15 ottobre 2014

la posta dei lettori_15.10.2014


Scrive Gianluca Pirovano a proposito di Città Metropolitana – Leggo d’un fiato l’ultimo numero e tutti gli articoli sulla città metropolitana. Diavolo, grondano di sfiducia e pessimismo. La legge perfettibile, i finanziamenti che non ci sono, i diritti costituzionali violati … . No, non ci siamo! Scontato il miglioramento possibile delle norme nazionali istitutive, non si deve buttare tutto dalla finestra; dopo “secoli” politici di attesa oggi abbiamo in mano il destino della nostra Citta Metropolitana. E la nostra classe dirigente dimostra la profondità della sua crisi; crisi di fiducia, di speranza e soprattutto, crisi di visione. Gli editorialisti criticano, rivolti al passato; forse per dar loro ragione, gli eletti al Consiglio Metropolitano si inabissano, come un fiume carsico.

postaStaniamoli e costringiamoli, Sindaco in testa, a discutere pubblicamente lo Statuto, perche è roba nostra! Costringiamoli a patteggiare con i Consigli di Zona, che aspettano da secoli politici di assumere responsabilità vere! Discutiamo di redistribuzione dei compiti e delle risorse tra CM e Comuni/Municipalità. Soprattutto, coinvolgiamo nel processo il cittadino “gnaro” ma pronto a interessarsi magari con competenza e passione. Dannazione, questo è centrosinistra che costruisce politica nuova e buona, altro che retroguardia, magari sull’articolo 18. (Presidente comm. Decentramento C.d Z 2)

Scrive Pietro Vismara a proposito di Regolamento Edilizio – Qualcuno avvisi per cortesia Silvia Sacchi che il nuovo Regolamento Edilizio non contiene nessuna disposizione che limiti l’eccesso di nuova edificazione (stabilito in realtà dal PGT) o i sopralzi (stabiliti da una legge regionale a cui Milano, pur potendolo, non ha messo freno). Per fortuna ha la correttezza di premettere di non essere esperta della materia, e quindi è un errore scusabile. Ma bisognerebbe pur sempre distinguere gli “annunci” e le dichiarazioni dei politici da quelli che sono gli esiti delle loro disposizioni. Riusare l’esistente e non eccedere con inutili nuove edificazioni è certo un bel principio; peccato che nel nuovo Regolamento Edilizio (ma soprattutto nel PGT) non si trovino gli atti conseguenti.

Replica Silvia Sacchi – La ringrazio per la sua precisazione, è possibile che nella fretta di fare una sintesi io non mi sia espressa correttamente. Il mio commento si riferisce a quanto ho letto il 3 ottobre quando, presentando il nuovo regolamento edilizio, sui giornali veniva sottolineato tra l’altro che si trattava di “una rivoluzione. Basata su alcuni principi guida. Il primo: stop al consumo di suolo, recupero dell’esistente”. Questo principio di non continuare a consumare il suolo cittadino in favore del recupero dell’esistente mi trova completamente d’accordo. Qualche giorno dopo, l’11 ottobre, l’assessora De Cesaris ha annunciato di voler avviare una discussione in città per rimettere mano al Ptg basandosi “su quattro cardini: la riduzione del consumo di suolo, la rigenerazione urbana, il riassetto ambientale e idrogeologico e una risposta efficace alla domanda di casa”. Se saranno solo parole non lo so. Sinceramente da cittadina spero che non sia così.

Scrive Umberta Colella Tommasi a proposito di Renzi e Berlusconi– Per ora voglio solo ringraziare Alberto Negri per il suo articolo, chiaro, semplice, lucido su Renzi / Berlusconi.Lo diffonderò il più possibile perché purtroppo in questa confusione mediatica c’è il rischio” fatale” per il paese di perdere di vista chi veramente “rema contro” ogni volta che la sinistra (per me la politica di Renzi è di sinistra) è chiamata dal popolo (quel popolo di cui i detrattori di Renzi si riempiono la bocca) a governare.

Scrive Alexandra Gatti a proposito di Expo – Ho letto con piacere l’articolo di Massimo Cingolani, trovo che l’idea di riscoprire Bonvesin de la Riva attraverso il coinvolgimento dei giovani studenti  in occasione di Expo sia un’occasione per rivivere una Milano lontana ma non così tanto, anche dal punto di vista culinario. Il limite di questa bella occasione? Il costo zero e, quindi, troppo a portata di mano per essere presa in considerazione e soprattutto troppo Milanese, meglio cercare tra qualcosa di più dispendioso e che forse con il senso di questo Expo non ha molto a che vedere.

Scrive Vito Antonio Ayroldi a proposito dei lasciti di Expo – Gentile Giulia Mattace Raso la seguo da tempo e ritengo che la fiducia e la speranza che investe su protocolli di nessun valore cogente o anche solo indicativo, sottoscritti a Milano tanto per produrre la solita fuffa ad usum media, di cui la città è notoriamente esportatrice netta verso il mondo siano sinceramente riposte. Quanto egli enti filantropici e al terzo settore, la mitizzata ma forse poco ben compresa economia civile inventata dal professor Stefano Zamagni, grande supporter di quel galantuomo di Romano Prodi, in realtà non si tratta di un vero e proprio settore bensì di una giungla al cui confronto quella vera è un giardino molto ben curato.

E visto che si tratta di alimentazione le faccio un piccolissimo esempio esplicativo agganciato al tema dell’agricoltura che tanto la interessa. Sono ancora oggi onlus ovvero organizzazioni non lucrative sociali certi circoli del golf che hanno incassato sovvenzioni UE destinate all’agricoltura!!! Ora a parte l’attribuzione tecnica di “sociale” conferita a un circolo che di sociale ha ben poco essendo in realtà postacci molti escludenti, non dovrebbe sfuggire che il settore del “non profit distribution” è un settore che i profitti li consegue, esattamente come il privato di cui assimila la logica di gestione, soltanto che non li distribuisce, di qui la definizione completa più spesso omessa o addirittura comunemente alterata in no profit. Non contabilmente diciamo. Saprà vista la sua attenzione per l’ambiente che quei prati per restare perfettamente rasati come piace a certi snob soprattutto milanés ….. se magnano ‘na quantità de diserbanti che solo spargendo napalm se farebbe peggio. La Lombardia e la provincia di Milano e la Brianza, di circoli del golf è infestato e si continua a progettarne e costruirne in regione. Un sport ideato da pastori sfaccendati delle Highland che richiede alle nostre latitudini un consumo di preziosissima …. acqua … e ritorniamo a bomba al tema Expo assolutamente demenziale oltre che in contrasto non solo con la ragione sociale di Expo ma del semplice buon senso.

In tema di fisco, profitti, diritti di proprietà e regolazione dei mercati nulla in questo nostro paese è mai come sembra. E il terzo settore è più parte dei problemi di quanto ne sia la soluzione. Quanto ai lasciti materiali aspettiamoci che la magistratura ci metta i piedi, in quel piatto. Col tempo, of course. Ma quella sarà un’altra storia.



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