24 giugno 2015

RISPETTARE IL MONTE STELLA MEMORIALE DI MILANO


Mettiamola così: se la più prestigiosa e la più apprezzata delle Associazioni chiedesse di disporre di una balza del Giardino di Boboli per collocarvi muri, muretti, totem e un teatro all’aperto per rendere visibile il proprio messaggio, cosa pensereste? Il Monte Stella di Milano non è il Giardino di Boboli, ma quanto ad architettura del paesaggio è un gioiello della contemporaneità: in Italia ha inaugurato una nuova sintesi tra disegno urbano e progetto del paesaggio che ha fatto scuola.

10tonon_consonni24FBIn più quello è il memoriale di Milano. Là sotto ci sono membra e ossa della città ambrosiana. È infatti costruito con le macerie prodotte dal secondo conflitto mondiale che ha distrutto il 13% del patrimonio edilizio della città: Nel definirne configurazione e carattere, Piero Bottoni ha voluto farne un messaggio di pace contro tutte le guerre. Percorrendone le balze, si può apprezzare la sapiente composizione in cui gli elementi naturali sono stati chiamati a giocare la loro parte, in un’ascensione che porta, al culmine, a spaziare con lo sguardo sulla città in continua trasformazione.

Su una di queste balze dal 2002 si è innestata l’iniziativa bellissima del Giardino dei Giusti. Ne è venuta un’integrazione, anche simbolica, che fin qui ha funzionato bene. Ora però l’associazione Gariwo, non contenta della modalità fin qui seguita, ha chiesto di seguire un’altra linea: più incentrata sulla comunicazione, sul segnare il territorio con muri, muretti, totem e un teatro all’aperto. Una pesante manomissione che snaturerebbe l’unitarietà dell’organismo Monte Stella. L’operazione, che ha trovato pieno sostegno nell’Amministrazione comunale, ha incontrato la forte opposizione degli abitanti (più di mille firme) e di intellettuali ed esperti (oltre 230 firme).

Purtroppo il confronto non è mantenuto nel merito. Un rappresentante di Gariwo per primo ha assunto la grave responsabilità di evocare fantasmi, scrivendo su Facebook: «La verità […] è che gratta gratta troveremo oscuri interessi dietro il Comitato per i no». E ancora: «sotto sotto il giudeo massonico ritorna anche se mascherato dalle migliori intenzioni». Di fronte a queste uscite, abbiamo cercato di mettere in guardia alcuni illustri sottoscrittori di un appello lanciato da Gariwo dalla scelta irresponsabile di mettere fuori gioco dissenso e proteste bollandoli come inquinati da antisemitismo. Apriti cielo! Lo stesso esponente di Gariwo va sostenendo che i promotori dell’appello avrebbero ingannato i sottoscrittori, non mostrando loro la delicatezza (!) delle trasformazioni proposte. No: i firmatari hanno sottoscritto dopo aver visto il confronto tra lo stato attuale e i rendering del progetto. È una verifica che chi legge, se vuole, può fare di persona
sul sito dedicato.

Molti sono i nomi prestigiosi (e tra questi diversi di appartenenza ebraica) che chiedono di rispettare l’architettura del Monte Stella, salvaguardando nel contempo il Giardino dei Giusti, meravigliosa iniziativa, così com’è. È questa adesione ampia e qualificata che si cerca di demolire ricorrendo a travisamenti e insinuazioni. Gariwo dovrebbe invece meditare se, con il progetto che umilia il Monte Stella, non abbia imboccato una strada sbagliata. Si vuole sgombrare il campo da strumentalizzazioni ed equivoci? Si faccia una grande festa popolare dove insieme Gariwo, i Comitati dei cittadini e la città tutta celebrano il Giardino dei Giusti e il Monte Stella: due memoriali che finora hanno ben convissuto.

Ma questo comporta che vengano abbandonati progetti che devastano un parco tra i più belli di Milano.

Graziella Tonon e Giancarlo Consonni



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