19 dicembre 2017

L’ULTIMA MARATONA MILANESE: MARATONA MANZONI INTERNATIONAL

I Promessi Sposi in tutte le lingue e in un rap migrante


Sul finire dell’anno a Milano è accaduto uno speciale “canto di Natale” della nuova generazione cittadina. Abbiamo voluto disegnare così Maratona Manzoni International, cioè la sesta lettura dei Promessi Sposi organizzata assieme alla popolazione, questa volta nella versione straordinaria “in tutte le lingue del mondo”.

09fazzini-fredella42FB“Maratona Manzoni era un festival vitale, tanto per incominciare, e su questo non c’è alcun dubbio” sarebbe magari l’incipit del racconto, se alla penna ci fosse Dickens, cui probabilmente questo nuovo canto di Natale così sociale non sarebbe dispiaciuto. D’accordo Charles, hai ragione: dunque, c’era una volta Maratona Manzoni, cioè la lettura collettiva ad alta voce dei Promessi Sposi, dal 2014 itinerante nei luoghi significativi per lo sviluppo urbano milanese.

E con lei c’erano oltre settecento persone in quattro anni a leggere uno dietro l’altro; e con loro c’era il mitico cartonato del dipinto di Hayez alto un metro e ottanta e protagonista di una vera e propria saga sui social network; poi c’erano tre diversi “format” del festival (la lettura integrale in due giorni compresa la notte, il “best of” per cento lettori in un giorno, la miniMM con i “venticinque lettori” manzoniani in un pomeriggio) realizzati sotto la materna statua in piazza San Fedele o esplorando la città metropolitana (centrali dell’acqua, case popolari, anfiteatri urbani in periferia, l’antico lazzaretto, la chiesa a Cormano in cui l’Alex andava d’estate, …); c’erano segnalibri pop distribuiti in tutte le biblioteche e classi di adolescenti a mischiarsi con chi, i Promessi Sposi a scuola, li aveva invece fatti un sacco di tempo prima.

Però, Ebenezer Scrooge, lo sai che quando non c’è sostenibilità economica, pur con tutta la buona volontà e professionalità, la storia alla lunga non regge, perché dirne bene non basta, anche in una città creativa Unesco per la Letteratura. Allora ci si fa prendere dallo spirito del Natale e per concludere questa quadriennale parabola popolare (così come è popolare il presepio di Renzo, Lucia & Co.) si decide di rileggere i Promessi Sposi in tutti i linguaggi e le lingue del mondo odierno.

Si decide che è il miglior specchio della Milano di oggi, “internazionale”: farlo coi ragazzi che studiano le lingue proiettati verso il resto del mondo assieme ai coetanei che dal resto del mondo arrivano a Milano. D’altronde Maratona Manzoni si è sempre definita una “manifestazione di cittadinanza”, e coincidenza vuole che l’istituto scolastico con cui questa versione internazionale viene messa in pista (la Civica Scuola Traduttori e Interpreti Altiero Spinelli) non solo sia intitolato ad uno dei padri dell’Europa, ma per giunta abbia sede nella via dedicata al capitano Francesco Carchidio dei Malavolti, che fu il primo Italiano a riconoscere come proprio il figlio avuto da una donna eritrea durante il servizio militare, facendone un cittadino del nostro Paese.

Sì, tutto molto attuale, Ebenezer. Altro che i Promessi Sposi tirati per la giacchetta da un referendum elettorale… Ma proseguiamo, e facciamo il giro del pianeta con Alex. La mattina di sabato 16 dicembre 2017 siamo quindi stati al Liceo Classico Alessandro Manzoni, mentre il pomeriggio ci siamo sparpagliati per gli spazi dell’altrettanto gigantesco edificio della Civica: li vedi Eb? Sì, fra i totem in cui Treccani illumina le parole con cui il Manzoni ha contribuito all’Italiano che parliamo tutti i giorni, decine di persone stanno leggendo in decine di lingue: dagli studenti ai filosofi, dalla preside al console, dalle lingue occidentali all’africano Agni, dal Greco al Latino, dall’indiano Urdu al pakistano Pashto, dall’Arabo all’Ebraico… Sì, tutti insieme. E non litiga nessuno. Ma mica è finita qui, vieni che ti mostriamo come abbiamo preparato questa nuova cosa sull’Alex, caro Ebenezer.

Guarda: qui siamo dall’altra parte della città in uno studio di registrazione, questa è un’altra Civica, quella di Musica nell’altrettanto grande e bell’edificio scolastico in Villa Simonetta. Quei ragazzi al microfono sono Hemdan e Simoh delle Case Saltatempo della cooperativa La Cordata, che si sono immedesimati leggendo l’arrivo di Renzo Tramaglino a Milano (anche lui giovane, straniero e costretto a lasciare la sua terra in barca) e stanno aggiornando i Promessi Sposi al 2017 rappando in Italiano, Arabo e Francese. Dall’altra parte della parete, accanto a Giacomo in regia c’è Lorenzo, che ha composto la musica per il rap, e dietro vedi i ragazzi della 3°D del Liceo Manzoni, che stanno aiutando Laura e Valentina nelle riprese del video, così come nei giorni precedenti hanno lavorato alle grafiche Minimal con Giancarlo. Sono tutti sedicenni alla prima esperienza, anche qui nessuno ha avuto problemi con l’altro, anzi si sono piaciuti, e sono stati bravissimi.

Integrazione, alternanza scuola/lavoro, ius soli, territorio, internazionalità, crossmedialità… Ebenezer, se ti pare che tutto questo non si abbia da fare, o che sia impossibile parta da un romanzo ambientato nel Seicento, beh, domandalo all’Alex. Noi il nostro l’abbiamo fatto, ci siamo divertiti e, se ci tocca finirla qui, stavolta davvero “credete che non s’è fatto apposta”.

Giorgia Fazzini, Laura Fazzini, Claudia Fredella



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