21 ottobre 2015

A “RICCIOLI D’ORO” NON PIACCIONO LE PRIMARIE


Le primarie proprio non piacciono a Riccioli d’oro e ancor meno le piacciono tutti quelli che per una ragione o per l’altra si mettono di traverso al cammino delle cosiddette riforme. Delle primarie, meglio che niente, fa di tutto per svuotarne il contenuto, un vuoto a perdere. Riccioli d’oro è una conservatrice. Essere conservatori non è una colpa, tutt’altro, perché molto spesso è la naturale conclusione di una trasformazione psicologica dovuta al passare degli anni: una trasformazione, per finire, legata alla paura della morte, l’evento più drammatico, e a una sorta di stanchezza di fronte alla necessità di cambiare saperi e stile di vita che l’età rendono più faticosi, per non parlare poi dell’amore del rischio, anche di quello intellettuale.

01editoriale36FBComunque, indipendentemente dall’età anagrafica, essere conservatori in politica vuol dire soprattutto tendere a conservare il proprio ruolo di potere e dunque il conservatorismo è un atteggiamento / vizio sia della destra sia della sinistra, una difesa dalla contaminazione del nuovo. La transizione personale dal progressismo – che ne è il contrario – al conservatorismo è oggetto di studio psicologico dai cultori di quella disciplina: il fenomeno è sociologicamente interessante e rilevante per capire l’evoluzione della società e le sue transizioni.

Essere conservatore da giovani, a meno che non sia un atteggiamento banalmente opportunista, vuol dire trovarsi relegati in un recinto minoritario perché, per converso, il progressismo è da sempre appannaggio delle giovani generazioni. Non voglio ricordare il ’68, l’ultimo dei movimenti politico sociali importanti, certamente movimento di giovani e certamente progressista: sono passati 47 anni e pochi ormai dell’attuale classe politica possono dire d’aver vissuto quel periodo, eppure se oggi siamo quello che siamo lo dobbiamo anche a quel movimento di giovani. Non piacque ai conservatori di allora ma curiosamente quelli di oggi lo rivalutano più dei pochi attori superstiti.

È anche vero che la transizione al progressismo è spesso figlia di una situazione di compressione sociale insopportabile – oggi non così presente – e comunque, volendosi schierare dalla parte del progresso, si arriva a sostenere che il nuovo, qualunque esso sia, sarà meglio del vecchio: uno dei mantra del renzismo come medicina ricostituente per l’Italia, con la sua bella scadenza, vicina, e in attesa di altri mantra in una fantastica giostra.

Essere progressisti – o dichiarare di esserlo – vuol dire essere (o fingere di essere) aperti al confronto, al dialogo, all’innovazione sociale, culturale ed economica, possibilmente laici, mirare alla parità di diritti e opportunità, amare il rischio intellettuale, la libertà di parola e di pensiero, guardare al futuro con coraggio e non temerlo. Riccioli d’oro non è progressista, il suo atteggiamento verso le primarie e verso il dibattito politico in atto dentro e fuori il Pd è l’esatto contrario: conservatorismo.

Tra le tante ragioni che gli psicologi danno della transizione dal progressismo al conservatorismo non ne sottolineano però una che riguarda strettamente i politici di professione: il potere. Il potere ti porta a un atteggiamento conservatore come l’invecchiare e chiosando un famoso adagio andreottiano potremmo dire: “Il potere logora chi non l’ha e invecchia chi l’ha”.

Due considerazioni finali.

Che senso ha fare tante Leopolde, Leopoldine, tavoloni e tavolini se poi si nega nei fatti agli elettori qualunque meccanismo di scelta tra chi deve dare corpo alle idee emerse in queste riunioni?

Perché per amore del potere e del pensiero unico, far solo finta di cogliere il fermento innovativo che percorre il Paese e Milano in particolare, senza utilizzarne la ricchezza di là dagli slogan e salvandone uno solo: “Progresso oggi è condivisione”?

Riccioli d’oro vincerà la sua battaglia a Milano nonostante i milanesi?

Luca Beltrami Gadola

P.S. – Si scrive “Riccioli d’oro” ma si legge Maria Elena Boschi.



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali




Ultimi commenti