25 luglio 2012

ARTE PUBBLICA: MONUMENTI E LUOGHI DELLA MEMORIA


Del restauro dei monumenti esistenti a Milano si è parlato e scritto sui giornali, perché da tempo l’argomento è sentito dai cittadini e spesso l’Amministrazione ha proceduto con restauri da parte di privati a cambio di spazi pubblicitari. Questa procedura ha comportato risultati contradditori, perché da una parte si sono effettivamente restaurati i principali monumenti della città ma dall’altra si sono anche viste truffe con monumenti impacchettati per mesi e mesi dalla pubblicità dietro la quale non succedeva niente.

Questo non significa che il metodo non possa essere usato in modo proficuo anche in futuro, ci sono progetti e proposte significative in tale senso che comprendono anche facciate di edifici, lapidi e fontane, a patto di non restaurare sempre gli stessi in posizione centrale in quanto gli unici interessanti per il marketing. In fondo in molti casi basterebbe una pulizia saltuaria ma costante per togliere il guano e lo smog.

A parte le operazioni di manutenzione siamo però molto carenti nel far conoscere e valorizzare i nostri monumenti in tutta la loro compiutezza storica. Faccio alcuni esempi. L’anno venturo è il XVII centenario dell’Editto di Milano, quello col quale nel 313 Costantino sdoganò il Cristianesimo mettendo le basi del futuro dell’Europa. Un evento così importante che è ricordato in città da ben due statue dell’imperatore: una a San Lorenzo (copia moderna in bronzo di un originale antico che si trova a Roma) e una di epoca fascista posta davanti alla Chiesa della Santa Croce (costruita un secolo fa proprio per celebrare l’anniversario). Arte, avvenimenti e forti personalità si intrecciano con la storia della nostra città e nei monumenti trovano immagine e tracce significative da collegare tra loro.

Un percorso di grande interesse è quello che riguarda i numerosi episodi e persone del Risorgimento milanese. Pochi sanno chi fu il garibaldino Felice Cavallotti e conoscono il bel monumento scolpito da Ernesto Bazzaro in via Marina o, restando nel tema garibaldino, hanno guardato con attenzione il monumento ai Caduti di Mentana, in piazza Mentana, inaugurato proprio da Garibaldi, oggi asserragliato dalle macchine posteggiate.

Possiamo ricordare gli eroi della prima guerra mondiale Giordano Ottolini (in via Tiraboschi) e Francesco Baracca nella piazza omonima che devono sicuramente essere ripuliti a dovere e che ci ricordano che Bertolt Brecht aveva torto nel sostenere che la società non deve aver bisogno di valorosi. Piccoli flash per dire che i monumenti devono essere tenuti bene, curati con una buona sistemazione circostante ma anche essere messi in rete per argomenti, per tipologie, per percorsi in modo da essere compresi e visitati da studenti, turisti e cittadini.

A proposito di eventi storici vorrei segnalare che esistono anche oggetti e luoghi della memoria che non dobbiamo e non possiamo dimenticare. Innanzi tutto la grande industria milanese oggi scomparsa. Il Portello è stato trasformato ma sul luogo non c’è un ricordo dell’Alfa Romeo che ha costruito le auto più belle del mondo. Varrebbe la pena di collocare una di queste macchine, autentica in una bacheca vetrata o riprodotta in resina, per ricordare l’epopea industriale che fu eroica come e di più di quella dei Mille.

Allo stesso modo vorrei che a Lambrate ci fosse un monumento alla Lambretta, massimo simbolo di quel luogo. Evidentemente non una Lambretta piazzata in cima a una colonna ma forse varie Lambrette colorate sempre in resina su cui i ragazzini possano anche salire senza pericolo. Torniamo dunque a parlare di nuovi monumenti anche se posti a memoria storica (ma è una buona cosa se i monumenti significano qualche cosa). Ricordare le cose prodotte dalla città e i suoi simboli ci può salvare dalla debacle della statuaria figurativa. tradizionale. Anche in questo casi si tratta di pensare a chi, dove e come creando una proposta sostenibile possibilmente con qualche cosa di già visibile entro l’Expo.

 

Giovanna Franco Repellini

 



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