12 dicembre 2012

UN’INCOMPRENSIBILE SINISTRA-SINISTRA


Qualche giorno fa ho ricevuto un post proveniente dall’area della sinistra che più sinistra non si può, stranamente privo di accenni espliciti al basso livello di moralità politica derivante dalla mia cultura socialista, nel quale si leggeva fra l’altro: “Quella della lista Gallino – Cambiare si può / Prc / Alba (Alleanza Lavoro, Beni Comuni, Ambiente) / parte di SeL non vendoliana venduta e, mi auguro, veri arancioni (De Magistris se non viene risucchiato dalle sirene del CS) e forse anche parte dell’Idv, è davvero l’unica speranza per chi pensa che si debba uscire dal vicolo cieco nel quale la disastrosa politica di Monti e Napolitano hanno cacciato questo disastrato Paese. Intanto prepariamoci a sostenere in Lombardia la candidatura di Andrea Di Stefano.

Qui c’è la summa politica della sinistra che chiamo “asinistra” intendendo la “a” come privativa, nel senso che proseguendo su questa strada la sparizione della sinistra politica è certa (la precisazione è necessaria per non incorrere in equivoci, chi scrive su Facebook o nei blog insulti da querela è sempre pronto a indignarsi per nulla …).

C’è la coazione a ripetere sempre e comunque lo stesso schema: non è bastata Rifondazione dopo Vendola, la “Sinistra Arcobaleno” e via risalendo su su fino a Pdup e a Dp, per restare all’arco della nostra vita vissuta. C’è l’intramontabile impronta e improntitudine di cultura comunista che, neanche fossimo ancora ai tempi di Labriola e Turati, porta a ritenere propria esclusiva proprietà i simboli di verità e traditori tutti gli altri, con sommo sprezzo del ridicolo.

Mettersi a parlare dei “veri arancioni” di matrice napoletana per distinguerli da quelli milanesi farebbe ridere chiunque ma non chi sa che ripetere all’infinito una qualsiasi sciocchezza può portare al suo inveramento. Dare credito al furbacchione De Magistris che prepara la fuga dal municipio di Napoli prima che salti il coperchio messo sulla gestione amministrativa in costante peggioramento serve a ridurre il movimento arancione alla versione monocromatica del politicamente scombinato Arcobaleno che si unisce ai cocci dell’Idv frantumatosi cadendo in una delle case prese in affitto dalla famiglia Di Pietro.

C’è l’orgoglio identitario, così identitario da portare a riconoscersi fra pochi, pochissimi eletti, che fa tornare a casa la sera felici e perdenti ma non perduti. C’è l’idea che la politica sia una successione di “conquiste” compiute da un numero di portatori della verità che prima devono unirsi schifando il resto del mondo e soprattutto i socialtraditori travestiti da sostenitori della prima ora degli arancioni o perfino arancioni loro stessi.

C’è infine la certezza di essere sempre i più furbi, pronti a ripetere all’infinito lo scherzetto che l’organizzato Lenin fece al povero Kerenskij, rendendo per la storia l’artefice della rivoluzione di febbraio il reazionario sconfitto di ottobre.

Pensare che il sostegno all’ottimo (detto senza alcuna ironia) Di Stefano, in contrapposizione al candidato sostenuto dai “venduti di SeL” (quelli “non venduti” votano Di Stefano, evidentemente) come dal sindaco Pisapia sia cosa diversa dal ritornare all’eterno “di sconfitta in sconfitta verso la vittoria”, ben sapendo che le possibilità di vittoria dello stesso sono pressoché nulle contro qualsiasi candidato del centrodestra non è idealismo, è velleitarismo politico elevato a sistema.

La sinistra “arancione” che a Milano ha vinto con l’entusiasmo e non con il deliquio le elezioni e che governa in condizioni mai così difficili di economia e struttura amministrativa da oltre un anno sta tentando di aiutare il centrosinistra lombardo a rigenerarsi per rigenerare la Lombardia: il fuoco (fintamente) amico è, come sempre, il peggior nemico. A votare sognando ci si ritrova con i “barbari sognanti” di Maroni ancora a redigere delibere celtiche, cerchiamo di non dimenticarlo.

 

Franco D’Alfonso



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali




Ultimi commenti