30 ottobre 2013

MILANO, LA RIVOLUZIONE DELLO SHARING


A Milano, in questo momento, oltre 70mila persone sono abbonate a sistemi di car sharing e bike sharing. È una rivoluzione se pensiamo che solamente nel 2007 questa cifra era di meno di un migliaio. Se guardiamo le strade scopriamo che tante sono le biciclette, sempre di più, e sempre di più sono le bici gialle del Comune. Dal 2011 a oggi, infatti, le stazioni sono più che raddoppiate (+55% da marzo 2012, grazie alle risorse di Area C permettendoci di coprire pressoché capillarmente la cerchia della 90/91). Gli utenti BikeMi sono cresciuti di più del 50% in un anno e per la prima volta a settembre BikeMi ha superato i 10.000 prelievi in un solo giorno.

10maran37FBOggi abbiamo deciso di cambiare anche le regole del car sharing e anche in questo caso la rivoluzione è evidente e repentina. Vi do un solo dato: a luglio gli iscritti a sistemi di car sharing erano poco più di 5.000. Adesso siamo ormai oltre i 50mila. Il Comune, infatti, ha deciso un cambio di posizione: se prima era esercente unico del servizio, attraverso GuidaMi, società di Atm, e aveva come concorrenza un unico piccolo servizio regionale (E-vai), oggi le nuove regole consentono a chiunque di aprire un sistema di car sharing, purché rispetti le norme dell’avviso pubblico comunale.

Questo ha portato a Milano un primo grande operatore internazionale, Car2Go, e favorito l’arrivo di un altro grande operatore nazionale, Eni, che per questo progetto ha sviluppato delle partnership con Fiat e Trenitalia. Così, la flotta di auto in sharing, che a luglio era di poco superiore alle cento unità, a fine anno avrà abbondantemente superato il migliaio di auto.

I nuovi servizi di car sharing sono finalmente una valida alternativa al possesso dell’auto privata (che secondo le stime ACI incide sulle famiglie per circa 7mila euro ad auto all’anno) aiutando Milano, che oggi ha 55 auto per 100 abitanti, ad attestarsi rapidamente su parametri simili alle altre grandi città europee (tra le 30 e le 40 auto per 100 abitanti), liberando spazio per piste ciclabili, corsie riservate e rendendo più facile trovare parcheggio per le auto rimanenti.

Il car sharing, così come BikeMi, sta diventando parte del cambiamento della mobilità avviato con Area C e dimostra che i milanesi grazie ai nuovi servizi, modificano le abitudini anche in maniera molto diversa da come ci si attendeva. Ad esempio tutti avrebbero ipotizzato che il car sharing sarebbe stato utilizzato per andare in centro senza pagare Area C, mentre l’esperienza di questi primi mesi ci dice che l’utilizzo è soprattutto per muoversi in quartieri dove non c’è la metropolitana.

Però il punto di fondo riguarda un principio che va esteso dalla mobilità ad ogni campo: ha senso ancora possedere un bene molto costoso (costo per l’acquisto + 7000 euro/anno per auto) e che usiamo poco (in media i milanesi usano l’auto per il 3% del tempo e per il resto rimane parcheggiata), se abbiamo l’alternativa di pagare solo per il tempo effettivo di spostamento?

Lo sharing ci permette, in ogni campo, risparmi, uso razionale delle risorse, miglioramento della qualità della vita, il contrario della decrescita felice. Se può essere una rivoluzione, che la rivoluzione abbia quindi inizio dall’auto!

 

Pierfrancesco Maran*

 

*assessore alla Mobilità e Ambiente del Comune di Milano



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