19 febbraio 2014

I NOSTRI PRIMI 5 ANNI


Nei primi giorni di questo mese si è concluso il quinto anno di attività di ArcipelagoMilano: un lustro. Dare un giudizio su se stessi, che per un giornale come ArcipelagoMilano vuol dire sostanzialmente dare un giudizio sugli scritti di chi ha collaborato, è difficile perché tanti sono stati gli interventi e spesso molto diversi tra di loro ma tutti interessanti e utili a dar corpo al giornale e alla sua linea. Ma il vero giudizio invece resta ancora sospeso ed è, più che un giudizio, la risposta a una domanda: siamo andati nella direzione che ci eravamo proposti? E ancora: la direzione presa cinque anni orsono è valida ancora oggi? Sì, no, forse.

01editoriale07Sì, siamo andati nella direzione che ci eravamo proposti: volevamo dar vita a un luogo di dibattito e informazione che consentisse a chi ci leggeva di formarsi un’opinione ragionata e non di pancia sui problemi che riguardano la nostra vita quotidiana, il nostro avvenire e quello dei nostri figli con particolare riguardo all’ambito cittadino. Volevamo che ci fosse chi si sentisse consapevolmente milanese senza chiudersi nel recinto dell’egoismo urbano, preparati all’arrivo della città metropolitana non come semplice architettura istituzionale ma come fatto di cooperazione politica e sociale. Questo era il nostro obbiettivo.

Non essendo internet nativi digitali abbiamo messo insieme questa curiosa cosa che è ArcipelagoMilano, non un blog, non un vero giornale online di quelli che si aggiornano in continuità ma una sorta di versione digitale di un settimanale cartaceo. Involontariamente siamo finiti con l’essere generazionalmente trasversali: un piede nel passato e uno nel futuro ma certamente un luogo di libertà di espressione e di dibattito dell’area di sinistra senza alcuna chiusura a idee diverse dalle nostre purché entro i confini delle libertà democratiche. Probabilmente abbiamo avuto fortuna e il numero crescente dei nostri lettori ce lo dice.

Rispetto all’amministrazione comunale, il nostro interlocutore politico, siamo stati all’opposizione della Giunta Moratti che ci ha visto nascere e non lo siamo più nei confronti della Giunta Pisapia, se per opposizione si intende la non condivisione ideologica tout court. Se invece si parla di non condivisione nel fare cosa, perché e quando, allora il discorso si fa più sottile. Non ci siamo “schiacciati” su di una Giunta amica ma abbiamo conservato intatto tutto il nostro spirito critico, qualche volta molto critico ma mai prevenuto, fedeli al principio che il miglior collaboratore è quello che ti dice esattamente ciò che pensa.

Il nostro ruolo, informare per facilitare il decidere, non è venuto meno e mai lo verrà. Anzi lo assumeremo con tutta l’energia possibile perché il cambiamento dei tempi si è fatto vorticoso, accompagnato da un avvicendamento generazionale insolito e inaspettato nel nostro Paese e nella nostra città e “essere sul pezzo” senza ritardi e senza sbavature è ancora più difficile: vogliamo esserci e per esserci ci siamo rinnovati anche nella veste grafica per comunicare di più. Un grande sforzo per il quale chiediamo ai nostri lettori di darci una mano. Abbiamo deciso ora di avviare una raccolta di fondi che ci consenta di proseguire su questa strada che ci lascia liberi di ospitare chi vogliamo nelle nostre colonne: firme e opinioni. Il sostegno economico dei nostri lettori, oltre al loro numero, saranno la conferma di un consenso che speriamo sempre più largo.

 

Luca Beltrami Gadola



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