1 maggio 2013

libri – VENERE PRIVATA E ALTRE STORIE


 

GIORGIO SCERBANENCO

VENERE PRIVATA e altre storie

Garzanti, riedizione 2007

pp. 254, euro 10

 

 

Chissà, forse è perchè viviamo tempi tormentati, pieni di incertezza, e il nuovo, a passi da gigante ci viene incontro e ci affascina, ma allo stesso tempo spaventa. Forse è per questo o altro ancora, che talvolta ci viene voglia di voltarci indietro e ricordare come eravamo.

Leggere i noir di Giorgio Scerbanenco oggi è come sfogliare vecchie foto in b/n, riandare ad atmosfere, modi di essere, abitudini e comportamenti di un’epoca e ritrovare come in uno dei suoi maggiori romanzi Venere privata la Milano del boom economico, le sue periferie, città popolata da nuova borghesia, piccola e grande criminalità, e da quella umanità umiliata che per Simenon rappresentava la “piccola gente”, uomini e donne schiacciati da un vivere meschino, senza riscatto.

Scerbanenco, (Volodymyr – Giorgio Serbanenko) nato a Kiev nel 1911 da padre ucraino e madre italiana, giornalista, redattore di una seguitissima “posta del cuore”, autore di racconti e romanzi rosa, western, fantascienza, è però nel noir che trova la sua piena espressione. Considerato a pieno titolo, in Italia, il padre del genere, poco importa che i suoi romanzi possano oggi apparire datati, perchè non è nell’attualità che sta il valore dei suoi libri.

Pochi i colpi di scena, assente il sovrapporsi frenetico di eventi, eppure la scrittura di Scerbanenco è serrata, affascinante; tesse, con maestria, pagina dopo pagina, trame avvolgenti, affronta senza ipocrisie verità scomode e una sotterranea, spesso taciuta, realtà milanese.

Venere Privata –uno dei suoi maggiori successi – uscito nel 1966 racconta una storia di prostituzione, di ragazze morte ammazzate, di un sottobosco criminale feroce, ma soprattutto da vita al personaggio di Duca Lamberti, medico radiato dall’Albo per eutanasia, un non-poliziotto, ma figlio e amico di poliziotti, detective per passione, dotato di quel tanto di lucido realismo (e dunque non a tutti costi un buonista) che sarà primattore in altri tre libri (Traditori di tutti, I ragazzi del massacro, I milanesi ammazzano il sabato) Una serie fortunata purtroppo interrotta dalla morte nel 1969 dello scrittore.

Dentro una riscoperta complessiva di Scerbanenco, uomo e scrittore, ci starebbe bene anche la lettura dello scritto autobiografico Io, Vladimir Scerbanenco (solo 28 pagine in appendice all’edizione Garzanti – Gli Elefanti, 2007, di La Venere Privata) dove, a modo suo, l’autore rievoca memorie ed episodi della sua vita, dalla nascita in Russia ai successi editoriali. (Daniela Muti)

 

 

questa rubrica è a cura di Marilena Poletti Pasero

rubriche@arcipelagomilano.org



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