11 gennaio 2010

GUARDARE AVANTI? INDIETRO? DOVE?


Piazzale Loreto, l’hotel Raphael, piazza del Duomo, luoghi della memoria politica italiana senza tempo dove il livore del popolo si riversa sui leader nel momento in cui la curva del successo tende al declino o allo zero.

Mussolini, Craxi, Berlusconi sono nati politicamente a Milano anzi il terzo è una partenogenesi via cavo del secondo e due volte su tre a Milano la piazza gli si è rivoltata contro. Nel secondo c’erano anche quelli del MSI a lanciare le monetine…

Mussolini aveva detto «Governare gli italiani non è difficile ma è inutile» e quindi ha fatto il dittatore. Curzio Malaparte diceva” Non si può fare il ritratto di Mussolini senza fare il ritratto del popolo italiano. Le sua qualità e i suoi difetti non gli sono propri: sono le qualità e i difetti di tutti gli italiani. Il dir male di Mussolini è legittimo: ma è un dir male del popolo italiano”. Guardando con gli occhi attuali e forse anche in modo un poco azzardato il voto per le elezioni alla camera del 1921, senza le televisioni e i poster 6×3, il centro destra andò meglio alle elezioni………

 

Partito

voti % 

Partito Socialista Italiano  

25 

Partito Democratico Sociale  

4,7 

Partito Comunista d’Italia  

4,6 

Partito Repubblicano Italiano  

1,9 

Partito Democratico Riformista  

1,8 

Liste di slavi e di tedeschi  

1,3 

Partito dei Socialisti Indipendenti  

0,6 

totale centro sinistra 

39,9 

Partito Popolare Italiano  

20,8 

Blocchi Nazionali  

19,1 

Partito Liberale Democratico  

10,4 

Partito Liberale

7,1 

Partito dei Combattenti  

1,7 

Partito Economico  

0,8 

Fasci di combattimento  

0,5 

totale centro destra 

60,4 

 

Dopo la marcia su Roma (28 ottobre 1922)….Mussolini si presentò alla Camere con un governo di coalizione formato soprattutto da esponenti liberali, cattolici e da alcuni esponenti moderati dal Partito Fascista (wikipedia).

Craxi ha governato con un certo successo, da sinistra, cosa anomala in Italia, riscuotendo persino favorevoli commenti della stampa anglosassone che notoriamente è allergica agli italiani: il settimanale britannico The Economist dipinse Craxi come “l’uomo forte d’Europa” (1985). Alla fine il miglior commento l’ha fatto Forattini con le sue vignette di Craxi volante dal balcone di Piazza Venezia sottotitolate: “ARIDATECE ER PUZZONE”.Restano a suo carico una serie d’inchieste della magistratura, a volte eterodiretta, che ne appannano il profilo politico.

Berlusconi: “still unfit” dice da tempo l’Economist, ma l’attuale presidente del Consiglio riesce a incarnare al meglio le qualità e i difetti degli italiani come diceva Malaparte di Mussolini.Fortuna vuole che non ci sono le condizioni storiche a contorno e, come ha detto il presidente Fini in un oramai famoso e recentissimo fuori onda: ” è nato 2000 anni dopo il periodo che meglio gli si addiceva: l’impero romano!!!!”.

Sì ma la sinistra, cioè quella robina lì … .

Oggi abbiamo un buon conduttore (pelato ed emiliano/romagnolo come Mussolini, pelato e alto come Craxi, pelato ma senza parrucchino come Berlusconi) e poi una massa informe d’idee, guitti, magari anche gente di successo personale, ma comunque una corte di nani e ballerine, ma di serie B, perché il pelo buono con somma invidia malcelata dei maschietti di centro sinistra è tutto a destra.

Domande da sussidiario: chi siamo, che facciamo, dove andiamo?

E siamo sempre lì a piazzale Loreto a prendere a calci i corpi di Mussolini della Petacci e dei gerarchi, sempre come dei cani rabbiosi all’assalto del palazzo d’inverno ma la rivoluzione in Italia non si farà mai, se i napoletani chiudono tutto a “tarallucci e vino” e i lecchesi “si aggiustano”…

Siamo sempre lì a piazzale Loreto questa volta in compagnia di Di Pietro e Borrelli (Resistere Resistere Resistere), rabbiosi e schiumanti di rabbia a scaricare le nostre energie sui corpi inermi dei gerarchi come in uno psicodramma collettivo, tuttavia non riusciamo a vedere una luce, ad agire il lutto storico degli operai delle ferriere. E i “gerarchi” sono sempre al potere, aveva ragione Mussolini a voler fare di quell’aula un bivacco per i suoi manipoli, quando vedi Gasparri, Bossi, Schifani (Calderoli non vale un commesso ….).Sì ma i nostri, quelli della sinistra, non è che brillino, dove sono i Togliatti, i Longo, i Berlinguer i De Gasperi i Moro …

In latino spero promitto e iuro richiedono l’infinito futuro, non ci resta che sperare che il vitellone emiliano riesca nella sfida.

 

Riccardo Lo Schiavo

 

 


 



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