24 gennaio 2017

NUOVO PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO E VECCHIE LOGICHE

Una politica urbanistica inchiodata


Sono del tutto condivisibili le critiche di Giorgio Goggi al PGT approvato dall’Amministrazione Pisapia / De Cesaris all’inizio del suo mandato e ora avviato ad aggiornamento da quella Sala / Maran, dopo la scadenza quinquennale del Documento di piano, che avrebbe dovuto costituirne la visione di trasformazione strategica della città: mancanza di una adeguata previsione della rete di mobilità strategica, mancanza di adeguate previsioni di aree per grandi servizi pubblici strategici di livello metropolitano – regionale, mancanza di un’adeguata previsione di aree per l’edilizia sociale, mancanza di un adeguato ed efficace sistema di perequazione tra proprietà delle aree ad uso di edificazione privata e quelle a uso di utilità pubblica e sociale.

05brenna03FBBisognerebbe però chiedersi come ciò sia potuto accadere da parte di un’Amministrazione come quella guidata dal Sindaco Pisapia che alla visione strategica e alla preminenza dell’utilità pubblica e sociale dichiarava di voler ispirare la propria azione. La risposta è che, sia pure sotto la motivazione dell’urgenza di portare rapidamente ad approvazione l’aggiornamento del PGT previgente (1), l’Amministrazione Pisapia/De Cesaris ha scelto di limitarsi a una limatura delle previsioni quantitative di edificazione della Aree di Trasformazione Urbana (ATU)  – da 1 mq/mq a 0,70 mq/mq -, senza tuttavia modificarne sostanzialmente l’impostazione, succube della dimensione proprietaria delle aree di trasformazione, anziché adeguata alla dimensione degli assetti pianificatori che si intendessero perseguire, e con quantità edificatorie fissate solo per amor di cifra tonda, ma che non consentono di realizzare adeguati spazi per servizi pubblici locali e generali, se non con densità e altezze triple o quadruple di quelle dei tessuti consolidati circostanti.

Come mi è capitato più volte di sottolineare, non è affatto detto che  ridurre al 70% una pazzia sia per ciò stesso una cosa ragionevole ! Lo stanno a dimostrare gli esiti di Citylife (1,15 mq/mq) e Porta Nuova (1 mq/mq) dove dei 45 mq/abitante prescritti e promessi se ne sono potuti realizzare solo un terzo, altrimenti gli edifici, già così molto alti (da 50 a 200 metri), avrebbero dovuto essere alti il triplo, proprio come a Doha e Dubai, che però sorgono nel deserto e non nel mezzo di una città europea.

Con l’indice 0,70 mq/mq è indispensabile che una quota di quella quantità edificatoria realizzabile sulle aree edificabili venga “perequata” con le proprietà che mettono a disposizione del pubblico le aree per i grandi parchi urbani e per i grandi servizi pubblici strategici (grandi ospedali, centri di ricerca e innovazione, università, carceri e tribunali, ecc.), i cui vincoli altrimenti sono destinati a non essere previsti o a decadere dopo una inattuazione quinquennale, divenendo anch’esse edificabili come di recente accaduto con l’area dell’ex trotto attigua a S. Siro e in prospettiva per molte altre simili. In alternativa è necessario che l’edificabilità delle Aree di Trasformazione Urbana scenda a 0,50 mq/mq, accettando però così di realizzare grandi parchi e grandi servizi urbano-metropolitani dove è più semplice farli realizzare e non dove sarebbe giusto realizzarli: una visione forse meno lungimirante, ma per lo meno con un minimo di coerenza quantitativa.

L’indice 0,65/0,70 mq/mq con anche grandi parchi e grandi servizi sulle sole aree di proprietà delle ATU (come qualcuno corrivamente propone di fare col Fiume Verde sulle aree FS degli ex scali) continuerebbe a provocare esiti simili a Citylife e Porta Nuova, ancora tollerabili come puntuali down town, ma disastrosi se estesi all’intero corpo urbano della città.

È giusto, quindi, che Goggi si mostri preoccupato della dichiarazione da parte dell’attuale assessore Maran di sostanziale condivisione / assoluzione della lunga inerzia praticata dalla precedente Giunta Pisapia / De Cesaris in tema di visione strategica del PGT: senza una critica a quella scelta di sudditanza alla visione angusta del PGT Moratti / Masseroli, protrattasi oltre ogni logica e opportunità per tutta la durata dell’amministrazione Pisapia / De Cesaris, e senza un radicale mutamento di orizzonte Milano non potrà certo ambire a quella prospettiva di grande città europea, che da tutti continuamente le si rivendica, ma per cui raramente con coerenza vengono messe in campo le scelte adeguate a conseguirla realmente.

 

Sergio Brenna

 

(1)- Aggiornamento la cui impostazione era stata predisposta dall’Amministrazione Moratti / Masseroli già sino alla fase dell’adozione da parte del Consiglio comunale, preliminare alla fase delle osservazioni e successiva approvazione definitiva.



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