30 novembre 2010

VENGO ANCH’IO


Nell’ultimo numero di Arcipelago Milano Luca Beltrami Gadola non mi ha intervistato pensando che, non avendo vinto le primarie, mi sarei ritirato a vita privata. Non aveva letto con attenzione la mia intervista a Repubblica del 9 novembre scorso: ho dichiarato “se vince Boeri mi ritiro a vita privata” mentre “per Pisapia potrei fare campagna”.

Sono molto contento che abbia vinto Pisapia e sono pronto a collaborare con lui nei prossimi mesi per vincere le elezioni amministrative e farlo diventare Sindaco di Milano, secondo l’impegno che ho sottoscritto partecipando alle primarie. La prima cosa da fare sarà di organizzare un cantiere per il programma che metta insieme il meglio dei programmi dei quattro candidati con le richieste di comitati e associazioni di cittadini, com’era successo nel 2005 con il cantiere dell’Unione al quale ho dato un forte contributo sul tema del territorio e dell’ambiente. Deve essere un’occasione per coinvolgere i cittadini nel programma del centrosinistra e farci vincere le elezioni.

Nel mio programma sono presenti molte proposte per l’ambiente e la vivibilità della città che spero possano far parte del programma del futuro Sindaco, con la previsione d’incassi per finanziarle (vedi sito www.sacerdotiamamilano.it) che ho esposto anche in interviste a questo giornale. La Rete dei Comitati Milanesi, cui appartengo, è pronta a dare il suo contributo sulle questioni affrontate dai comitati in varie zone della città, dalla ex-Fiera al progetto Garibaldi-Repubblica-Isola-Varesine, al PGT, Parco Sud, piano del rumore, piste ciclabili, traffico e parcheggi sotterranei. Sono questioni trasversali per le quali anche persone che hanno votato per il centrodestra alle ultime elezioni sono contrarie a dare un nuovo mandato al Sindaco Moratti, che ha fatto solo finta di ascoltare i comitati.

I prossimi mesi saranno quindi cruciali per il futuro di Milano e, come sempre, sarò in prima linea dove sarà necessario, sapendo bene che certe battaglie vanno fatte anche se non si sa se si potranno vincere. Chi mi conosce sa che non sono capace di stare in un angolo senza avere un ruolo attivo negli avvenimenti. C’è una preghiera cui m’ispiro (preghiera della serenità, Karl Niebuhr, 1942): Signore dammi il coraggio di cambiare le cose che si possono cambiare, la serenità di accettare le cose che non si possono cambiare, la saggezza di distinguere le une dalle altre.

 

Michele Sacerdoti*
 * Ex-candidato alle primarie del centrosinistra per il Sindaco di Milano



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