9 gennaio 2013

cinema



 

LA PARTE DEGLI ANGELI

di Ken Loach [The Angels’ Share, Gran Bretagna, Francia, Belgio, Italia, 2012, 106′]

con Paul Brannigan, John Henshaw, Roger Allam, Gary Maitland, Jasmine Riggins.

 

La parte degli angeli, ultimo lungometraggio di Ken Loach, si apre con una lunga successione di inquadrature fisse in un’aula di tribunale. La macchina da presa ci mostra i visi rassegnati e gli sguardi assenti di alcuni piccoli criminali che sono stati condannati a una pena da scontare attraverso un programma di riabilitazione.

Tra questi c’è Robbie (Paul Brannigan), un ragazzo che porta sul viso i segni della sua burrascosa giovinezza passata tra le strade di Glasgow. Ha una fidanzata che sta per partorire e che gli chiede di abbandonare la vita criminale per scegliere la famiglia. La sua mancanza di soldi e di lavoro gli precludono però ogni possibilità di scelta.

Le intimidazioni del facoltoso e dispotico padre di Laurie e la violenza dei suoi fratelli ripropongono le sofferenze shakespeariane di Romeo e Giulietta. Ken Loach, grazie all’aiuto del fidato sceneggiatore Paul Laverty, ha però in mente qualcosa di diametralmente opposto alla tragedia di un destino segnato. La speranza e la salvezza nel film assumono così le bonarie sembianze di Harry (John Henshaw), il responsabile del programma di riabilitazione.

Come ci viene spiegato nella visita alla distilleria, c’è una parte di whisky che durante l’invecchiamento evapora all’interno delle botti. La scomparsa di questa piccola quantità di liquido è chiamata la parte degli angeli. Il regista, attraverso la mente lesta e astuta di Robbie, si serve di questa curiosa leggenda per offrire al ragazzo una via d’uscita, quasi miracolosa, dal tunnel costituito da miseria e disoccupazione a cui sembrava condannato in eterno.

Ken Loach porta da sempre sul grande schermo la condizione della classe operaia. La sua arte gli ha permesso di mostrare al pubblico, spesso ignaro, la condizione di milioni di lavoratori sfruttati, precari o senza diritti. Quando lo scorso novembre il Torino Film Festival ha scelto di conferirgli il premio Gran Torino, lui ha deciso di rinunciarvi per solidarietà ai lavoratori licenziati dalla cooperativa Rear, incontrandoli personalmente all’inizio di dicembre e offrendo quella visibilità sui mezzi di informazione che troppo spesso viene loro negata.

Marco Santarpia

In sala a Milano: Eliseo, Apollo, Anteo, Plinius Multisala.

 

 

 

questa rubrica è a cura di Paolo Schipani e Marco Santarpia

rubriche@arcipelagomilano.org

 



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