26 marzo 2014

MILANO CAPITALE DEGLI INVESTIMENTI. E LA QUALITÀ DELLA VITA?


Milano è notoriamente la capitale finanziaria d’Italia. Ma come si posiziona rispetto alle altre metropoli europee? E il primato economico meneghino si traduce in un incremento della qualità della vita dei suoi abitanti? Vediamo di sciogliere questi dubbi con l’aiuto di qualche dato.

04magri12FBSotto il profilo finanziario, Milano si difende bene anche nel contesto internazionale. Secondo un recente studio del “Financial Times” sulle città europee e regioni del futuro, il capoluogo lombardo rientra nella top ten delle città europee capaciti di attrarre capitali e Investimenti Diretti Esteri (Ide), provenienti nel nostro caso soprattutto dai Bric (Brasile, Russia, India e Cina). Precisamente, Milano si colloca all’ottavo posto della classifica: dietro Londra, Parigi, Dublino, Barcellona, Monaco di Baviera e Francoforte. Un ottimo piazzamento in una classifica che include 486 località. Inoltre, il rapporto stilato dal “Financial Times” riconosce che “la Lombardia si è classificata tra le migliori regioni dell’Europa meridionale per le strategie di investimento, e per il suo potenziale economico rappresenta uno dei quattro motori d’Europa insieme al Baden-Württemberg in Germania, al South East in Gran Bretagna e all’Île-de-France in Francia”.

Ma si vive bene nel motore economico milanese? Ha provato a rispondere a questa domanda l’ultima ricerca Mercer sulla qualità della vita. Secondo l’indagine, realizzata nel 2013 con i dati di 223 città del mondo, Milano batte Roma (la prima è 41ma e la seconda 51esima) ma comunque non riesce a tenere il passo con le altre capitali europee. Raffaele Ricciardi su “Repubblica” ha notato che il divario a scapito del capoluogo lombardo scaturisce soprattutto dalle dimensioni di ambiente politico-sociale, abitazioni e salute.

Ma il tema della misurazione del benessere sociale non è sentito solo all’estero. È stato portato al centro dell’attenzione anche da noi grazie all’Istat, che l’anno scorso ha redatto “Urbes”: il primo rapporto sul Bes (Benessere Equo e Sostenibile). Ecco una sintesi dei risultati ottenuti dal capoluogo lombardo.

Salute. Secondo le stime del 2010, la speranza di vita nella provincia di Milano è di 80,1 anni per gli uomini e 85,2 per le donne: valori superiori alla media nazionale e a quella del Nord Italia.

Istruzione e formazione. Le competenze numeriche (207,7) e quelle di scrittura (203,4) degli studenti al 2° anno di scuola superiore sono state entrambe superiori alla media nazionale nell’anno scolastico 2011/2012.

Lavoro e suo bilanciamento con la vita privata. La provincia di Milano rispecchia il trend nazionale di un minore tasso di partecipazione al lavoro da parte delle donne in età da lavoro (15 – 64 anni). La buona notizia è che nel 2012 il divario fra uomini e donne in termini di mancata partecipazione al mercato del lavoro è inferiore nella provincia di Milano rispetto alla media nazionale del 7%.

Benessere economico. Nel 2010, il reddito disponibile pro-capite delle famiglie milanesi è stato di 25.291 euro l’anno, contro i 17.029 dell’Italia.

Politica e istituzioni. La propensione alla partecipazione elettorale è del 64,8%: inferiore al dato nazionale, provinciale e del Nord Italia.

Sicurezza. È misurata con il tasso di omicidi: nel 2011 il suo valore è stato di 1 ogni 100mila abitanti: leggermente superiore alla media nazionale e provinciale.

Paesaggio e patrimonio culturale. Il 71,1% degli edifici storici di Milano costruiti prima del 1919 sono in ottimo o buono stato di conservazione: oltre il 10% in più della media nazionale (ma questi dati sono da leggere con cautela, poiché risalgono al Censimento degli Edifici del 2001).

Ambiente. Secondo i dati del 2008, la fruizione di acqua a Milano è di gran lunga superiore alla media nazionale (70% in più). Inoltre, nel 2011 il famigerato PM10 (il particolato presente nell’aria) ha superato i limiti di 132 giorni, a fronte di una media nazionale di 54,4 giorni.

Ricerca e innovazione. La provincia di Milano traina l’Italia per propensione alla brevettazione: nel 2008 è stata pari a 16 brevetti ogni 100mila abitanti, contro i 7 a livello nazionale.

Qualità dei servizi. La quota di bambini che ha usufruito dei servizi per l’infanzia nella Provincia di Milano ha superato il 25% nel 2010. Una quota bassa, ma comunque superiore sia a quella regionale, sia a quella nazionale. Nello stesso anno, la raccolta differenziata ha interessato solo il 35,9% dei rifiuti: un valore pressoché in linea con la media nazionale, ma inferiore al dato regionale (48,5%).

Spese per consumi delle famiglie milanesi. Secondo i dati della Camera di Commercio e del Comune di Milano, nel 2011 l’86% delle spese non riguarda beni alimentari e le famiglie monogenitore hanno avuto una capacità di spesa inferiore del 30% rispetto alle coppie con figli.

Dati alla mano, possiamo dire che i soldi non fanno la felicità, e nemmeno la qualità della vita.

 

Valentina Magri



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali




Ultimi commenti