12 luglio 2011

BOSCOINCITTÀ: UNA STRADA GIUSTA


Prosegue l’avventura del Boscoincittà. La giunta ha firmato infatti la nuova convenzione che garantisce altri nove anni di vita al Centro di Forestazione Urbana di Italia Nostra che gestisce il Boscoincittà dal 1974. Pur disturbato dalle ostilità e dalle incertezze degli scorsi anni – che ha portato fra l’altro a restituire al Comune il Parco delle Cave -, il “Bosco” non ha mai smesso di lavorare per la città. A maggior ragione ora – con il traguardo sempre più vicino dell’Expo – è importante avere un Centro di forestazione urbana attivo e propositivo, in grado di “contaminare” il sistema del verde pubblico milanese con il suo particolare approccio. Ricordo, infatti, che il Boscoinicittà, insieme al Parco Nord e al Parco delle Cave, ha inaugurato un modo diverso di fare verde, basato su tre cardini.

Primo, scommettere su un verde estensivo e fortemente naturale con il quale riqualificare i margini della città, in un’ideale cintura di boschi e agricoltura che la cinga in un grande abbraccio verde. Secondo, gestire il verde con uomini residenti sul campo, integrando competenze agronomiche, giardinistiche e forestali, e sperimentando sempre nuove soluzioni tecniche che hanno posto il Centro di Forestazione Urbana all’avanguardia in molti settori: dagli arredi e infrastrutture verdi al trattamento delle fitopatologie (come l’attuale attacco alle piante dei nostri parchi ad opera di Anoplophora cinensis). Terzo, coinvolgere il volontariato e, attraverso l’educazione ambientale, far crescere una cultura diffusa e non estemporanea del verde e della natura.

Il Centro di Forestazione Urbana ha saputo nei decenni non solo realizzare un bel parco forestale, ma soprattutto sperimentare “prototipi” importanti per tutto il sistema del verde cittadino. Come altro definire le centinaia di orti urbani costruiti dagli ortisti sotto la guida dei tecnici del Bosco secondo le migliori esperienze studiate in Olanda e Germania? Ora il Centro sta realizzando 100 orti urbani nell’area di via Livorno a Sesto San Giovanni, frutto di un accordo con il Comune e la società immobiliare che sta costruendo in quella zona.

Il “Bosco” di via Novara, passato negli anni dagli originari 35 agli attuali 120 ettari, ha riscattato un’area di agricoltura marginale trasformandola in un bosco. Una volta realizzata una prima copertura vegetale, il Centro ha cominciato a lavorare di fino sui fontanili, ha attrezzato il retro della Cascina San Romano con una serie di portici per le feste dei milanesi. Quindi ha realizzato una zona umida attraversata dall’ormai storico sentiero in traversine che porta i viandanti all’assordante concerto di rane delle risaie circostanti. Cercando di proporre sempre nuove dimensioni per una fruizione naturale del parco, il Centro ha poi creato un laghetto, quindi un giardino d’acqua e ora un frutteto.

Il programma di lavoro per il prossimo novennio è ricco di nuovi obiettivi, sia dentro che fuori dai confini del “Bosco”, che dovrà sempre più raccordarsi con percorsi ciclabili, pedonali ed equestri al sistema agricolo e verde del Nord-Ovest milanese. Saremo forse ingenui, ma continuiamo a credere che l’Expo possa catalizzare trasformazioni territoriali importanti per Milano, e il Centro di Forestazione Urbana può dare una mano esperta a realizzarle per il meglio. Come abbiamo continuato a ripetere a tutte le giunte che si sono succedute al governo della città: noi siamo a disposizione. Questa volta ci ascolteranno?

Luca Carra



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