18 giugno 2014

MILANO PER I CICLISTI: PEDALATE IN AVANTI …


Indubbiamente, in tema di piste ciclabili, la nostra città non è in alcun modo al livello delle capitali europee, quali Amsterdam, Berlino, Vienna, né per quanto riguarda l’effettiva presenza delle piste ciclabili nella rete cittadina né per una cultura di rispetto del ciclista e un conseguente incentivo all’uso della bicicletta. Proprio due anni fa, su questo settimanale on-line, chi scrive faceva presente la circostanza che Milano era molto indietro in tema di cultura ciclistica in generale, pur intravedendosi elementi di interesse da parte dell’amministrazione comunale.

10livigni23FBLa Giunta Pisapia, al momento del suo insediamento, aveva elaborato un «Piano per la mobilità ciclistica 2011-2016» che prevedeva la costruzione di 95-100 nuovi chilometri di percorsi riservati esclusivamente ai ciclisti. Con una scaletta molto dettagliata di priorità (si parte dall’itinerario centrale Castello Sforzesco – Duomo – Corso Monforte, già finanziato dalla precedente amministrazione comunale) e nuovi criteri per favorire la mobilità delle biciclette verso luoghi di lavoro e scuole.

Oggi i chilometri di piste/corsie ciclabili a Milano sono 135 (110 su strada, il resto nei parchi), ma pongono degli evidenti problemi di funzionamento e gestione che spesso inducono i ciclisti a utilizzare la carreggiata tradizionale per i loro spostamenti. Tale progetto pluriennale sta lentamente vedendo esecuzione. Recentemente, negli scorsi mesi, la Giunta ha approvato due nuovi progetti dedicati al tema della “mobilità sostenibile” che riguardano non solo le piste ciclabili, ma anche le “zone 30”, in cui vige tassativo il divieto per le auto e le moto di circolare a più di 30 km/h.

Con un investimento totale di circa 2 milioni e mezzo di euro e in un anno circa, finalmente si ricollegheranno quelle parti di piste per i ciclisti che, al momento attuale, si interrompono con grande disagio per l’utente della strada a due ruote. Un esempio eclatante e molto noto è quello di corso Venezia, dove i percorsi per le bici verso il centro si bloccano tra via Palestro e via Senato: con il nuovo progetto le corsie verranno portate sino a piazza San Babila.

La realizzazione di altre due piste ciclabili è, inoltre, prevista in piazzale Susa in cui saranno costruite una pista per senso di marcia per facilitare al ciclista l’attraversamento della piazza, lunga e molto alberata. Lungo viale Romagna, sempre in zona Città Studi, inoltre, è in programma una riqualificazione complessiva: piste ciclabili, risistemazione delle aiuole, allargamento dei marciapiedi, opere per ridurre e limitare la velocità del traffico (le zone 30).

Anche queste zone a “bassa velocità”, sull’esempio delle più grandi capitali europee, saranno implementate a Milano, prevedendo due “zone 30” sia negli isolati circostanti a Piazza San Babila e via Senato sia nei controviali di viale Romagna sino a piazzale Susa. È un esperimento per Milano che non ha mai creato queste zone a “viabilità ridotta”: ne vedremo i risultati sia sul traffico, sia sull’impatto ambientale.

Infine, non dimentichiamo che, da oltre un anno, grazie a una felice sperimentazione dell’ATM, le biciclette possono essere portate sui mezzi pubblici, a determinati orari (non quelli di punta) nei giorni feriali e durante tutto il servizio nei giorni festivi. Francamente, a oggi, non si vedono molte biciclette sui mezzi pubblici milanesi come, ad esempio, in grandi città tedesche o olandesi: forse, le numerose restrizioni e un sistema di mezzi non particolarmente adatto alle due ruote scoraggiano l’utente-ciclista dall’avventurarsi sui mezzi. Anche tale servizio andrà implementato, prevedendo, ad esempio, carrozze della metropolitana riservate ai ciclisti in modo che le biciclette non diano fastidio ad altri, ma siano gestibili dal proprietario.

Insomma, di “utenti a due ruote” a Milano se ne vedono sempre di più, sia per il congestionamento del traffico sia per la crisi economica che porta a risparmiare sugli spostamenti: le loro esigenze vanno tutelate con attenzione per incentivare questo spostamento ecologico e comodo nelle grandi città.

 

Ilaria Li Vigni



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali




Ultimi commenti