26 aprile 2011

SPIGOLATURE ELETTORALI/3


Ballottaggio si o no. Nel 2010 senza i centristi Formigoni si fermo al 49% ma le liste di supporto superarono il 50, come era avvenuto anche nel 2005. Podestà al primo turno, senza centristi, si fermo al 47,7%. Nel 2006 la Moratti arrivò al 51,9 con i centristi, prendendo comunque meno della coalizione. Insomma il ballottaggio sembra essere certo. Nel 2004 Penati recuperò al secondo turno circa 6 punti al centro destra che si era presentato diviso e vinse; nel 2009 perse per 1806 voti, recuperando ancora percentual-mente circa 7 punti. Ed era Penati cioè a dire il candidato meno amato dal suo partito e più inviso alla sinistra estrema, senza i voti della quale non si vince. Pisapia non solo dovrebbe avere i voti della sinistra ma anche quelli dei radicali, l’unica lista del suo schieramento che può sottrarre voti al centro destra. Ergo senza bisogno di sondaggi concludiamo che Pisapia è favorito. Gli unici che lo possono affossare sono i grillini, cioè gli antiberlusconiani più duri e puri.

La settimana rossa cioè l’abbinata 25 aprile 1 maggio è da anni uno dei momenti clou della campagna elettorale. Il centro sinistra si rincuora riempiendo la piazza, il centro destra si rafforza, grazie ai pochi (ma non pochissimi) eroici contestatori che al grido di fascisti e nuova resistenza contestano tutto e tutti dando ragione a Cicchitto e co. Aspettiamoci il May day con il solito contorno di imbrattature di muri e micro teppisti. Mai mi sarei immaginato di rimpiangere il servizio d’ordine.

Primo faccia a faccia da Lerner dei candidati a sindaco, mancava la Moratti che come fece Albertini snobba il confronto, c’era invece Manfredi Palmeri. Purtroppo per lui.

L’ex sindaco Albertini pronostica il successo della Moratti e Palmeri al 10%, poi modestamente ricorda che con lui il centro poteva arrivare al 20%. E’ dalle mutande in cachemire che gli manca il senso del ridicolo.

Avevamo lanciato la gara allo slogan più cretino, la interrompiamo subito proclamando vincitore fin d’ora tale Michele Attorta del Nuovo polo per Palmieri: Carpe Idem. Semplicemente fantastico, marinettiano. Non possiamo però non chiederci: ma perché candidarlo?

Sono tornati di moda i socialisti. Come a ogni elezione ma stavolta con più unanimità convegni, libri, mostre, memorie, interviste servono per “lisciare” quella parte di elettorato nostalgica della Milano da bere senza la quale difficilmente si vince. Paradossalmente Pisapia, il più rosso dei candidati a sindaco del centro sinistra dal ’93 a oggi è anche quello più “craxiano” fosse solo perché è quello più garantista e libertario; del resto il socialismo milanese l’hanno sempre fatto gli avvocati. Si capisce allora perché nel centro destra serpeggi un certo nervosismo e quindi perché la Moratti si sia ricordata financo di celebrare il 25 aprile con Greppi il più tipico rappresentante del socialismo turatiano. Ma il Pd possibile che arrivi sempre in ritardo?

Quanto peserà elettoralmente la polemica sui manifesti di Lassini? Niente. È tipico del centro destra con l’approssimarsi delle elezioni cercare di coprire il più ampio spettro di opinioni. Così il buon Lassini se da una parte ha galvanizzato i più duri dall’altra ha offerto la palla alla Moratti per non essere schiacciata su Berlusconi. Sembra quasi pensata apposta e del resto pare improbabile che non si sapesse di quel testo.

Berlusconi vuole politicizzare le elezioni milanesi, trasformarle in un referendum pro o contro di lui. Con questa strategia ha sempre vinto. Gli strateghi del centro sinistra milanese dicono che non bisogna parlare troppo di politica ma sfidare la Moratti sulle cose da fare. Ho qualche dubbio. Anche de Gaulle fu mandato a casa con un referendum. Pisapia poi di amministrazione mastica poco e buona parte dei candidati del centro sinistra non ha mai amministrato neanche un condominio. Ma quello che mi convince di più sull’accettare la sfida di Berlusconi è che se gli strateghi del centro sinistra sono contrari, visto che sono sempre gli stessi da anni e che non hanno mai vinto, fare l’opposto di quello che propongono potrebbe essere vincente.

Nella gara a sindaco non si deve dimenticare i tanti che ci hanno provato senza riuscirci, alcuni senza lasciare traccia altri facendoci divertire altri ancora incazzare. L’elenco che segue è esaustivo; curiosamente molti sono ancora tra noi:

Antoniazzi Sandro – Armand Arman – Ballabio Giorgio Maria Carlo – Bassetti Piero – Bontempelli Sergio – Borghini Giampietro – Bossi Angela – Bucci Giovanni – Carelli Attilio – Carluccio Stefano – Cito Giancarlo – Colombo Valerio – Crespi Ambrogio – Dalla Chiesa Fernando Romeo detto Nando – De Corato Riccardo – Di Pietro Antonio – Fabbrini Giovanni – Fatuzzo Carlo – Ferrante Bruno – Fracca Cesare – Frisoli Ugo – Fumagalli Romario Aldo – Gaiardoni Sante detto Gagliardone – Gay Umberto – Gozzoli Sergio – Maiolo Tiziana – Marinoni Antonio – Moratti Milly – Occhionorelli Camilla – Pagliuzzi Gabriele – Prosperini Pier Gianni – Saibene Alberto Beniamino – Santerini Giorgio – Sarao Ugo – Schultze Giorgio Carlo – Staiti Di Cuddia Delle Chiuse Tomaso – Stroppa Claudio – Teso Adriano – Testa Arturo – Tordelli Marco Paolo Alfredo – Vangeli Pietro

Carneade

 



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