4 dicembre 2013

la posta dei lettori_04.12.2013


 

Scrive Valeria Armani a Mario Bisson – In riferimento all’articolo Arredo Urbano: il tempo e il luogo del progetto, scritto da Mario Bisson, vorrei aggiungere alcune riflessioni. Sono passati diversi anni da quando un gruppo di giovani architetti volenterosi, tra i quali io e Mario, facevamo da assistenti al compianto Professor Attilio Marcolli, noto teorico dell’architettura a partire dai primi anni settanta, quando scrisse un testo per noi e per molti altri sacro: Teoria del Campo, edito da Sansoni, al quale ne seguirono molti altri. Leggere l’articolo mi ha riportato indietro negli anni e mi ha fatto risentire la voce del grande Marcolli, oggi ingiustamente dimenticato, ed è forse proprio per questo che mi sento il dovere morale di far riaffiorare il suo ricordo.

L’attenzione sugli aspetti percettivi nella lettura del territorio è un suo insegnamento ed è, a mio avviso, ovviamente solo condivisibile anche se non va certo di pari passo con l’aggressività progettuale che caratterizza buona parte dell’architettura contemporanea. Dalla ragione alla passione, scrive Bisson, per comprendere il territorio nella continua sua mutazione. La passione, già, è un sentimento che gli architetti non dovrebbero mai dimenticare nel proprio lavoro perché, quando c’è, traspare e diffonde l’emozione o commozione che dir si voglia, su chi osserva e fruisce dello spazio progettato.

Il colore è una importante parte di questa commozione, quindi ben venga questa attenzione nell’ambito della programmazione didattica del Dipartimento INDACO del Politecnico di Milano, luogo deputato alla formazione di nuovi professionisti che si spera vogliano e possano avere l’opportunità di contribuire alla creazione e conservazione dell’estetica del territorio urbano.



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