17 dicembre 2014

STADI E FIERE: SCHIZOFRENIA MILANESE?


È sorprendente la paciosità con cui la stampa ha accolto la notizia che il Milan vorrebbe fare uno stadio nel sito della ex Fiera – e cioè fra viale Scarampo e le vie Serra e Gattamelata – per 42.000 spettatori (avete capito bene, quarantaduemila, più di tutti gli abitanti di Bassano del Grappa), e che il Comune e la Fiera proprietaria dell’area avrebbero già manifestato il loro accordo o parere positivo. Dico sorprendente perché la proposta è stata presentata alla Fiera di Milano dalla presidente della società sportiva Barbara Berlusconi in un momento in cui è ancora aperto il bando internazionale che chiede di presentare, appunto, “manifestazioni d’interesse” per l’utilizzo – ovviamente oneroso – degli stessi immobili.

07viola44FBPer chi non fosse ben al corrente di questa vicenda si tratta del primo dei tre padiglioni “gemelli” fatti costruire dalla Fiera di Milano – guarda un po’ – proprio alla vigilia del suo trasferimento a Rho e della infausta cessione della sua storica area a quella City Life di cui abbiamo già detto, non solo noi, tutto ciò che si poteva dire. Ovviamente i tre padiglioni rimasero a lungo pressoché inutilizzati e si è cercato, e si sta cercando, il modo di utilizzarli al meglio. Così è accaduto che quello più a sud, prossimo alla nuova City Life, sia stato adattato alla bell’e meglio, con il suo ormai celebre pennacchio, a Centro Congressi; quello intermedio, fra via Faravelli e viale Teodorico, viene usato ancora dalla Fiera per qualche esposizione troppo piccola per andare a Rho.

Il padiglione più esterno rispetto alla città, quello che affaccia sulla nuova smisurata piazza Valle dominato dall’altrettanto celebre timpano, è rimasto vuoto e inutilizzato e giustamente la Fiera ha lanciato un bando – che scade il 15 gennaio – per cercare un operatore economico interessato a prendersene cura e a svolgervi qualsivoglia attività purché all’interno di severi paletti (dunque attività non inquinanti, di interesse pubblico, congruenti con il carattere del sito, non confliggenti con attività già in essere al suo intorno, e via di seguito). “Gli obiettivi di detta ridefinizione funzionale sono quelli di realizzare – mediante l’inserimento di funzioni compatibili e di interesse generale collegate sia alle nuove esigenze della Fiera che agli interventi adiacenti e ai bisogni della città – il completamento urbanistico e funzionale del comparto urbano in oggetto affidando al citato Polo Urbano un nuovo ruolo di apertura verso la città e di congiunzione delle aree adiacenti oggetto del P.I.I. Portello e del P.I.I.City Life”.

Mentre dobbiamo supporre – e sperare, per il bene della Fiera e della città – che vi siano molti operatori, professionisti e imprenditori, seriamente impegnati a studiare progetti, a redigere studi di fattibilità, a predisporre business plan per presentare alla Fiera proposte accattivanti e vincenti, con un mese di anticipo sulla scadenza entra a gamba tesa la signora Berlusconi forte del suo magnifico nome e dell’attaccamento dei milanesi alla squadra da lei “posseduta”, ignorando completamente le regole del gioco e anzi calpestandole e avendone parlato – si suppone – ai giornali forse anche prima che ai diretti interessati per essere sicura di sbaragliare e scoraggiare qualsiasi competitor. Senza rendersi conto che uno stadio in quel luogo sarebbe uno sfascio urbanistico di dimensioni colossali, un gesto blasfemo dal punto di vista della civiltà urbana, una iniziativa che come sempre viene presentata come “dono” alla città e non come sfruttamento di quella straordinaria risorsa, pagata dai cittadini, rappresentata dalla stazione della nuova linea 4 della metropolitana che fra breve si aprirà proprio all’incrocio Scarampo -Teodorico!

Ora immaginiamo che delizia uno stadio in quel punto nevralgico della città, adiacente alla recentissima e coraggiosa operazione di riqualificazione della adiacente area ex Alfa Romeo (i cui risultati abbiamo commentato pochi giorni fa, ma di cui non possiamo negare che comunque ha prodotto un significativo risanamento urbano), con il risultato di creare un deserto, durante i giorni e le notti della settimana, e l’ira d’iddio scatenato alla domenica. Avevamo plaudito all’allontanamento della Fiera, adesso dovremmo ritrovarci uno stadio!

Il 14 ottobre, presentando il bando, il Presidente di Fondazione Fiera Milano Benito Benedini ha detto “Oggi abbiamo ufficialmente dato il via all’opera di completamento della riqualificazione del Polo Urbano di Fiera Milano, già avviata nel 2004 con la cessione a City Life di due terzi del terreno occupato dalla Fiera e con la realizzazione del più grande e moderno centro congressi d’Europa, il MiCo, Milano Congressi. I padiglioni del Portello, progettati dall’architetto Bellini negli anni ’90, con il loro “timpano” simboleggiano il biglietto da visita della nostra città per chi proviene da Nord Ovest; è anche per questo che vogliamo dare a Milano una struttura che ospiti sia funzioni compatibili con l’attività fieristico – congressuale, sia servizi di interesse pubblico, che contribuiscano al miglioramento del patrimonio storico e urbano della città di Milano. Ovviamente la struttura rimarrà di proprietà di Fondazione Fiera Milano”.

“Questa parte della città può diventare un nuovo centro di Milano – aggiunse il vicesindaco con delega all’Urbanistica Ada Lucia De Cesaris – un polo sempre più vivo e vissuto all’insegna della modernità, della qualità, della fruibilità pubblica dei suoi spazi. In quest’ottica, la valorizzazione dei padiglioni della Fiera è elemento essenziale per completare la trasformazione dell’area, individuando nuove funzioni, anche di interesse pubblico – sport, tempo libero, svago, cultura, servizi – adeguate alle esigenze di una città che si rinnova sotto la regia del Comune”.

Non è la trovata di Barbara Berlusconi a scandalizzare più di tanto, faccia il suo mestiere come meglio crede; è il silenzio imbarazzato e imbarazzante della Fiera e del Comune che – almeno nelle prime quarantotto ore dall’eclatante annuncio – non hanno fatto sentire la loro voce. Qualcuno aveva veramente espresso un consenso? e a che titolo? Se fosse vero, siate gentili, ditelo ad alta voce, con nome e cognome.

Per una volta dobbiamo ringraziare Roberto Maroni che non ha perso un minuto nel dire che la Regione è contraria, che ha titolo per esserlo, e che dunque facciano tutti attenzione ai passi falsi. Ma per favore, nessun dorma!

 

Paolo Viola

 



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