10 maggio 2011

CITTÀ E SERVIZI NELL’ECONOMIA DELLA CONOSCENZA


L’industria manifatturiera rappresentava nel 2008 in Italia solo il 18,1% del PIL, mentre i servizi privati e pubblici rappresentavano il 71,2%. L’Italia era più specializzata della EU a 27 paesi nell’industria (la quota nella EU è 16,5%) e di meno nei servizi (la quota nella EU è 72,1%). Le città sono al centro della trasformazione di lungo termine dell’economia nazionale e internazionale verso il modello della economia della conoscenza e i nuovi tipi di servizi, sia per le imprese che per le persone, si concentrano nelle città.

Il processo di sviluppo endogeno dei servizi – La base industriale delle città nei paesi sviluppati si riduce come un ghiacciaio che gradualmente si estingue. Il modello di sviluppo industriale è ancora rilevante nelle grandi metropoli dei paesi emergenti o di recente industrializzazione, ma appartiene a un’altra fase dello sviluppo nel caso delle economie europee. Lo sviluppo delle città e soprattutto delle grandi aree metropolitane non è trainato solo dalla crescita della base di esportazione nelle produzioni industriali e in quei servizi che possono essere venduti ad altre regioni e paesi o prodotti in loco da unità sussidiarie.

Lo sviluppo dei servizi è anche il risultato di un processo di tipo endogeno o spinto da un lato da una crescente divisione del lavoro e da una stretta interazione all’interno dell’offerta locale del settore dei servizi e dall’altro da una continua sostituzione e differenziazione nella domanda locale di servizi da parte delle famiglie e delle imprese. Infatti, la produzione di servizi nuovi è collegata allo sviluppo del know-how o della capacità di produrre servizi qualificati nuovi che emergono dalla differenziazione delle produzioni tradizionale spesso come spin-off di imprese nuove. Inoltre, la domanda di servizi nuovi emerge da un processo di sostituzione dei servizi tradizionali da parte di servizi più moderni, di qualità superiore o di costo inferiore.

Il ruolo delle comunità di innovazione – Molti dei servizi moderni e qualificati si sviluppano spesso nelle aree urbane come il risultato di innovazioni dell’utilizzatore (“user innovations”), che sono autoprodotte dallo stesso utilizzatore per il suo uso personale. La domanda di nuovi servizi è quindi il risultato della domanda nuova o aggiuntiva da parte di utilizzatori avanzati e competenti (“lead users”) che hanno livelli di conoscenza superiori e che provano bisogni nuovi e che sono disposti a sperimentare servizi nuovi. Questi “lead users” sono a volte disposti a collaborare con imprenditori innovativi nell’individuazione, nel disegno tecnico e nell’organizzazione della risposta a bisogni nuovi, investendo parte del loro tempo libero nella creazione di servizi nuovi.

La domanda iniziale degli utilizzatori innovativi nei servizi nuovi e lo sforzo congiunto, le iniziative e le risorse investite assieme agli imprenditori innovativi sono simili a un investimento di risorse materiali e immateriali e attivano un circuito di interazioni tra settori diversi e di flussi di reddito, che aumentano il PIL locale con un effetto moltiplicativo sull’economia locale del tutto simile a quello che tradizionalmente avviene nel caso di un aumento delle esportazioni manifatturiere.

La maggior parte delle innovazioni trainate dagli utilizzatori nel caso dei servizi qualificati, come la cultura, lo sport e la sanità, avvengono nell’ambito di comunità di utilizzatori o di comunità innovative, ove il produttori e gli utilizzatori, sia individui che imprese, sono strettamente legati e condividono informazioni e soluzioni tecniche innovative capaci di rispondere ai bisogni in continuo cambiamento e sviluppano tra di loro conoscenze tacite di tipo specialistico. Tale modello di “innovazione aperta” è ben noto nel caso delle tecnologie delle telecomunicazioni ove gli utilizzatori hanno spesso sviluppato bisogni e soluzioni tecniche prima dei produttori.

Le politiche urbane nell’economia della conoscenza
La creazione di nuovi beni e di nuovi servizi innovative richiede la capacità di aggregare bisogni emergenti e diffusi di comunità o associazioni di utilizzatori, caratterizzati da una cultura specifica e che desiderano un prodotto o servizio specifico. Il governo (“governance”) pubblico del processo di innovazione richiede pertanto di coordinare il comportamento di molti attori se si vuole accelerare la velocità o ridurre i tempi di innovazione.

Il motore dell’economia della città sono i bisogni nuovi dei suoi cittadini. Esempi di servizi nuovi che emergono dalla domanda locale nella città e che richiedono forme di coordinamento tra molti attori sono: l’accesso al wifi a scala urbana, le reti intelligenti nella trasmissione delle energie rinnovabili, il risparmio energetico negli edifici e il teleriscaldamento, la produzione di energie rinnovabili, l’uso di auto elettriche almeno nelle auto pubbliche, i servizi socio-sanitari, la valorizzazione delle reti sociali nello sviluppo di attività editoriali o organizzazione di eventi culturali, musicali, sportivi e del turismo e che richiedono la partecipazione di produttori e utilizzatori, professionisti o dilettanti. Lo sviluppo di questi progetti non sembra essere limitato né dalla mancanza di capacità tecniche né dalla mancanza di capitali ma dalla mancanza di una domanda aggregata di mercato sia pubblica che privata per il servizio considerato e dalla necessità di un intervento pubblico di coordinamento e regolazione dei nuovi mercati.

In particolare, le nuove politiche urbane in una città come Milano o altre grandi città italiane possono essere orientate a promuovere l’offerta dei servizi innovativi da parte delle imprese o a promuovere la domanda degli utilizzatori e cittadini in questi servizi. Inoltre, queste politiche possono richiedere cambiamenti nella pianificazione fisica del suolo o nel ruolo svolto dalle istituzioni pubbliche all’interno della comunità cittadina.

Riccardo Cappellin

——————————————————————————————————————

Tavola 1: Le politiche nella città per lo sviluppo dell’occupazione nei servizi

Interventi sull’offerta di servizi

  • promuovere un cambiamento della base d’esportazione dalle sole attività industriali ai servizi e promuovere lo sviluppo della domanda esterna di servizi a scala interregionale e internazionale nel turismo e nei servizi professionali;
  • promuovere l’integrazione di servizi nelle produzioni industriali tradizionali;
  • promuovere gli investimenti immateriali delle imprese industriali, in ricerca, progettazione tecnica, marketing e organizzazione;
  • promuovere l’istruzione universitaria e l’assunzione di laureati nelle PMI industriali e la creazione di nuove imprese innovative in settori nuovi;
  • promuovere la partecipazione delle donne nel mercato del lavoro e soprattutto nei servizi privati e pubblici;
  • orientare le risorse delle istituzioni finanziarie locali verso il finanziamento di progetti strategici innovativi di consorzi di imprese.

Interventi sulla domanda di servizi

  • aggregare la domanda di bisogni latenti ma diffusi come sicurezza, qualità ambientale, risparmio energetico, uso di energie rinnovabili, riduzione della congestione del traffico, che possono essere lo stimolo per la creazione di nuove imprese innovative;
  • avviare progetti di innovazione in ognuno dei settori della spesa pubblica locale combinando lo sviluppo di risorse umane qualificate interne e la domanda di servizi qualificati esterni;
  • contenere i prezzi delle abitazioni e della rendita per aumentare il reddito disponibile, i consumi, la domanda di nuovi servizi e lo sviluppo di nuove attività produttive;
  • sviluppare i mercati comunali, aumentare l’efficienza del sistema della distribuzione e contenere il costo della vita e la rendita;
  • promuovere i processi di apprendimento dei cittadini nell’uso di servizi innovativi e quindi la sostituzione di questi a servizi di tipo tradizionale;
  • promuovere le associazioni di utilizzatori e consumatori, che mirano a produrre autonomamente alcuni nuovi servizi qualificati.

Interventi urbanistici nei servizi

  • assicurare un’elevata qualità ambientale che rappresenta la risorsa fondamentale per lo sviluppo economico della città;
  • evitare la costruzione di nuove residenze ed uffici e un aumento del costoso pendolarismo casa-lavoro e invece promuovere l’utilizzo di tutti gli spazi vuoti interni alla città per migliorare la qualità della vita dei residenti, il verde e i servizi privati e pubblici;
  • avviare progetti urbanistici che consentano l’agglomerazione di servizi nuovi e qualificati che richiedono la forte vicinanza a servizi complementari, come i servizi commerciali, i servizi per il tempo libero e le sedi universitarie e di grandi uffici pubblici;
  • avviare progetti urbanistici che assicurino gli spazi pubblici (come: scuole, piazze, centri culturali), che facilitino lo sviluppo di varie attività comunitarie, creino associazioni e comunità di interessi e competenze;
  • ridurre la congestione dei trasporti ed aumentare il tempo libero dei cittadini, che induce un aumento della domanda di molti servizi per il tempo libero: cultura, sport, attività sociali, ecc..

Processi di governance nell’economia della conoscenza

  • promuovere la creazione di consorzi, “centri di competenza”, società pubblico-private nella gestione di progetti strategici innovativi e la creazione di un “fondo metropolitano per progetti innovativi” con la collaborazione di banche, società di assicurazione ed investitori istituzionali per avere accesso al mercato nazionale ed internazionale dei capitali;
  • promuovere la progettualità e allungare la prospettiva temporale degli attori economici avviando progetti di lungo periodo che spingano a superare l’attuale fase di incertezza che porta preferire iniziative speculative e a rinviare le decisioni di investimento;
  • promuovere la partecipazione, la coesione sociale, il senso di appartenenza collettiva, il senso civico, la condivisione di obiettivi e valori, la fiducia reciproca tra i diversi attori locali che permettono di ridurre i conflitti e i tempi necessari per gli interventi e i cambiamenti.

——————————————————————————————————————-



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali




Ultimi commenti