mi si permetta, potrebbe costituire un limite allo sviluppo del progetto

 Ottima l’idea e complimenti a chi l’ha avuta: una sede per un uso flessibile oltre che permanente delle associazioni che della Memoria sono portatrici per compiti istituzionali, ANPI, AIVITER, ANED, INSMLI, e magari altre, ora o in futuro, perchè deve essere un luogo da condividere per principi culturali e politici La Memoria per gli storici è l’humus del nostro presente o, come dicono i filosofi, “l’organizzazione dell’oblio” cioè la scelta dei valori, dei momenti, delle persone, che devono restare nella memoria, che in una casa, in questa casa, si devono ritrovare.

Memoria della storia recente. Milano è un luogo di particolare stratificazione di memorie e ha così l’occasione di realizzare un edificio unico in Italia, ma in rete con le altre città italiane consultabile e forse visitabile virtualmente da altre sedi. Non solo un museo, ma un contenitore, dove la gestione sarà importante come l’archivio.

Il progetto affidato allo studio Boeri, direttamente e senza concorso, prevede una sorta di edificio cubico a quattro piani, con una propaggine nella facciata principale aggettante sulla parte destra ad angolo acuto due facciate sono cieche, quella a sud è totalmente vetrata e quella a ovest ha in parte un risvolto vetrato, in parte è cieca.

Trasparenza assoluta dal giardino verso l’interno, a cui si vedranno la sala riunioni, le mostre, e nell’angolo sporgente la grande scala, esaltazione del percorso che conduce ai piani.

Vi saranno contenuti spazi per esposizioni, incontri, archivi e uffici delle diverse associazioni che li gestiscono. Un progetto diverso da altri dello studio Boeri che è impegnato nella stessa area per un importante complesso di torri residenziali caratterizzate da terrazzi verdi a ogni piano, edifici composti da appartamenti-villa con giardino, sovrapposti in verticale.

Il giardino di fronte dovrà essere utilizzabile per allestire una parte delle manifestazioni nello spazio aperto, ma suggerirei di prevedere un “percorso della memoria”: statue, lapidi, scritte, … che conducano alla casa e ne siano la proiezione esterna.

Va notata la semplicità della proposta: il tema poteva suggerire segni, simboli, forme significanti, aperture permanenti al pubblico, superfici per proiezioni, muri con scritte o lavorati drammaticamente. Quello che simili edifici sembrano comportare nel mondo, basti pensare ai diversi memorial realizzati o in progetto negli ultimi anni.

I progettisti invece si sono orientati verso un intervento minimale e razionale, scevro anche da ogni decostruttivismo, che sembra andare di moda in questi casi. La funzione è richiamata solo da un intervento di lettering: una scritta con il nome della casa all’ultimo piano. L’unico elemento decorativo è una cornice bianca che disegna i marcapiano e diviene parete che profila le vetrate della facciata. E’ una scelta che forse si distinguerà tra i multiformi linguaggi degli edifici in realizzazione.  

Mi si permetta un augurio; che il progetto si realizzi presto e non diventi per contrappasso una Casa del ricordo disatteso, che sarebbe una tragica beffa. 

 

Paolo Favole

 

 
 

 
 



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