11 settembre 2012

Scrivono vari 12.09.2012


Scrive Matteo Caccia Dominioni a Ilaria Li Vigni – Nel centro di Milano, Area C ormai volenti o no esistono ed esisteranno molti parcheggi a pagamento! Con l’Area C questi parcheggi sono praticamente vuoti, perchè non incentivare i proprietari delle vetture affinché le stesse vengano parcheggiate in tali parcheggi, e al loro posto facciamo delle belle piste ciclabili? Io giro per Milano solo con bici elettrica!

Scrive Gianluca Bozzia a Valentino Ballabio – L’interlocutore principale deve essere l’Assessore preposto, ossia la Benelli. In ballo c’è un ribaltamento dell’impostazione amministrativa e della vita democratica cittadine a cui bisogna aggiungere un richiamo elettorale in termini di chiara convenienza per i cittadini.

Scrive Claudia Sorlini a Luca Beltrami Gadola – Ho molto apprezzato l’articolo lucido e ironico del cerino!

Risponde Andrea Bonessa a Pier Angelo Tosi – Gentile Tosi, mi è veramente difficile risponderle e non so neanche se ne valga la pena, ma provo a farlo senza seguirla sul terreno degli insulti ma, punto per punto.

1) Secondo Lei qual è la finalità dell’iniziativa ” adotta il verde pubblico” se non quella di permettere ai cittadini, residenti e negozianti, di abbellire la città partendo proprio dai “giardinetti di fronte al proprio condominio”? Lungo le vie a cui il Consiglio di Zona 4 ha negato questa possibilità vi sono già molti esempi di questi interventi realizzati da chi ne ha un interesse sicuramente personale ma di cui però può beneficiare tutta la cittadinanza. E questo penso sia lo spirito che guida tutti quei provvedimenti dove il pubblico chiede, per mancanza di fondi, l’intervento privato.

2) Sarò anche ignorante, e la ringrazio per la gentile definizione, ma il Consiglio di Zona 4 ha fatto propria la relazione della Commissione da Lei presieduta e sulla base di questa ha deliberato quanto ho riportato. Decisione che ha sicuramente limitato e vanificato i propositi di una Delibera Comunale più che condivisibile.

3) Lei mi cita via Bronzetti, su cui, per il periodo dei lavori per la linea 92, potrei anche seguirla. Ma per tutte le altre vie escluse dal progetto, come giustifica la posizione del Consiglio di Zona, che nega la possibilità di una riqualificazione, rivitalizzazione e abbellimento di un asse viario che da corso Lodi arriva fino a piazzale Bacone? via Tiraboschi, via Cadore, via Bronzetti, via Lazzaro Papi). E non la fa riflettere che le vie indicate da Zona 4 come siti sensibili siano ben dodici, rispetto alle sette di zona 9, una sola in zona 5 e 6 e nessuna nelle altre zone? Non è possibile che altre zone di Milano, pur vivendo probabilmente gli stessi problemi di traffico e parcheggio, abbiano optato per una scelta un po’ più coraggiosa e soprattutto in linea con le promesse elettorali e gli intendimenti del Consiglio Comunale?

4) Lei si dice preoccupato di una “riqualificazione a spizzichi e bocconi”. E allora cosa dobbiamo fare, aspettare che un mecenate senza paura e senza macchia, ma soprattutto con un grosso portafoglio, riqualifichi in un sol colpo tutto l’arredo urbano cittadino?

5) Nessuno pensa che si possa sconfiggere quella che lei chiama la “cultura” dell’auto (lapsus freudiano?) dalla sera alla mattina. Ma forse, e se non ricordo male i Verdi Ecologisti su questo punto, almeno a parole, hanno manifestato posizioni decisamente radicali, si potrebbe incominciare a ricordare ai cittadini che abitare in una via non significa automaticamente aver acquisito il diritto di avere, gratuitamente, uno o più posti macchina sotto casa.

6) Sui parcheggi interrati Lei contesta che i progetti avrebbero “devastato piazze dal valore estetico immenso”. Può anche essere, ma allora non sarebbe stato meglio rivedere i progetti, adeguarli al suo senso estetico, ed evitare di avere una città, quasi unica al mondo, in cui i marciapiedi sono occupati dalle macchine? E quali sono i parcheggi approvati in zona 4 che cita? Quanti sono? Dove sono?

7) E non è forse vero che, nella stragrande maggioranza degli interventi realizzati, le Piazze interessate da questi interventi sono migliorate, la loro fruibilità è stata ridata ai cittadini, e si è provveduto alla riqualificazione di un tessuto urbano abbandonato? (piazza Tommaseo, piazza Diaz, piazza XXV Aprile, via San Calimero, ecc. ecc.). Certo, progetti con dei difetti, forse non splendidi, ma sicuramente migliorativi del degrado esistente.

8) Non ho trovato nella sua risposta invece nessun commento riguardo al fatto che posteggiare sui marciapiedi sia illegale e soprattutto discriminante rispetto ai quei cittadini che parcheggiano negli spazi consentiti pagando la sosta. Non sarebbe compito di chi ci governa adoperarsi perché le leggi vengano rispettate soprattutto in difesa di chi, meno abbiente, non può permettersi di infrangerle?

9) E veniamo al mio razzolare. Vede, io non vengo pagato per la mia attività politica, ma per svolgere un lavoro, per fare l’Amministratore Delegato di una società Pubblica, con tutti i rischi e le responsabilità che la cosa comporta. Si tratta di lavoro e penso quindi che anche Lei concordi che vada retribuito. Lavoro che qualcuno, considerando valide le mie competenze, ha pensato di affidarmi. Non mi “sono fatto nominare”, perché se così fosse stato avrei scelto di dirigere l’ATM, la Sea o L’AMSA, con ben altri stipendi. Mi dedico invece a una piccola società sapendo comunque di poter essere giudicato, da chiunque e in qualsiasi momento, per il mio operato, conscio di doverlo giustificare rispetto alle richieste di qualsiasi cittadino che è il mio primo datore di lavoro. Anche di quelli ignoranti.

Se poi avesse letto con attenzione l’articolo, senza soffermarsi a difendere la sua immagine di politico cercando di screditare la mia di cittadino, si sarebbe reso conto che l’esempio riportato voleva porre dei dubbi sulla necessità e funzione dei Consigli di Zona e sui rischi del decentramento. E che nello specifico mi aveva meravigliato come la decisione fosse stata presa all’unanimità, 30 consiglieri su 30 presenti, senza che nessuno ponesse il minimo dubbio. Dubbi che almeno dall’unico consigliere Verde Ecologista del Consiglio era facile aspettarsi.

Oggi su Repubblica il presidente di Legambiente Lombardia, che so non essere lei ma che penso vicino alle sue posizioni, evidenzia giustamente che: “sulla sosta, chiunque visiti una città europea ne ritorna con disgusto verso quell’incrostazione urbana che risulta dalla infestazione di auto in sosta in ogni strada e piazza, ma anche gran parte dei marciapiedi e molti spazi verdi di Milano. L’immagine di questo consolidato laissez-faire a spese dello spazio urbano sarebbe inconcepibile in una via di Lione, Barcellona o Monaco, ma è tollerato in nome del quieto vivere in tutta la città.”



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali




Ultimi commenti