30 gennaio 2013
“Crescono le visite del sito web istituzionale del Comune di Milano: tra il 2011 e il 2012, infatti, si è registrato un aumento di 3 milioni e mezzo di accessi. Con una grande attenzione alle pagine e alle news sulla mobilità e Area C, che nel 2012 sono risultate tra le più consultate dagli utenti. (…)
Per quanto riguarda i contenuti, le pagine che interessano maggiormente riguardano la mobilità, in particolare Area C: l’area del sito “Per saperne di più – Area C” ha totalizzato da sola 1.202.196 visite. Anche fra le news prevale questa tendenza: ben 8 delle prime 10 notizie più viste sul sito sono riconducibili alla mobilità. (…)”
Non si scappa: anche sul web la mobilità la fa da padrona, lo dicono i numeri dei comunicati stampa del comune. Forse a ben vedere non è una notizia. La mobilità è uno dei modi permanenti con cui ci relazioniamo con la città. Il nostro attraversarla disegna la mappa delle nostre relazioni, fila e intreccia il tessuto connettivo che tutta la tiene insieme. È un dato sostanziale al nostro abitare la città e determina la struttura stessa delle giornate di tutti noi. Forse è per questo che è l’informazione sulla mobilità è quella che più ci interessa sapere quando interroghiamo il sito del Comune: dove, quando, per quanto tempo, quanto mi costa. In fondo sempre di spazio tempo e denaro si tratta.
Questa se vogliamo è una lettura profonda della questione, quella più superficiale e concreta racconta le nostre peripezie quotidiane. Area C: alcuni giorni è attiva, altri no; sospesa per festività, sciopero dei mezzi, variate le categorie di auto ammesse a seconda delle restrizioni regionali o provinciali, euro 3 si no, con filtro antiparticolato o senza, la combinazione è infinita, il naufragio quasi certo, il sito del Comune l’ancora di salvezza. Credo bene che “l’area del sito “Per saperne di più – Area C” ha totalizzato da sola 1.202.196 visite”!
Ma ecco che le magnifiche sorti progressive dell’umanità ci vengono incontro: “La novità del 2012 è stata il lancio, il 2 ottobre 2012, del portale Open Data. Su dati.comune.milano.it, il sito dedicato alla statistica, gli accessi sino al 14 gennaio 2013 sono stati 21.482. A oggi sono presenti 125 dataset, di cui 77 alfanumerici, 46 geografici e 2 banche dati interrogabili dove, se si considerano i dataset per struttura organizzativa, il numero più alto di download è relativo a quelli di proprietà della DC Mobilità Trasporti e Ambiente, con 12 pacchetti pubblicati e 3.580 download. (…)”.
La miniera di dati messa a disposizione dal Comune di Milano nel portale Open Data è una manna per chi ci si voglia applicare e costruire, per l’appunto, per noi le famose “app”. Non credo sia un caso che anche qui il numero più alto dei download sia quello relativo ai trasporti: la lingua batte dove il dente duole, e chi conosce il bisogno si ingegna a formulare risposte. E averle tutte nel vero senso della parola a portata di mano, sul cellulare, ci rende tutti cittadini smart.
Caro Maran mi sono dimenticata di dirtelo, ma la app che non funziona è quella di BikeMi: “l’applicazione ufficiale di iBikeMi per il tuo iPhone”, a pagamento (!), con tanto di simbolo Expo, segnala costantemente che tutte le stazioni non hanno bici disponibili. Ci pensi tu?
Giulia Mattace Raso