5 giugno 2013

IL FESTIVAL DELLA LETTERATURA DILAGA A MILANO


Dal 5 al 9 di giungo si terrà il secondo Festival della Letteratura di Milano, ideato e diretto da Milton Fernandez. L’edizione 2012 aveva visto novanta eventi di notevole qualità, quaranta luoghi diversi della città, quattrocento volontari, circa quattromila presenze nell’arco di cinque giorni. Quest’anno è tutto raddoppiato; gli eventi sono 180, a un ritmo da togliere il respiro, in 70 luoghi diversi: piazze, teatri, librerie, centri culturali, e altri luoghi ancora, compreso il carcere di San Vittore.

L’idea del Festival era nata in occasione di una cena di autofinanziamento della campagna elettorale di Giuliano Pisapia che, preso in mano Indignatevi di Stephen Hessel, aveva commentato: “Condivido, ma io preferisco un altro termine: partecipate”. E Fernandez, in pochi mesi, senza soldi, senza sponsorizzazioni, senza il supporto delle istituzioni, creò un Festival la cui essenza vitale era proprio la partecipazione: e di tutta Milano.

La prima novità, dunque, è che il motore di questo Festival della Letteratura milanese è un “nuovo milanese”: nato in Uruguay, laureato in Arte drammatica all’Accademia Nazionale di Montevideo, diplomandosi successivamente alla scuola del Piccolo Teatro di Milano. La seconda novità è che non è il Festival delle case editrici, dei grandi nomi, degli artisti strapagati. Chi partecipa lo fa a sue spese (viaggio e soggiorno compreso), per pura voglia di esserci, di raccontare, di rappresentare, di capire. La terza novità, la più intensa, la più rivoluzionaria è che questo Festival integra, collega, si guarda intorno e fa suo tutto quello che è cultura.

L’universo femminile, per cominciare, in Sfumature di donna (5 giugno, ore 19.30), uno sguardo su due aspetti importanti della vita delle donne: la violenza domestica e il coraggio di fronte alle tragedie, narrati in due romanzi, in un reading di poesie e in un vernissage fotografico. Il mondo dei “diversamente abili” è presente ne Il pianista che ascolta con le dita di Paola Magi, un viaggio nel paese delle disabilità sensoriali fatto attraverso gli occhi di un docente di storia dell’arte (6 giugno, ore 17) e nel sorprendente Non posso stare ferma di Marilena Rubaltelli (6 giugno, ore 18.30).

Per il tema dell’integrazione, ripreso a più voci e in più luoghi, segnaliamo I ventidue canti di Doyel di Shanti Ghelardoni, racconti fantastici sull’adozione e sull’integrazione culturale (5 giugno, ore 19.30) e L’opposta riva – Verso una meta, reading poetico da L’opposta riva di Fabiano Alborghetti (6 giugno, ore 18.30). Imperdibile L’alfabeto della Negritudine, nelle voci di Léopold Senghor, Aimé Césaire, Guy Tirolien e altri. Partecipano Cheikh Tidiane Gaye, Pap Khouma, Karim Metref, Aliuo Diop (6 giugno, ore 21.30).

Emozionante, nel Festival, la presenza dei detenuti del carcere di San Vittore cui è possibile accedere con accredito nell’incontro Noi, le donne, con Annamaria Trevale, Sabrina Minetti, Pervinca Paccini, Rossana Maria, Laura Girotto sulla capacità di fare comunità, lo spirito d’iniziativa delle donne (7 giugno, ore 10.30), e in quello su Il silenzio sulle donne con l’autore Antonio Steffenoni, che affronterà un dialogo con i detenuti sui temi del suo libro (8 giugno, ore 10). Si parlerà di una sperimentazione in carcere anche nell’incontro sull’Antologia poetica in via di definizione, con testi scritti dai detenuti partecipanti al Laboratorio di Poesia nel Carcere di Bollate (6 giugno, ore 18).

Ci saranno laboratori artistici per bambini dai 6 ai 12 anni, laboratori di scrittura creativa, di scrittura condivisa. Si parlerà di canzoni; si alternerà la lettura a pezzi musicali; si racconterà la vita in modi diversi. Magari celebrando la bicicletta in nuovo progetto editoriale che parla di cycle! e non solo (9 giugno, ore 19.30).

Proprio nell’ultima giornata un evento, civilmente necessario, sull’Articolo 32. In Italia il diritto alla cura è sovente disatteso: migranti, stranieri, poveri non hanno accesso alle cure di cui hanno bisogno per scarsa conoscenza dei propri diritti, difficoltà linguistiche, incapacità a muoversi all’interno del sistema sanitario. Emergency parlerà dei suoi interventi nell’ambito delle carceri, dell’area dell’immigrazione, dei non abbienti e di quello che lo Stato deve ancora fare.

Sono poche segnalazioni in una ridda fittissima di eventi a cui, quest’anno, hanno collaborato anche il Settore Biblioteche del Comune di Milano, la Società Umanitaria, i circoli Arci.

“Per quanto mi riguarda, – scrive Milton Fernandez – e nonostante le difficoltà (la fatica, i rimorsi), vado orgoglioso di questa nostra capacità di resistere alle avversità. Di non farci prendere per fame, come forse in molti si sono auspicati. Di continuare a essere caparbi e creativi, in attesa che cambi il vento.”

 

Giuliana Nuvoli

 

Il programma al link:

http://www.festivaletteraturamilano.it/wp-content/uploads/2013/05/LetMiFestProgramma.pdf



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