15 luglio 2015

NAVIGABILITÀ DEI NAVIGLI: UNA POSIZIONE CRITICA


L’idea che lo Studio di fattibilità per la riapertura dei Navigli milanesi *, svolto dal Politecnico in collaborazione con l’Università degli Studi e l’Università di Pavia, debba prendere in considerazione il requisito della navigabilità come una possibile opzione e non come un requisito vincolante, si è posto tra le tematiche di mio specifico interesse proprio con lo sviluppo della stessa attività di ricerca, con la progressiva percezione sempre più netta del fatto che il Naviglio conseguente alla cosiddetta riapertura si presenterà inevitabilmente e molto differente dal Naviglio originario.

09battisti27FBMa lo studio di fattibilità si è dato come obiettivo non solo la riapertura ma anche “la riattivazione del sistema complessivo dei Navigli e della sua navigabilità”, dove il termine riattivazione risulta certamente improprio perché purtroppo, come ha messo bene in evidenza Gianni Beltrame nei suoi molteplici interventi, del vecchio sistema di trasporto dei Navigli non c’è proprio nulla da riaprire e riattivare.

Va anche osservato che la navigabilità dei Navigli milanesi non sarebbe un requisito in grado di restituire a breve o medio termine la navigabilità del sistema complessivo dei Navigli lombardi, che è quanto lo studio di fattibilità si proporrebbe di ottenere. Infatti, come è noto, l’attuale sistema è solo parzialmente navigabile, e per tratte separate, con natanti per il trasporto di passeggeri.

Per cui la navigabilità della Fossa interna avrebbe un effetto abbastanza parziale e secondario sul sistema complessivo dei Navigli lombardi e in particolare sul Naviglio della Martesana, del quale rappresenterebbe un raccordo con la darsena poco funzionale per quanto riguarda la navigabilità.

Inoltre, dato che la ricostruzione dei Navigli è un’opera pubblica, le attività di ricerca finalizzate allo studio di fattibilità dovrebbero rispettare quanto prescritto all’art. 14 del DPR 207/2010, ossia che si componga di una relazione illustrativa contenente oltre alle caratteristiche funzionali, tecniche, gestionali, economico-finanziarie dei lavori da realizzare, “anche l’analisi delle possibili alternative rispetto alla soluzione realizzativa individuata.”

Infine il PGT recita che “Il sistema dei Navigli, come emblematicamente indicato nella Carta dei Valori (tavola A 4.1.1),… in relazione al raggiungimento degli obiettivi indicati nel Piano Territoriale Regionale d’Area “Navigli Lombardi”… anche sulla base del risultato del Referendum di iniziativa popolare (giugno 2011) (Quesito 5, Ripristino della Darsena e riapertura del sistema dei Navigli milanesi), il Progetto Fiume di Milano intende promuovere azioni diffuse volte a restituire valore e assicurare riconoscibilità alla Cerchia interna dei Navigli …mediante una progettualità attenta, in grado di verificare sia l’aspetto paesaggistico, sia la fattibilità tecnica ed economico – finanziaria relativa alla loro riapertura, pur graduale e/o parziale, sulla base di un articolato percorso progettuale di fattibilità”.

E’ quindi evidente che all’interno del PGT il progetto Fiume di Milano va promosso sulla base di un sistema di verifiche finalizzate alla riapertura dei navigli graduale e/o parziale: circostanza questa seconda rispetto alla quale non avrebbe certo senso garantire la navigabilità in modo aprioristico.

Nell’assumere, quando sarà il momento, le decisioni per dare attuazione al referendum consultivo che ha optato per la riattivazione del Naviglio, le Amministrazioni competenti dovrebbero avere quindi a disposizione tutti gli elementi di conoscenza utili per programmare correttamente gli interventi e modulare nel tempo il proprio impegno economico-finanziario, come ben argomentato da Luca Beltrami Gadola al convegno di Italia Nostra del maggio 2012. Esiste infatti un ordine di priorità degli interventi di carattere generale che riguarda il Comune di

Milano da reinterpretare oggi alla scala della Città metropolitana, insieme all’esigenza di un programma articolato nel tempo e nello spazio che definisca una sequenza ben modulata degli interventi che il Progetto partecipato e condiviso ha anticipato individuando tre fasi. Ciò per far fronte a un programma estremamente complesso, che potrà essere messo in crisi da problematiche apparentemente secondarie, in parte emerse in occasione del convegno del 25 marzo 2015, Milano città-porto di navigazione interna tra lago Maggiore e mare Adriatico, quali l’invadenza della vegetazione acquatica, la sensibile differenza di regime idraulico tra tratte nord-sud e ovest-est dei Navigli, l’inquinamento delle acque destinate anche all’agricoltura e i danni alle sponde dei canali causati dalla navigazione a motore: tutte questioni da considerare con molta attenzione anche rispetto ai futuri oneri di gestione e manutenzione.

Ma ciò che il gruppo di ricerca ha portato avanti, con generoso impegno e competenza tecnica, è uno studio molto avanzato, rispetto al quale risulta per ora carente una pratica sistematica di consultazione e partecipazione socioculturale alle scelte e all’individuazione punto per punto delle specifiche soluzioni nella città.

Considerando questa esigenza, è un vero peccato che non sia stato possibile realizzare il progetto di Umberto Vascelli Vallara La Cerchia dei Navigli in scala “Uno a Uno”, che avrebbe potuto rappresentare l’avvio più efficace del coinvolgimento dei cittadini e il migliore biglietto da visita, anche per i visitatori di Expo, della città che intende rinnovarsi.

Per concludere, pur non essendo pregiudizialmente contrario a che la “riattivazione idraulica” dei Navigli milanesi possa essere interpretata anche come possibilità di navigarvi, nello svolgimento del mio compito di ricercatore e progettista responsabile, collaborando a questo studio di fattibilità ritengo di dover porre l’imprescindibile esigenza di metodo che la navigabilità sia considerata una opzione e non un requisito vincolante. Perché ciò ha comportato di omettere, almeno in questa fase, tutta una serie di verifiche proprio attinenti la fattibilità che un progetto tanto importante per la nostra città necessariamente esige.

 

Emilio Battisti

 

 

 

 

* Lo Studio di fattibilità per la riapertura dei Navigli milanesi è consultabile in https://www.comune.milano.it/wps/portal/?urile=wcm:path:ist_it_contentlibrary/sa_sitecontent/sfoglia_news/notizie_primo_piano/tutte_notizie/vice_sindaco/riapertura_navigli_progetto_fattibilita sulla destra si trova un link a Google Drive attraverso il quale si può scaricare la relazione e gli allegati.

 

 



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