3 ottobre 2012

cinema


MAGIC MIKE

di Steven Soderbergh [U.S.A., 2012, 110′]

con Matthew McConaughey, Channing Tatum, Olivia Munn, Alex Pettyfer

 

Magic Mike (Channing Tatum) è uno spogliarellista di Tampa, Florida. La sua vita è una festa perenne, una successione di donne, alcool e droghe che, tuttavia, sembrano non scalfire la costituzione, fisica e morale, del protagonista. La sua statura imponente e il suo viso gentile, a volte un po’ inespressivo, spiegano il successo tra il pubblico femminile che aspetta impaziente ogni sera l’apertura del club dove Mike e i suoi colleghi si esibiscono.

Mike è il più atteso e acclamato, appartiene alla rara specie dei seduttori sprovvisti di cattiveria. Le donne fanno a gara per infilargli le banconote nei vestiti di scena. Il tutto per la grande gioia di Dallas (Matthew McConaughey), il proprietario del club ovvero l’incarnazione dell’avidità americana cinica e insensibile che McConaughey interpreta perfettamente.

In questo tempio del piacere, Mike è un modello di altruismo, prende sotto la sua ala protettiva Adam (Alex Pettyfer), un giovane alla deriva, e gli offre una prospettiva per il suo futuro. Mike è il classico bravo ragazzo all’inseguimento del “sogno americano”, convinto che la tenacia sia sufficiente per realizzare i propri sogni.

Channing Tatum, dalla muscolatura inossidabile ma dal cuore gentile, ispira facilmente simpatia. In Magic Mike, ultima opera cinematografica di Steven Soderbergh, l’attore americano ha l’occasione di sfruttare pienamente le sue abilità di attore e ballerino.

Il copione è merito di un collaboratore dello stesso Tatum, Reid Carolin, al quale l’attore ha confidato tutti i suoi ricordi di una professione che ha effettivamente esercitato in Florida prima di debuttare nel mondo cinematografico. La relazione tra Mike e Adam, il conflitto nascente con Dallas, l’idillio con la sorella del suo protetto sono tutti elementi facilmente riconducibili ai cliché della commedia americana sullo show-business. Solo l’entusiasmo e la bravura di Soderbergh riescono a evitare a Magic Mike di diventare un film del tutto ordinario, un prodotto di serie dal sapore industriale.

Marco Santarpia

In sala a Milano: Colosseo, Ducale Multisala, The Space Cinema Odeon, UCI Cinemas Bicocca, UCI Cinemas Certosa.

 

REALITY

di Matteo Garrone [Italia, 2012, 115′]

con: Aniello Arena, Loredana Simioli, Nando Paone, Graziella Marina, Nello Iorio

 

È una carrozza sfarzosa trainata da cavalli bianchi a trasportarci in Reality [Italia, 2012, 115′], la fiaba raccontata da Matteo Garrone nel suo ultimo film. In questa storia, il protagonista è Luciano (Aniello Arena), pescivendolo napoletano, che segue il bianconiglio sperando di cadere nel suo paese delle meraviglie. Per Luciano tutto questo è un sogno che sta per diventare realtà: essere illuminato dalle luci della ribalta del trionfo televisivo.

«Never give up» incoraggia Enzo (Raffaele Ferrante), fresco vincitore dell’ultima edizione del Grande Fratello e al culmine della popolarità. Luciano non ha alcuna intenzione di abbandonare il suo sogno, ma ciò che a lui sembra il cammino verso il successo ha, invece, le sembianze di un delirio. Il regista mostra questo “sembrare” germinato nella testa di Luciano; «è tutto dentro la capa tua», dice la moglie Maria (Loredana Simioli). Quando noi, in sala, vediamo la realtà con gli occhi di Luciano, l’immagine appare offuscata, poco nitida.

Nel suo film, Garrone non parla di televisione. Il Grande Fratello e lo strapotere massmediatico sono una delle tante possibilità per poter raccontare le maschere che la realtà è capace di indossare. E noi, di riflesso, ci mascheriamo e smascheriamo continuamente per poter evadere da quella realtà. Ma è un’evasione o una trappola? Finzione e realtà si mischiano talmente bene che perdiamo la capacità di discernere il vero dal falso.

Alla fine Luciano ride. È felice perché riesce a raggiungere il suo paese delle meraviglie. La telecamera si posa su di lui e lentamente si allontana dal suo riso; lo abbandoniamo: solo in un luogo artefatto. Intorno il mondo è buio, spento. Lasciamo Luciano tra le luci della sua fiaba (la sua evasione), evitando di fargli notare che più che un sogno il tutto è stato un incubo (la sua trappola).

Paolo Schipani

In sala: The Space Cinema Milano Odeon, Eliseo Multisala, Apollo SpazioCinema, Colosseo, Anteo SpazioCinema, UCI Cinemas Bicocca, The Space Cinema Rozzano, Plinius Multisala, Gloria Multisala, UCI Cinemas Milano Fiori, UCI Cinemas Certosa, Skyline Multiplex, Le Giraffe Multisala, UCI Cinemas Pioltello, The Space Cinema Vimercate, The Space Cinema Cerro Maggiore.

 

 

questa rubrica è a cura di Paolo Schipani e Marco Santarpia

rubriche@arcipelagomilano.org



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