8 ottobre 2014

MILANO E I BAMBINI: UN RAPPORTO PER ORA IRRISOLTO


Cosa offre Milano ai bambini di oggi che nei diversi quartieri affrontano la delicata e importantissima fase della crescita? We Care, un progetto promosso da Cascina Cuccagna e dalla Fondazione Bertini Malgarini con il finanziamento del Comune di Milano (ex legge 285), ha promosso una riflessione non tradizionale e scontata su questo difficile rapporto. Il tema, infatti, già affrontato da diversi punti di vista e che ha portato anche alla costituzione della rete internazionale ‘Le Città dei bambini’ a cui aderisce anche il Comune di Milano, viene oggi osservato con un’ottica nuova.

07catasta34FBIn primo luogo sono stati coinvolti direttamente 629 bambini/ e ragazzi/e di 8 e 12 anni che frequentano le scuole milanesi in diversi quartieri della città, che hanno espresso la loro percezione della città e la loro opinione su Milano. I risultati della ricerca, condotta dall’Università Cattolica, danno un’immagine inedita e per certi versi contraddittoria di Milano: la città ottiene un voto buono da circa il 50% delle risposte, ma sono 14,% i sufficiente e 9,5 gli insufficiente mentre il voto ottimo si attesta sul 25%.

Ma la percezione delle città si basa su una conoscenza complessivamente ‘povera e limitata’ della città stessa; la maggior parte delle risposte indica ‘il quartiere’ come luogo principale di riferimento e di relazione dei bambini e dei ragazzi, mentre Milano è conosciuta solo attraverso i luoghi simbolo (il Duomo, Piazza Castello, i Giardini) che si contendono il primato con i centri commerciali.

Una città quindi ancora da conoscere e da vivere che si deve però avvicinare ai bambini non solo attraverso le scuole e i servizi dedicati (comunque essenziali e utilissimi) ma anche attraverso un cambiamento che deve coinvolgere tutti i luoghi e le relazioni a partire anche dalla disponibilità degli attori che agiscono nelle università, nelle imprese, nel cuore della finanza, della cultura etc.

Non si tratta solo di progettare la città a misura di bambino creando percorsi, a volte artificiali e residuali di conoscenza, ma di prevedere nel funzionamento ‘ordinario’ delle istituzioni importanti di Milano attività aperte ai bambini e alle loro famiglie per costruire insieme progetti e identità. Le persone che sono state intervistate dal progetto (tra gli altri Ferruccio De Bortoli, Sergio Escobar) hanno manifestato l’interesse ad aprire questa riflessione non solo per un’azione pedagogica della città verso i bambini ma anche per favorire una maggiore creatività della città nel suo complesso.

Un punto di vista ancora diverso è stato espresso dai genitori che hanno risposto al questionario on line su ‘Le esperienze urbane delle famiglie‘ a cura di CdIE. I genitori che hanno risposto dichiarano che la nascita dei figli ha cambiato radicalmente la loro percezione della città e le loro abitudini non solo perché frequentano i servizi dell’infanzia ma anche perché prestano più attenzione al quartiere dove abitano e alle relazioni con le persone. Cambiano anche le abitudini riferite alla mobilità perché si privilegiano sistemi di trasporto ‘dolce’ .

La percezione di Milano è complessa perché anche se buona parte delle risposte concorda nel preferire luoghi fuori città in quanto più adatti ai bambini, la maggioranza delle risposte concorda nell’identificare la città e le sue diversità come un’opportunità di crescita culturale e comportamentale. Il 52% delle risposte dichiara che il giudizio su Milano è peggiorato dopo la nascita dei figli, mentre il 40 % non rileva cambiamenti e solo l’8% un miglioramento. I servizi per l’infanzia, le biblioteche e i parchi gioco sono apprezzati complessivamente, ma si rileva la scarsa manutenzione, la sporcizia, la mancanza di attrezzature e anche l’insicurezza per chi li frequenta.

Una fotografia quindi inedita che il progetto We Care offre alla città per stimolare un nuovo percorso di riflessione collettiva rivolto non solo agli addetti ai lavori. Di tutto questo si parlerà nel convegno ‘Crescere nella città metropolitana‘ che si terrà sabato 11 ottobre 2014 dalle ore 9 alle ore 13 nella Sala Alessi di Palazzo Marino.

 

Anna Catasta



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