10 gennaio 2017

LO SPAZIO TUTTOGRATIS CERCA FISSA DIMORA

Il tempo dell’economia del dono e della condivisione


Dopo più di un anno dalla prima sperimentazione milanese che ha suscitato l’interesse di diversi assessorati milanesi, l’entusiasmo dei cittadini e un’ipotesi di apertura imminente al Passante Ferroviario di Porta Vittoria, presto svanita, lo Spazio TuttoGratis è ancora in attesa di avere una sede stabile, nel frattempo gira per la città con eventi temporanei (il prossimo si terrà il 21-22 gennaio presso L’altro spazio di via Modica 9) che favoriscono l’inclusione sociale, la redistribuzione dei beni e la riduzione degli sprechi.

06pavan01fbCos’è lo Spazio TuttoGratis? È un luogo dove si dona ciò che non serve più, purché in buono stato – dagli abiti, ai giocattoli fino a piccoli mobili e molto altro -, e si prende quel che si vuole fino a 5 pezzi, senza che le due azioni siano necessariamente correlate. Il nome più adatto sarebbe Spazio del dono, ma l’abbiamo chiamato Spazio TuttoGratis per non creare equivoci con eventuali spazi commerciali legati al tema regalo. Ripensandoci oggi, a più di un anno di distanza credo sarebbe giusto tornare al “nome più adatto”, anche se suscettibile d’equivoci.

La riflessione sul nome non è casuale: è figlia dell’economia di mercato, siamo così abituati a pensare tutto in termini di scambio monetario o di beni che riesce difficile pensare a un luogo dove si pratichi il dono in modo indiscriminato senza collegarlo a possibili declinazioni dell’economia di scambio, così i due filoni di pensiero s’intersecano inevitabilmente.

Eppure, in questa fase storica, in cui la crisi economica è un dato di fatto e le disuguaglianze crescono, l’esistenza di un luogo dove si pratica l’economia del dono si è rivelato di una potenza inattesa. Gli eventi temporanei organizzati fino a oggi, in Cascina Cuccagna e presso Ospitalità Solidale, in contesti culturali e sociali diversi, hanno ottenuto un grande successo sia in termini di donazioni che di “acquisizioni”, chi aveva la casa stracolma di oggetti poco usati se ne è liberato e ha fatto la gioia di chi di quegli oggetti aveva bisogno.

Nonostante la mancanza di una sede stabile e le difficoltà conseguenti, prima fra tutte l’impossibilità di ricoverare in modo stabile gli oggetti e quindi la necessità di trovar loro una destinazione dopo ogni “evento”, il gruppo di lavoro, guidato da Giacimenti Urbani, è vivo e vegeto grazie alla passione dei suoi volontari e alle diverse realtà che, conosciuto il progetto, ci offrono spazi per manifestazioni temporanee.

I prodromi. L’idea dei gift-shop, nata nel Nord Europa e importata con successo in Italia circa cinque anni fa da Passamano Bolzano, si basa sull’economia del dono e della condivisione. A Milano arriva nel novembre 2015, quando su sollecitazione di Rossella Traversa, presidente della Commissione Cultura dell’allora Consiglio di Zona 4, nel corso dell’evento Giacimenti Urbani sperimentiamo una due giorni di gift-shop in Cascina Cuccagna, valendoci del know-how di Alessandro Borzaga, presidente dell’Associazione Passamano.

L’esperimento ha un successo oltre le aspettative sia per numero dei partecipanti che hanno portato e preso oggetti, sia per l’interesse suscitato tra la stampa e nell’assessorato alle Politiche Sociali.

Come realizzarne uno stabile a Milano? I problemi da risolvere erano due, trovare lo spazio e i volontari per gestirlo. Per quanto riguarda lo spazio, dopo aver scartato per motivi sia economici sia di messa a bando la possibilità di utilizzare l’ex-Mercato Comunale di viale Umbria, si è prospettata e accettata l’ipotesi di essere ospitati presso uno degli spazi del Passante di Porta Vittoria. La disponibilità dei volontari è stata immediata ed entusiasmante, ci hanno chiamato da tutta Milano per chiederci come poter partecipare al progetto. Eravamo pronti ad aprire tutti i giorni, sabato compreso, con turni di 3 persone per volta.

A garantire la sicurezza era prevista la registrazione dei frequentatori e, per evitare l’accaparramento, la possibilità di prendere non più di 5 oggetti a settimana. In molti prima dell’apertura ci hanno scritto e chiamato per proporci oggetti di ogni tipo e, per evitare di accumulare oggetti ingombranti, è stato deciso di accogliere nello spazio solo oggetti facilmente trasportabili da una persona, gli altri sarebbero stati gestiti via Facebook con scambi diretti tra le persone.

Fine di un sogno e inizio di un percorso. Dopo mesi di lavoro, il reclutamento di circa 50 volontari pronti per darsi da fare a vario titolo, oltre 100 persone disponibili a inserirsi strada facendo, Lo Spazio TuttoGratis avrebbe dovuto aprire presso il Passante di Porta Vittoria il 20 maggio scorso grazie alla convenzione valida fino alla fine del 2017 fatta con l’Associazione Le Belle Arti, affidataria degli spazi di alcuni passanti ferroviari di RFI e capofila del progetto Artepassante. Tutto sembrava filare liscio, quando è emerso che RFI, all’oscuro del progetto, non era d’accordo sulla nostra presenza presso il Passante e non era disponibile a trattare. In pochi giorni il sogno è svanito e siamo rimasti senza sede.

Dopo lo sconcerto, il dispiacere e la delusione, siamo ripartiti lavorando su due fronti: da un lato siamo in trattative con il Comune per avere a disposizione uno spazio pubblico permanente, dall’altro stiamo preparando un calendario di eventi temporanei itineranti per diffondere l’iniziativa – chi fosse interessato può scrivere a info@giacimentiurbani.eu – in contesti diversi della città. È un progetto da non perdere: l’economia del dono ha in sé una potenza liberatoria rivoluzionaria che va oltre il semplice scambio d’oggetti.

 

Donatella Pavan
presidente di Giacimenti Urbani



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