15 giugno 2011

PISAPIA IN VIAGGIO A PARIGI: “CRAZY EXPO”


Quando si dice che qualcosa è nato sotto una cattiva stella, ormai non si può che pensare a Expo 2015. Forse adesso per venirne a capo dobbiamo dividere il problema in due: le aree da un lato e il progetto dall’altra. Sulle aree si è detto tutto quello che si poteva dire: si tratta di una poco limpida vicenda immobiliare che s’intreccia tra i bilanci di Fiera Milano, i favori alla famiglia Cabassi, un PGT fatto apposta per favorire soprattutto i privati, una vicenda giocata tra Compagnia delle Opere e Comunione e Liberazione, il tutto nel più totale disprezzo dell’interesse complessivo della città, del conclamato (dalla Giunta uscente) obiettivo di risparmio del suolo e della trasparenza dei bilanci sia pubblici sia di finti privati (sostanzialmente pubblici). Un’orgia di potere della casta e dei suoi amici.

Il nuovo sindaco Giuliano Pisapia è trascinato a Parigi come un bue al macello con la divertente prospettiva di dover scegliere tra il far capire che chi l’ha preceduto ha fatto un gioco sporco e il legittimo desiderio di salvare la faccia dei milanesi e dei lombardi che non sono tutti come chi li ha governati dalla tolda del Comune per quindici anni fino ad oggi e li governa ancora dagli ultimi piani del grattacielo mausoleo della Regione.

C’è sempre qualcosa di misterioso in questa vicenda, una sorta di tabù: la parola “esproprio” in particolare “esproprio per pubblica utilità”, quello regolato dal D.P.R. 8 giugno 2001, n° 327, recante il “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità”, che prevede anche la cosiddetta “occupazione temporanea” meno penalizzante per il proprietario e più semplice e adatta al nostro caso.

Ma di questo non si parla.

Quanto al progetto e alle dichiarazioni del dottor Sala e dell’assessore Stefano Boeri forse vale la pena di mettere un po’ di puntini sulle “i”. Dopo un pessimo esordio progettuale – il progetto allegato alla prima domanda presentata al BIE – di fronte all’indignazione del colto e dell’inclita, il sindaco di allora Letizia Moratti, per dare un po’ di lustro alla faccenda mette in piedi una commissione di architetti – Stefano Boeri, Ricky Burdett e Jacques Herzog – con l’incarico di elaborare una proposta progettuale tra l’altro più aderente al tema “Nutrire il pianeta”.

Il nuovo progetto viene presentato con squilli di trombe mediatiche il 26 aprile 2010 al Teatro Strehler di Milano. Col sorriso compiaciuto delle migliori circostanze e mielose parole sfilarono sul palco oltre ovviamente la padroncina di casa nonché commissario Letizia Moratti, il Ministro della Difesa, Ignazio La Russa, il Ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, il Viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Roberto Castelli, il Viceministro allo Sviluppo Economico con delega alle comunicazioni, Paolo Romani, l’allora Amministratore Delegato di Expo 2015 S.p.A., Lucio Stanca, il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, il Presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, il Presidente della Camera di Commercio di Milano, Carlo Sangalli. Alla presenza del Presidente di Expo 2015 S.p.A., Diana Bracco, dei consiglieri di amministrazione della società e delle autorità presenti, Renzo Gorini, Direttore Infrastrutture Expo 2015 S.p.A. illustrò il masterplan 2010; Stefano Boeri, Ricky Burdett e Jacques Herzog, intervenuto con una testimonianza registrata, approfondirono gli aspetti più innovativi del progetto.

Applausi, strette di mano e complimenti per tutti.

Dopo di allora liti su doppi stipendi dell’amministratore delegato e sull’acquisto delle aree senza dimenticare che Paolo Glisenti, l’uomo forte della Moratti, era già stato fatto fuori. Il 26 Marzo scorso al Corriere della sera l’Amministratore Delegato di Expo 2015 SpA, Giuseppe Sala, dichiara “Non si può vendere l’Expo solo come un orto botanico” … “Un’Expo troppo proiettata nella direzione agricola non trova consenso in chi dovrà investire per Expo”. E con questo prende le distanze dal progetto ancora oggi sul tavolo del BIE.

Prima domanda: tutti quelli che al Teatro Strehler hanno applaudito, e a maggior ragione Letizia Moratti e Lucio Stanca responsabili a diverso titolo dell’operazione Expo erano dei dementi o quanto meno degli incoscienti? Cosa ne pensa il dottor Sala? Con che faccia Sala nell’acceso dibattito di lunedì scorso a Palazzo Visconti accusa l’assessore Boeri di non essere in sintonia con il nuovo sindaco? Le accuse le muove proprio lui che non è in sintonia con chi ha gestito Expo per due anni?

Pare da ultimo che Letizia Moratti si sia dimessa da Commissario straordinario di Expo. Attendiamo con ansia la conferenza stampa nella quale dirà che si dimette per non vedere il suo lavoro travolto dalla nuova Giunta milanese. Giustificazione pelosa. Ringrazi il cielo di avere una così bella occasione per sfilarsi da un gioco più grande di lei e lasciare gli altri nei pasticci.

A Parigi ci va Giuliano Pisapia costretto ad alzare il sipario del nostro teatrino “Crazy Expo”.

Luca Beltrami Gadola



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