26 giugno 2013

LÀ DOVE C’ERA IL CERBA ORA C’È UNA CITTÀ …


Siamo sempre affascinati dai rendering, dalle slides e dai pomposi, nel senso di pompati, progetti urbani accompagnati da accattivanti quanto vaselinati prodotti volti a soddisfare in primo luogo, ovvio, ci mancherebbe altro, il bene pubblico. Le storie sono note e pertanto è sufficiente elencare i casi più noti, tutti buoni per i plastici dell’Eire e il programma “Chi l’ha visto?”: area FS di Porta Vittoria, Biblioteca Europea; area Garibaldi Repubblica: Città della Moda, del design e della comunicazione, nuove sedi del Comune e della Provincia; Citylife: il Central Park, Museo del Design e Centro del Design poi Museo d’Arte contemporanea; Cascina Merlata: terminal intermodale dei TIR; Santa Giulia già Montecity: il Centro Congressi; monorotaia sopraelevata nelle prime brochures del progetto Pirelli Bicocca già ex Tecnocity cioè da Polo tecnologico a Polo umanistico; Marelli: la metrotranvia da via Adriano a Cascina Gobba e l’interramento delle linee ad alta tensione; il Politecnico sulle aree ex Montedison alla Bovisa sorretto da copiose pubblicazioni; assieme al Besta, dalla Bicocca al Sacco, anche il nuovo Centro RAI come una ciliegina sulla torta ha girovagato nelle più prestigiose aree da sfruttare dal Portello alla Merlata, all’area Expo.

Il tutto come un grande magazzino dove si cambiano spesso le vetrine oppure come le belle confezioni con dentro amare sorprese ma a posteriori non manca mai una giustifica. Per fortuna ci sono le super pubblicizzate opere pubbliche realizzate secondo le convenzioni stipulate: il Teatro Arcimboldi dalla Scala all’avanspettacolo, il tunnel Gattamelata incompleto e a mezzo servizio, le colline al Portello e a Bicocca realizzate con i ruderi delle fabbriche Alfa Romeo e Pirelli un po’ come il Monte Stella di San Siro creato con le macerie dei bombardamenti: a Milano le montagnette si fanno così.

Se si vanno a rileggere le intere paginate a quintali dei giornali dedicate a propagandare queste imprese oltre ai convegni, dibattiti, restano famosi gli Stati Generali di Albertini, e le relazioni delle delibere comunali, non so se c’è da sorridere o piangere, di certo si rimane rassegnati, essendosi esaurita anche la forza per timide proteste. Tra successive varianti di piani e progetti, modifiche di accordi di programma, vedasi supermercati a Porta Nuova e Citylife fermata Tre Torri MM 5, questa in forse inserita con semplice delibera della giunta regionale, insomma c’è una bella differenza tra il vestito con cui vengono presentati i grandi progetti e quanto effettivamente si realizza. Alla fine al Comune manca sempre di portare a casa qualche promessa che svanisce negli armadi. Scurdammoce o passato? Troppo comodo e diseducativo.

Da ultimo la situazione Cerba ben descritta da LBG nel suo ultimo accorato appello ove garbatamente insinua la compresenza di una importante struttura privata di interesse pubblico come un passe par tout per arrivare ad altro, tipo salvate il soldato proprietario delle aree e uno sponsor narciso. Ahi ! mi è caduto sul mattone. Ci diamo al commercio? L’utilizzatore c’è già? Ora essendo in corso in Comune il nuovo film “Arrivano i nostri” a queste cose non si abbocca più con viva e vibrante soddisfazione di coloro che, impegnati ad ammonire come sotto certi eleganti piani la grande funzione urbana è un trucco, per anni sono stati sbeffeggiati di essere contro il progresso.

Per stare in tema, come precedente è appena il caso di ricordare la vicenda dell’ex Sogene di piazza Missori negli anni ’80 proprietaria delle aree che stanno in viale Cà Granda angolo viale Suzzani classificate a verde e servizi comunali nonché edificate con variante al PRG per la costruzione di un edificio destinato a ospitare degenti e loro parenti provenienti da altre località stante l’eccellenza dell’Ospedale di Niguarda polo attrattivo di pazienti da ogni dove. Un servizio. Perfetto, signori, ecco a voi il Novotel. TecheTecheTè. Di fronte c’è una torre residenziale che in convenzione prevedeva il primo piano destinato a comunità alloggio. È aperta la caccia al tesoro con ricchi premi e cotillon. Ma quante di queste situazioni ci sono? Perché gli obblighi assunti dalle proprietà con il Comune non sono attuati e verificati? Mistero neanche buffo. Avanti o Cerba, alla riscossa, ecc. ecc.

 

Emilio Vimercati

 



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