11 settembre 2012

cinema


 

 

 

 

 

 

 

 

 

MILANO FILM FESTIVAL

Dal 12 al 23 settembre, la nostra città ospita per la diciassettesima volta questa benefica invasione di pellicole, ogni anno più numerosa. Il concorso internazionale lungometraggi è la colonna portante di un evento che vuole mostrarci un cinema diverso. Nel 2011 è stato vinto da Italy: love it, or leave it di Gustav Hofer e Luca Ragazzi. I due registi italiani avevano conquistato sia la giuria che il pubblico del festival con il loro viaggio autobiografico, un’originale ricerca di motivi per restare in un paese che tra luoghi e valori distrutti fa di tutto per accompagnare lo spettatore fuori dai suoi confini.

Quest’anno i film che concorrono sono 12 tra gli oltre 900 iscritti. Il programma, ogni anno più ampio e corposo, prevede numerosi incontri con registi e addetti ai lavori. Vi segnaliamo le lezioni di cinema di Gabriele Salvatores (sabato 15 h.19 – Cinema Ariosto) e Gianni Amelio (domenica 16 h. 15 – Cinema Ariosto) e l’incontro con Silvano Agosti (venerdì 21 h. 18 – Scatola Magica).

In questa invitante abbondanza di cinema, ArcipelagoMilano vi consiglia 10 appuntamenti da non perdere:

–  L’age atomique di Héléna Klotz, Concorso Lungometraggi: domenica 16 h.17 Teatro Studio, venerdì 21 h.20.30 Teatro Strehler, sabato. 22 h.19 Spazio Oberdan.

–  La Playa D.C. di Juan André Arango, Concorso Lungometraggi: mercoledì 12 h.20.30 Teatro Strehler, venerdì 14 h.17 Auditorium San Fedele, mercoledì 19 h.15 Spazio Oberdan

–  This Time Tomorrow di Shane Bissett, Concorso Lungometraggi: sabato 15 h.22.30 Teatro Studio, lunedì17 h.18.30 Spazio Oberdan, domenica 23 h.19 Cinema Palestrina

–  Toata Lumea din Famiglia Nostra di Radu Jude, Concorso Lungometraggi: venerdì14 h.22.30 Teatro Strehler, domenica16 h.21 Spazio Oberdan, giovedì 20 h.21 Cinema Rosetum

–  L’accordo di Jacopo Chessa, Colpe di Stato: martedì18 h.17 Teatro Strehler seguito da un incontro con Maurizio Landini e Roberto Mania, venerdì 21 h.22.30 Scatola Magica

–  Vik Utopia. L’omicidio di Vittorio Arrigoni di Anna Maria Selini, Colpe di Stato: domenica 23 h.15 Auditorium San Fedele

–  Annie Hall di Woody Allen, Mr. Poster presents: play it again Woody!: venerdì14 h.21 Parco Sempione

–  Manhattan di Woody Allen, Mr. Poster presents: play it again Woody!: mercoledì12 h.22.30 Parco Sempione

–  Colpire al cuore di Gianni Amelio, ITALIA 80 Quando la televisione provò a mangiarsi il cinema: domenica16 h.20.30 Teatro Strehler, presentato da Gianni Amelio

–  Kamikazen. Ultima notte a Milano di Gabriele Salvatores, ITALIA 80 Quando la televisione provò a mangiarsi il cinema: sabato15 h.22.30 Parco Sempione, presentato da Gabriele Salvatores

Marco Santarpia

Per il programma completo e tutti i luoghi di proiezione: milanofilmfestival.it

  

HANNAH E LE SUE SORELLE

di Woody Allen

[Hannah and Her Sisters, USA, 1986, 103′]

con: Woody Allen, Michael Caine, Barbara Hershey, Carrie Fisher, Mia Farrow, Dianne Wiest

 

«L’unica conoscenza assoluta che l’uomo possa raggiungere è che la vita non ha alcun significato», è una delle sedici didascalie che scandiscono la narrazione di Hannah e le sue sorelle [USA, 1986, 103′], scritto, diretto e interpretato da Woody Allen. La citazione è di Lev Tolstoj e, se letta con “leggerezza”, rende bene l’anima del film di Allen. Il rischio è ostentare letture filosofiche a mo’ di professoroni (o critici cinematografici) carichi di nozionismo, perdendo la bellezza dell’abbandono davanti a un film che fa ridere. Anzi, fa sorridere.

Allen mette in scena la quotidianità: lo sconforto che arriva dal profondo di ogni uomo. Detta così, sembra una “lettura filosofica”, appunto; in realtà, Woody racconta in maniera lieve i problemi di tutti i giorni. Con autoironia evidenza i dubbi esistenziali e gli sconvolgimenti umorali di uomini piccoli; piccoli come noi che, ogni giorno, lottiamo contro noi stessi dimenticandoci troppo spesso di essere banalmente uomini.

Così, noi entriamo a far parte della sua commedia che – inevitabilmente – diventa anche la nostra commedia. Agra e dolce, fa sorridere con intelligenza. Intelligente perché autoironica, appunto; non si prende sul serio: scherza portando all’estremo le preoccupazioni per poi, subito, farle schiantare a terra giocando con tempi comici irresistibili. Perché, in fin dei conti, la vita è una gag da recitare e di cui val la pena ridere; l’unica gag per cui anche l’attore dovrebbe ridersi addosso.

È inutile allora cercare di risolvere razionalmente qualcosa che di razionale non ha nulla. Lo sperimenta Mickey Sachs (Woody Allen), alle prese con turbamenti religiosi ricercando la “salvezza eterna”. La sua catarsi, alla fine, la ritroverà in un cinema guardando La guerra lampo dei fratelli Marx di Leo McCarey [USA, 1933, 70′]. Comprende – forse – il significato dell’esistenza lasciandosi trasportare da un film comico. Come nel suo film precedente, La rosa purpurea del Cairo [1985], Allen usa lo schermo del cinema come elemento purificatore, rigenerando nel piccolo uomo una voglia di vivere grande.

Chissà anche noi allora, per “rigenerarci” un poco, dovremmo iniziare a vedere più film e prenderci meno sul serio. In questo modo, non elimineremo in nostri dubbi esistenziali (anzi), ma diventeremo più simpatici (agli altri e a noi stessi): quasi degni interpreti di una commedia leggera e intelligente.

Paolo Schipani

Nella sezione del Milano Film Festival 2012Mr Poster Presents: Play It Again Woody!“, Randall Poster introdurrà un percorso di sette classici di Woody Allen.

Hannah e le sue sorelle sarà in sala il 14 settembre alle ore 17.00 allo Spazio Oberdan di Milano.

 

 

questa rubrica è a cura di Paolo Schipani e Marco Santarpia

rubriche@arcipelagomilano.org

 



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