31 maggio 2011

REFERENDUM MILANESI. CITTADINI DUE VOLTE


REFERENDUM MILANESI. CITTADINI DUE VOLTE

Il 12 e 13 giugno, insieme ai referendum nazionali su nucleare acqua e legittimo impedimento, a Milano gli elettori saranno chiamati a votare anche i cinque referendum cittadini sull’ambiente e la qualità della vita, promossi dal Comitato MilanoSiMuove. Cinque quesiti ai quali rispondere – questo l’auspicio dei promotori – con cinque SI per cambiare il volto di questa città. Mentre quelli nazionali sono abrogativi (nei confronti di norme e leggi vigenti), i cinque referendum cittadini sono “di indirizzo”: propongono cioè una serie di misure da attivare e di obiettivi da raggiungere per migliorare la qualità ambientale urbana.

Due sono gli aspetti particolarmente rilevanti di questa importante esperienza democratica che coinvolgerà Milano. Anzitutto, è la prima volta in Italia che gli abitanti di una grande città vengono chiamati a esprimersi, attraverso un processo di partecipazione popolare, su misure e proposte che riguardano una visione globale della città: i milanesi si esprimeranno non su un provvedimento locale e limitato (la chiusura al traffico di una determinata strada, la semplice pedonalizzazione di una piazza), ma su un progetto complessivo di trasformazione urbana che riguarda: il potenziamento della mobilità pubblica e ciclabile e la riduzione della mobilità privata, l’uso dello spazio pubblico, la produzione e il consumo di energia, il potenziamento del verde urbano, la riscoperta del sistema delle acque dei Navigli, il destino delle aree di Expo 2015.

In modo particolare, il primo dei cinque quesiti referendari – quello relativo al traffico – propone di trasformare Ecopass in una congestion charge modello londinese, motore di un cambiamento della mobilità urbana e generatore di risorse economiche da investire per legge esclusivamente nel sistema di trasporto pubblico urbano, nelle corsie riservaste per bus e tram, nella rete di itinerari ciclabili. E’ un nuovo modello di Milano sostenibile (parola spesso abusata) quello che emerge dalle cinque proposte referendarie. Un modello che, per realizzarsi, abbisogna di scelte strutturali e coraggiose da parte di chi governa la città, finora osteggiate da particolarismi e interessi di parte (assecondati con colpevole inerzia dell’amministrazione comunale) che hanno sempre bloccato qualunque cambiamento.

E qui arriviamo al secondo significato importante di questa iniziativa: il referendum può conferire al nostro nuovo Sindaco, Giuliano Pisapia, un formidabile strumento a supporto di politiche innovative. Milano ha un pesante deficit sotto il profilo ambientale: i costi sociali ed economici originati da traffico e smog rappresentano, da soli, una forte perdita di vivibilità e competitività per Milano rispetto ad altre città europee. Le scelte da compiere, da qui in avanti, non saranno semplici. Proprio per questo, un risultato positivo dei cinque referendum conferirebbe alla nuova amministrazione Pisapia un’ulteriore investitura e forza politica – oltre a quella legittimamente scaturita dalle urne – per mettere in atto le misure necessarie a cambiare strada e a rendere la nostra una città un po’ più simile alle altre città europee.

Affinchè i cinque referendum cittadini sull’ambiente siano validi, è necessario che si raggiunga il quorum al 30% degli aventi diritto di voto (circa 300.000 elettori). Purtroppo, l’amministrazione Moratti – a differenza di quanto si era impegnata a fare – non ha inviato ai cittadini milanesi alcuna documentazione informativa relativa ai cinque referendum cittadini.

Per questo, come elettori e soprattutto come cittadini milanesi, non possiamo permetterci ancora di andare in vacanza: è troppo importante questa partita per il futuro della nostra città. Da qui al 12 giugno abbiamo un impegno comune. Diffondere, con il “tam tam” via web e col passaparola, l’informazione e l’invito ad andare a votare iol 12 e 13 giugno sono solo per i referendum nazionali, ma per il futuro di Milano.

Enrico Fedrighini

Per ulteriori info: http://www.enricofedrighini.it/cinque_referendum_per_una_rivoluzione_verde_a_mi.html



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