1 aprile 2009

PIAZZA DEL DUOMO:UN SOPRALLUOGO


Alcuni anni fa fu rifatta la pavimentazione stradale del complesso cittadino che va da San Babila a Largo Cairoli passando per Piazza del Duomo. Una grande opera anche per il costo che, se non erro, fu di oltre 6 miliardi di lire. In antico la pavimentazione era costituita dalle grosse e tozze pietre di granito, classiche del selciato milanese, capaci di sopportare carichi concentrati notevolissimi anche se a scapito dell’uniformità della superficie.

La nuova pavimentazione è invece costituita da lastre rettangolari, sempre di granito, ma di spessore molto ma molto minore. Sarebbero state un’ottima scelta se non si fosse verificato il continuo passaggio attraverso la Piazza. del Duomo di enormi carichi su camion ai quali le belle lastre non potevano resistere.

Il continuo allestimento di mostre, stand, e similari, i palchi di tubi innocenti (pesantissimi) hanno causato danni molto gravi alla pavimentazione: al di la di ogni descrizione una visita sul luogo sarà esplicativa.

Si prospetta una notevole spesa di manutenzione e al momento ben poco vien fatto.

Se si pensa di avere a Milano la famosa Expo, questa spesa non può essere elusa. Tuttavia se per il futuro non si eviterà l’ingresso ai carichi pesanti sarà tempo e denaro perso perché, è provato, la pavimentazione non li regge.

Giacché mi trovavo in Piazza del Duomo, mi sono fatto un giro esplorativo: varie auto targa italiana sostano davanti ai portici settentrionali, altre auto parcheggiano davanti all’hotel Park, un’auto della polizia è in sosta con il motore acceso, fa freddo.

Un gruppetto di ben 10 vigili urbani, 4 donne, 6 uomini, sosta a lungo davanti alla Galleria. Mi avvicino, chiedo ‘Non è proibito sostare con il motore acceso?’.

Il vigile interpellato mi risponde che non è affar suo, che vada io stesso a parlare con gli agenti sull’auto. Cosa che faccio.

L’agente al quale mi rivolgo dapprima risponde che il motore acceso gli serve per far funzionare la radio, gli faccio osservare che la radio funziona a lungo anche con la batteria e lo invito a dare il buon esempio. Cosa che l’agente fa con nostra grande soddisfazione.

In Piazza del Duomo incombe l’enorme maxischermo: l’accostamento di questa presenza alla cattedrale così ben curata dopo i grandi lavori, disturba ed è spiegato solo da ragioni di cassa, leggi tassa sulla pubblicità, occupazione di suolo pubblico…

Le stesse ragioni valgono per altri monumenti cittadini uno per tutti l’Arco di Porta Romana ingabbiato da anni, ormai declassato a supporto di cartelloni pubblicitari.

Tornando alle auto private in sosta in Piazza del Duomo mi domando come questo sia permesso, mi chiedo anche cosa ci fanno in perenne attesa Polizia, Finanza, Vigili urbani, Carabinieri quando la piazza e la Galleria non sono altro che un suk cittadino con i suoi mendicanti stanziali, le bancarelle abusive e così via.

Vi sono anche 2 furgoni bar questi di certo con regolare autorizzazione, mi chiedo tuttavia se non bastino gli innumerevoli bar dei portici e dintorni considerando che dei furgoni bar sono più adatti alle fiere di paese che alla dignità del Duomo di Milano. All’angolo Via Torino – Via Orefici il palazzo è sormontato da un’enorme insegna al neon.

Ci sono voluti 70 anni per ripulire la facciata ovest della piazza dalla pubblicità, ci risiamo.

Vi sono spazi cittadini che si presterebbero a ospitare le manifestazioni che oggi prediligono Piazza del Duomo: il cortile del Castelli Sforzesco, il Parco stesso, l’Arena.

Questi spazi debitamente allestiti eviterebbero la continua usura che il principale monumento cittadino, il Duomo appunto, deve sopportare a causa di un uso che non si confà con la preziosità del suo essere.

Con l’idea di un’Expo in ballo, in breve, Piazza del Duomo da una visione di notevole inefficienza.

All’ombra  della Galleria è sorto di recente l’Hotel Park.

Perché mai Park visto che siamo in Italia ma soprattutto perché l’albero più vicino è a 2 km di distanza. Ma non lo nomino a caso: è senz’altro bellissimo. Gli hanno dato il punteggio 7 stelle che non avevo mai incontrato prima, mi ero sempre fermato a 5 ….

Basta attraversare la strada e si entra in una vera corte dei miracoli. Sono i cortili che danno accesso agli appartamenti ricavati nella Galleria in generale affittati a enti, associazioni e, in passato, a molti partiti politici.

Io ho spesso occasione di salire al 2° piano di via Silvio Pellico dove da sempre trova sede il Club alpino italiano. Ci s’inoltra in luoghi di totale squallore, il cortile serve da retro a tavole calde e ristoranti, una vera discarica maleodorante.

Quello che voglio contrapporre è la dissonanza tra l’Hotel a 7 stelle e la favela dirimpettaia, probabilmente.

Nessuno ci fa caso.

Mi dispiace dire che è il Comune di Milano, il Proprietario della Galleria, il responsabile della manutenzione e senz’altro l’amministratore di questi beni.

Sarà pur vero che il Comune intende ora rinnovare la Galleria ma il lavoro è enorme e non credo si possa compire nei tempi brevi concessi dall’Expo 2015.

Marco Aurelio Spreafico




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