4 settembre 2013

XXI SECOLO: MAI PIÙ SCHIAVI


Montgomery, Alabama, 1 dicembre 1955. La polizia arresta Rosa Parks, modesta sarta afroamericana di 42 anni, che si è rifiutata di cedere un posto di un autobus della città destinato ai passeggeri bianchi a un uomo bianco rimasto in piedi. Un gesto coraggioso che dà il via alla rivolta: per oltre un anno la popolazione nera risponde con il boicottaggio del trasporto pubblico e la leadership dell’organizzazione del movimento di protesta viene affidata a Martin Luther King.

Washington, 28 agosto 1963. Ore 15. King pronuncia sui gradini del Lincoln Memorial lo storico discorso ‘I Have a Dream…‘, il sogno che le sue quattro bambine un giorno possano vivere in una nazione dove saranno giudicate non dal colore della pelle ma dal contenuto del carattere, dove i neri non saranno più ghettizzati e umiliati dalle scritte ‘solo per bianchi’. Il sogno di un mondo più giusto, dove anche ai neri siano riconosciuti i loro diritti di cittadinanza.

Città del Capo, 11 febbraio 1990. Appena liberato dal carcere, Nelson Mandela conclude il suo primo discorso pubblico con le stesse parole che aveva usato al suo processo nel 1964: “mi sono battuto contro la dominazione bianca e contro la dominazione nera. Ho avuto caro l’ideale di una società libera e democratica in cui tutti vivranno in armonia e con uguali opportunità per tutti. Spero di vivere abbastanza a lungo da vederlo realizzato, ma è anche un ideale per cui sono preparato a morire.”

Deaborn, Michigan, 19 aprile 2012. Obama visita il museo Henry Ford, dove è esposto l’autobus di Rosa Parks, la donna coraggiosa che ha insegnato che se si vuole cambiare il mondo è necessario sfidare l’ingiustizia con coraggio. Il Presidente si è seduto proprio nello stesso posto dell’autobus dove oltre cinquanta anni prima Rosa Parks aveva compiuto il suo gesto determinato e ha riflettuto sul coraggio e la tenacia che fanno parte della storia recente, grazie all’orgogliosa determinazione di persone sconosciute che, pur non comparendo nei libri di storia, hanno combattuto per la loro dignità.

Robben Island, 30 giugno 2013. Obama visita la prigione dove Nelson Mandela è stato rinchiuso per ventisette anni e esprime la gratitudine del mondo agli eroi di Robben Island – “che ci ricordano come né le manette né le celle possono confrontarsi con la forza dello spirito umano” – e in particolare al ‘coraggio morale’ di Mandela, fonte di ispirazione personale per Obama e per il mondo.

Rivolto alle figlie, il Presidente ha poi ricordato le origini della non violenza, citando Gandhi e Luther King: “una delle cose che potreste non sapere è che l’idea di politica non violenta ha le sue radici in Sud Africa perché Gandhi era un avvocato qui. Quando è tornato in India i suoi principi hanno portato all’indipendenza indiana e ispirato Martin Luther King“.

Washington, 28 agosto 2013. Ore 15. Obama rende omaggio a Martin Luther King in occasione delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario del celebre discorso ‘I Have a Dream’.

Grazie alla lotta per l’uguaglianza e ai movimenti per i diritti civili molte cose sono cambiate per i neri, che erano ai margini della vita sociale e politica, sono state approvate leggi sui diritti civili, ma molto resta da fare. Se l’uguaglianza dei diritti sulla carta è stata conquistata, le diseguaglianze economiche persistono e con esse il dramma della povertà, della disoccupazione e dell’emarginazione sociale.

Come ha detto il deputato John Lewis, che prese la parola anche nella Marcia del 1963 a nome dello ‘Student Nonviolent Coordinating Committee’, molta strada è stata fatta nell’arco di mezzo secolo sul cammino dei diritti civili, ma tanta ne resta ancora da fare per realizzare con pienezza il sogno di Martin Luther King. “Realizzare il sogno di mio padre comporterà anche la trasformazione della nostra società in una in cui chiunque voglia un lavoro con uno stipendio decente lo possa avere“, così ha precisato Martin Luther King III.

 

Rita Bramante



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