12 gennaio 2016

LA GOCCIA: FUORI DALLE QUINTE E DALLA DEMAGOGIA


Sono stato molto incerto se replicare al confuso articolo pubblicato da ArcipelagoMilano su Bovisa e firmato da membri del Comitato La Goccia: lo faccio solo per rispetto dei suoi lettori. Non mi sembra neppure il caso di replicare sul mio “conflitto d’interessi”: sono stato prorettore vicario del Politecnico di Milano, carica che ho lasciato quando il Sindaco Giuliano Pisapia mi ha chiesto, a luglio 2015, di assumere l’incarico di Assessore all’Urbanistica a seguito delle dimissioni di Ada Lucia De Cesaris. Il Politecnico è un’università pubblica, non una società privata, e io ero un civil servant prima come lo sono ora benché in un diverso ruolo.

04balducci01FBVeniamo ai fatti. Il Politecnico a metà degli anni ’90 ha acquistato dal Comune di Milano 91.000 mq di terreno a Bovisa. Nello storico quartiere milanese le grandi officine e fabbriche avevano abbandonato le loro strutture lasciando un’eredità di desolazione e d’inquinamento così grave da far decidere il Ministero dell’Ambiente di includere l’area nella lista nera dei Siti di Interesse Nazionale (SIN), i più inquinati d’Italia, dove il Ministero avocava a sé l’approvazione delle complesse procedure di bonifica.

L’Accordo di Programma fra Politecnico, AEM, Comune e Regione era stato siglato nel 1997. Per l’acquisto dell’area il Politecnico aveva versato al Comune 24 miliardi di lire che dovevano essere investiti, secondo i patti, nelle bonifiche da realizzarsi a opera del Comune per riconsegnare le aree sulle quali sviluppare le proprie strutture di ricerca e didattica. Quelle risorse si dimostravano presto insufficienti e quindi sono state per anni congelate, mentre il Politecnico non ha mai potuto accedere alle aree acquistate, dovendosi adattare ad affittare o acquisire immobili esterni al perimetro del Sito di Interesse Nazionale (SIN), perché la crescita in termini di studenti e attività lo imponevano e perché la scelta di Bovisa era una scelta strategica dell’Ateneo nei confronti della Città. Grazie all’insediamento del Politecnico e del Mario Negri, infatti, il Quartiere ha potuto ricominciare a vivere, anche economicamente, sostituendo alle fabbriche abbandonate le nuove funzioni dell’economia della conoscenza.

All’interno del SIN però da allora tutto si è bloccato per quasi venti anni e molti sono stati i tentativi di uscire dallo stallo, in una situazione di risorse sempre più scarse dei Comuni e della rigidità delle procedure di bonifica richieste dal Ministero.

Con la revisione del PGT operata dall’amministrazione Pisapia, Bovisa è stata identificata come Area di Trasformazione Urbana (ATU), con indici di edificabilità ridotti rispetto alla previsione del Piano della Giunta Albertini, che cercava di recuperare risorse per la bonifica attraverso incrementi dell’edificabilità. Terminato il processo di revisione del PGT due sono state le azioni intraprese dall’allora Assessore all’Urbanistica: la prima è stata l’ottenimento dell’uscita dall’elenco dei SIN, e l’affidamento alla Regione e poi al Comune della responsabilità della bonifica; la seconda è stata la candidatura dell’area nell’ambito del Piano Città che ha permesso di programmare la bonifica di un primo lotto di 80.000 mq con un investimento di 5 milioni di euro.

In questo quadro, all’indomani dell’approvazione del PGT a fine 2012, l’Ateneo aveva proposto all’Assessore di mettere a disposizione le proprie competenze progettuali per presentare al Comune un’ipotesi di master plan sull’aerea che consentisse di aggiornare la pianificazione generale ormai superata dell’originario Accordo di Programma; molti sono infatti i cambiamenti intervenuti da allora: i diversi interessi di A2A, la richiesta di Esselunga, di Euromilano e delle Ferrovie Nord di entrare nell’Accordo, le mutate esigenze del Politecnico, la necessità di realizzare verde, servizi e attrezzature per il quartiere e per i centri di ricerca presenti come il Mario Negri, il possibile collegamento con le aree dello Scalo Farini a Sud e dell’area di Expo a Nord. Il Politecnico, i cui dipartimenti e laboratori didattici lavorano da decenni su Bovisa, può attraverso un concorso interno, offrire all’Amministrazione, senza oneri, una serie di scenari alternativi sui quali il Comune in completa autonomia può costruire la revisione degli strumenti di pianificazione.

L’allora Assessore all’Urbanistica, che aveva accettato di buon grado la proposta, aveva chiesto però a più riprese, di posticipare l’avvio del concorso alla fine di un processo di ascolto dei cittadini, organizzato su richiesta dell’Assessore dal dipartimento DASTU del Politecnico. Il percorso di ascolto, realizzato con grande cura, si è concluso solo nell’autunno di quest’anno. Nel frattempo sono state avviate le bonifiche di un primo lotto, realizzate secondo quanto ci impongono la legge e le autorità di vigilanza: è vero la natura si è rimpossessata di edifici e aree abbandonate, non si tratta però di un bosco ma di un terreno avvelenato inaccessibile perché pericoloso per la salute dei cittadini.

Siamo così purtroppo arrivati di nuovo al termine di una Consigliatura e non sarà possibile concludere il percorso come si era pensato all’inizio del mandato. Qualche passo in avanti è stato fatto in termini di procedura, di ascolto dei cittadini e di avvio della bonifica su un primo lotto.   Come ho detto nella riunione che abbiamo tenuto in Zona poche settimane fa non ha senso però bloccare tutto nuovamente, in attesa delle nuove elezioni e per ricominciare ancora da zero. È bene cercare di arrivare a chiarire le linee generali di un programma che consenta di capire come trasformare una delle aree più inquinate d’Italia in un’area risanata, capace di ospitare insieme studenti, ricercatori e cittadini del quartiere in un ambiente urbano di qualità.

Su questo Comune e Politecnico possono continuare a lavorare insieme nel rigoroso rispetto delle diverse prerogative e competenze, per il bene della città e delle sue prospettive di sviluppo.

 

Alessandro Balducci

Assessore all’Urbanistica, Edilizia Privata e Agricoltura del Comune di Milano

 

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