7 novembre 2023

SALA: UN COLPO DI RENI INEVITABILE?

Prima è meglio è


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Certificata, ormai nei fatti, la fine del “modello Milano” c’è da chiedersi se la deriva verso l’impopolarità di questa giunta sia solo una percezione di chi sta attento a cosa succede là fuori nella società, ovvero fra la gente, o se sia solo frutto del mal di pancia di un ambiente di centrosinistra, mai soddisfatto, e anche un po’ disfattista.

Che il Sindaco abbia perso popolarità favorevole, in questa seconda sindacatura, è cosa purtroppo assodata e che ci sia una rabbia, anche verbosa, da bar e da mercati di quartiere, nei suoi confronti, lo possiamo verificare tutti i giorni.

Noi che abbiamo votato e fatto campagna elettorale per lui, impegnandoci dentro liste amiche, ma non fotocopia, del suo programma, viviamo quotidianamente questo imbarazzo e ci troviamo costretti a difenderlo.

Ma è solo colpa sua?

No per quanto riguarda la sua stabile statura politica a livello nazionale, anche se la sua adesione, ondivaga, a tematiche democratiche e ambientaliste ha spesso spiazzato i suoi fan (vedi l’adesione sbandierata ai Verdi Europei, vedi le gaffes sul tema del lavoro, le recenti posizioni sulla sicurezza). No per quando riguarda la sua visibilità in Europa e nel mondo grazie alla presenza, più fortunosa che guadagnata, nella compagine virtuosa delle città C40.

In più Sala è stato simpatico fino a qualche mese fa, dietro la sua nomea di manager incallito, spesso compariva l’immagine del brau fioeu di provincia che sgobbando è riuscito ad arrivare, non solo a far carriera, ma anche a far politica da protagonista.

C’è un peccato originale, in questa tornata, però, una debolezza che un politico, ormai navigato come lui, dovrebbe percepire come problema e rimediare, guardando un po’ più lontano, alle elezioni amministrative del 2026. Soprattutto per evitare, come ha fatto il suo predecessore, Pisapia, di lasciarci, orfani di alternative, al prossimo giro, o peggio, di consegnare la città in mano alla destra (sempre che candidino, questa volta, uno visibile e minimante credibile. Nell’ultima tornata il candidato del centro destra era, a dir poco, ridicolo.)

Uno degli errori ormai più che evidente, di Sala, è quello di continuare imperterrito, circondato da una giunta, in alcuni suoi componenti (peraltro scelti da lui a insindacabile diritto), inadeguata alla fase politica, sociale e culturale odierna, e alle emergenze che, dissolta la nebbia del marketing post expo, della recente sbarluccicante vocazione turistica della città, pare non sapere che pesci pigliare nella complessità 2023.

I temi della mobilità, della salute pubblica, dell’inquinamento, del diritto alla casa, dell’accoglienza e dell’inclusione sono emersi violentemente nel dopo Covid, anche se già si avvertivano bollenti già prima, e richiedono scelte coraggiose e non pannicelli, cambiamenti di paradigma e non rassicurazioni. Scelte radicali.

Nascondendosi dietro la comoda constatazione che i turisti che arrivano ogni anno a Milano sono milioni e che le famose glamour week soddisfano le aspirazioni cultural mondane degli abitanti ( del Municipio 1), che fuori Milano, in Italia e all’estero, viva la leggenda che la nostra città sia smart, green e partecipata, trincerandosi così, la giunta di centrosinistra e il suo sindaco, stanno commettendo un errore strategico micidiale che non potrà che suscitare nuove contraddizioni, politiche e sociali senza sapere entrare dentro quelle diseguaglianze che, sociologi e analisti hanno ormai individuato come strutturali.

Il programma di questa sindacatura era “periferie, diseguaglianze e ambiente”, dentro uno scenario ipotetico di città a 15 minuti: fallimento. Non si è visto nessun cambiamento né in un senso né nell’altro, nessun cambiamento significativo ed epocale.

Si dice in giro che il Sindaco abbia poco convinzione e pensi già alla scadenza del suo mandato con rassegnazione e un certo sollievo. D’altronde lui stesso l’ha inaspettatamente confessato, con tono risentito, ai sindacati pochi giorni fa: io non sono capace a realizzare quello che mi chiedete, votate qualcun altro.

Ma, anche grazie alle sue precedenti capacità manageriali, un gesto coraggioso, il buon Beppe, potrebbe farlo: un rimaneggiamento della Giunta Comunale la dov’è più debole e, quasi incapace e l’inclusione di assessori che, determinati e coraggiosi, non abbiano politicamente nulla da perdere e quindi vadano diritti verso gli obiettivi del programma elettorale, che va necessariamente ridisegnato. Dalle ultime amministrative ad oggi è ormai passata quello che ormai si considera un’eternità. Insomma in termini politico commerciali (scusate lo stridio dei termini) si chiama “rilancio”. Sarebbe sicuramente un casino, dicono molti, ma a mio parere, inevitabile.

Giuseppe Rosa



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  1. Andrea VitaliC'è poco da fare: Sala è stato nominato sindaco da Renzi (quello che adesso cerca di accreditarsi come "stampella" del governo postfascista - senza peraltro riuscirci, quelli giustamente non si fidano) attraverso primarie farlocche dove il 60% di voti di sinistra (ma divisi in due liste che guarda caso non riuscivano a mettersi d'accordo) hanno dovuto cedere al 40% dell' ex direttore generale, ovvero maggiordomo della Moratti. E tale è rimasto, forse neanche rendendosene conto. L' ho sentito dire senza vergognarsi che le case popolari servono perché altrimenti come potrebbero arrivare in tempo al lavoro le donne delle pulizie, i fattorini e i lavoranti di cui purtroppo ancora abbiamo bisogno? Neanche una sciura della Milano bene di un tempo avrebbe avuto il coraggio di fare un discorso simile. Prima se ne va meglio è, questo salumiere brianzolo
    7 novembre 2023 • 22:56Rispondi
    • Andrea VitaliCon tutto rispetto per i salumieri, per carità...
      7 novembre 2023 • 23:14
  2. annamaria murdoccaSono d'accordo la Giunta nel suo insieme disomogeneo, deve essere soggetta a un rimpasto,tralasciando l'assessorato alla cultura davvero inconsistente,occorrerebbe irrobustire la viabilità.Ho segnalato più volte anche ad Atm la pensilina strettissima che si trova di fronte alla Stazione centrale:durante la sosta avvengono scontri fra chi sale e chi tenta di scendere.Sabato scorso durante l'ennesimo temporale che ha allagato lo spiazzo antistante la Stazione,è stato drammatico.Ma nessuno si degna di rispondere.Sala,per interposta persona,lo fa.Ma gli assessori?
    8 novembre 2023 • 08:33Rispondi
  3. DanielaEscludendo il "Centro", privilegiato da queste ultime Giunte, Milano anche nelle prime periferie, è diventata una città indecentemente sporca. Nella mia zona mancano i cestini per i rifiuti. I Vigili sono spariti dalle strade. Mai visto un "Vigile di zona". Non viene più effettuato il lavaggio delle strade in assenza di vetture parcheggiate lungo i marciapiedi, ma addirittura con le macchine parcheggiate sui marciapiedi ! I possessori di cani raccolgono a volte, i di loro escrementi, ma poi spesso buttano i sacchetti sui marciapiedi, od in mezzo alla strada. Sono nata a Milano 86 anni fa, ma neppure in tempo di guerra, ho mai visto una sporcizia ed un degrado simile. Va bene curarsi del turismo, ma una giunta seria, dovrebbe prima curarsi dei suoi cittadini. Se questi sono incivili, siano sanzionati. Se i Vigili, non vogliono controllare, si mettano delle telecamere per individuare chi non rispetta le regole e, non ci si nasconda dietro l'ipocrisia della "Privaci", si faccia un referendum fra i residenti, per chiedere di abolirla almeno sul suolo pubblico. Si rimettano i Cartelli sui marciapiedi con le regole da rispettare, e si sanzioni che le viola. Qualcuno ricorda i cartelli con scritto: " Vietato sputare per terra", "Vietato calpestare le aiuole"?
    11 novembre 2023 • 19:42Rispondi
  4. Gianluca GennaiSenza cavalcare la tigre, tra le voci, l'insicurezza in cui è sprofondata la città, trova solo cenni. Questa Giunta, ma a partire da quella precedente avente la stessa testa ma cinta dell'alloro Expo, ha distrutto socialmente Milano che oggi vanta il primato di città più insicura d'Italia. Siamo al punto di avere dei quartieri banlieue francesi, dunque scontri tra bande e aggressioni ad ogni ora del giorno e della notte, in cui i cittadini sono costretti a difendersi da soli, mettendo del filo spinato sui propri ingressi dei cortili. Certo, dipende dal Ministero dell'Interno, se non c'è abbastanza Polizia per presenziare la dove le situazioni sono oramai insostenibili. Peccato che centri di accoglienza e abbandono delle periferie, non sono una narrazione ne propaganda anti Sala, ma non soni neanche temi del Ministero dell'Interno, sono una realtà con un alto potenziale d'isolamento sempre maggiore da un Centro Città che inizia ad essere difficile, pericoloso a qualsiasi ora del pomeriggio e della sera. Si parla anche di spaccio, di prostituzione e sottomissioni di ogni genere. Dunque il rimpasto, per essere efficace, potrebbe comprendere le dimissioni "tout court" data la consistente incompetenza e scarsissima efficacia la dove non ci sia danno anche fisico, perché quello morale oramai staziona nella mente dei più. Aspettiamoci il peggio da ora al 2026 se questi signori continueranno a gestire la Città.
    14 novembre 2023 • 15:03Rispondi
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