14 settembre 2016

SALA. UN SINDACO DEI DEBOLI AL TEMPO DELLA DATOCRAZIA

Banche dati, un’opportunità, una minaccia, un nuovo proletariato


In due occasioni ravvicinate, la Festa dell’Unità e “il Tempo delle Donne”, l’evento del Corriere alla Triennale, il sindaco Giuseppe Sala ha detto due cose solo apparentemente distanti: “tra i miei compiti c’è la difesa delle donne” e “sono di sinistra senza essere renziano”.  Difendere le donne, la parte ancora indubbiamente più debole della società, rientra nelle missioni della “sinistra” comunque la s’intenda. La difesa dei deboli, degli ultimi, degli emarginati come compito fondamentale della sinistra è indubbiamente un suo ruolo identitario, l’ha ricordato a suo tempo Berlinguer anche nella famosa intervista di Scalfari recentemente ripubblicata da la Repubblica.

01editoriale29fbLa sinistra dunque c’è e a chi continua a dire che tra destra e sinistra non c’è più differenza, suggerisco di andarsi a rivedere il dibattito alla  Versiliana del 4 settembre scorso tra Stefano Parisi, che Berlusconi vorrebbe come tycoon del centro destra, e Fabrizio Barca, personaggio importante ma scomodo del Pd. Dunque Giuseppe Sala (a-renziano) si colloca nel solco della sinistra nella difesa dei deboli e ovviamente non solo delle donne.

Ma chi sono oggi i “deboli”? La platea si è enormemente allargata e comprende persino chi assolutamente non ritiene di essere un debole o un emarginato, pensando, vedi caso, all’uso che fa di Internet, magari con strumenti costosi e sofisticati come gli ultimi modelli di smartphone o smartwatch. Ma così non è, anche lui tra i deboli: debole nell’era della “datocrazia”, l’esercizio del potere da parte di chi possiede i dati.

Il “dato”, inteso come informazione, è un po’ come l’atomo di uranio e la sua storia. L’uranio così com’è in natura non ci può preoccupare ma i suoi isotopi e il suo arricchimento sì, sono un’arma di distruzione terribile ma anche una fonte energetica importantissima, per non parlare di tutti gli altri usi pacifici. Un destino analogo e bifronte si profila probabilmente per il “dato”. Sull’uso dell’uranio si sono rivelati indispensabili accordi internazionali.

Anche sul dato e il suo uso stiamo forse per arrivare alla necessità di accordi internazionali: gigantesche banche dati in mano di pochi sono una minaccia reale e le avvisaglie ci sono già. Google ha dovuto modificare un algoritmo che utilizzava nella selezione e nel posizionamento gerarchico di documenti, di testi o collegamenti nella sua banca dati perché in grado di influenzare l’elettorato americano nella corsa alla presidenza. È interessante comunque andare a guardare tutte le applicazioni offerte da Microsoft per capire il ruolo possibile suo e delle aziende di quel settore.

Oggi, sullo scaffale della modernità troviamo l’intelligenza artificiale, i “Big Data”, l’Internet delle cose, tutti i WeMake, tutte le applicazioni del segmento “vita facilitata”, gli e-commerce, molti giochi elettronici del tipo Nintendo. Miniere di dati. Il catalogo è lunghissimo. La condizione per il singolo utente o per chi lavora e per le aziende è solo una connessione veloce: sembra un servizio, e lo è, ma a che prezzo latente e implicito? Dire tutto di noi, dire tutto di un’azienda, dire tutto di pubblica amministrazione: dire tutto ma a chi?

La strategia delle aziende di informatica – software e hardware – per offrire da un lato apparecchiature di minor costo – con poco magazzino di memoria – e per vendere servizi è di spingere gli utenti a memorizzare i propri contenuti con sistemi di “cloud computing”, gigantesche memorie esterne, in genere a pagamento dopo un primo avvio fascinoso gratuito. Di tutti questi dati che ne fa ”realmente” chi li possiede? Cominciano a esserci allarme e preoccupazione. Tanto per dire la cosa più banale: che succederebbe se fosse improvvisamente negato l’accesso ai propri dati, a quelli di un’azienda o a quelli di un’amministrazione pubblica? Magari per ragioni politiche, militari?

Tanto per far capire che siamo entrati in un’era complicata, ecco che cosa riferisce l’Agenzia Reuters: l’Unione Europea è impegnata nel decidere se delegare alla Commissione guidata da Jean-Claude Juncker il potere di ridefinire i robot guidati dall’intelligenza artificiale come “persone elettroniche”, con i relativi diritti e doveri che la “electronic personhood” comporterebbe. Visto come tali sistemi tardino a emergere, la questione potrebbe non sembrare urgente, ma lo è per Bruxelles, perché la mossa potrebbe rendere tassabili i redditi generati dagli automi intelligenti (Vedi l’affare Apple).

Nasce ovviamente la questione di come obbligare i robot a pagare. I soliti metodi umani – la minaccia della galera, il sequestro dell’auto – non parrebbero applicabili. Forse è questa la chiave di lettura con cui considerare un’altra notizia della stagione, riportata dalla BBC. Un’équipe di ricercatori alla Leibniz Universität di Hannover, in Germania, ha fatto sapere che sta sviluppando un sistema nervoso artificiale per i robot di modo che possano provare dolore. Per cosa? Che ne dite?

Volete un livre de chevet su questo nuovo mondo? Eccovelo: Shumet Baluja, Silicon Jungle, Edizioni Dedalo. Baluja è Senior Staff Research Scientist nel mondo della ricerca di Google: un romanziere attendibile dunque.

Siamo allora alla datocrazia? Probabilmente sì, e dunque a un nuovo mondo di deboli ed emarginati, di gente condizionata, vittime di un rapporto asimmetrico: cede tutto di sé inconsapevolmente in cambio di servizi (magari pagati), subendo in cambio condizionamenti in grado di cambiare la sua vita, le sue aspettative, i suoi consumi, le sue opinioni.  Il possesso dei dati somiglia al possesso dei mezzi di produzione: marxianamente potremmo dire che è nato l’e-proletariato. Chi lo difenderà? Un nuovo problema per la sinistra, quella vera.

Ma perché parlarne a proposito di Giuseppe Sala? Perché da sempre il proletariato è prevalentemente urbano e in città si concentra il suo disagio: il sindaco è il sensore migliore. La palla passa dal suo campo. Che partita intende giocare?

 

Luca Beltrami Gadola

 

 



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