28 Ottobre 2025
UNA BUSSOLA PER APPASSIONATI* DI CINEMA
Nuovo blog curato da una redazione di cinefile
28 Ottobre 2025
Nuovo blog curato da una redazione di cinefile

Oblivion, così la redazione ha chiamato il nuovo blog, nato con lo scopo di rendere il cinema accessibile a tutti, proponendo riflessioni semplici e chiare e di orientare spettatrici e spettatori in un viaggio nel mondo del cinema.
Fondatrice e autrice è Miriam Dimase, appassionata da sempre di cinema e frequentatrice assidua dei corsi di critica cinematografica, sceneggiatura e analisi dei film proposti da LongTake, agenzia di formazione che ha un’anima spiccatamente social, ha lanciato da alcuni anni il primo dizionario di cinema online con oltre ventimila schede e promuove un Concorso per giovani critici cinematografici dedicato a Marco Valerio..
Su LongTake è possibile creare il proprio profilo per votare e commentare i film, scrivere recensioni e scambiare opinioni con gli altri utenti.
Accanto a lei, tra le altre firme della redazione di Oblivion, la vulcanica ex insegnante Serena Pasinetti, che ha una formazione analoga e non si perde da quando era giovanissima gli appuntamenti importanti per il mondo del cinema, da Berlino a Venezia, naturalmente.
Come Serena ha raccontato in un talk, quest’anno è stata ammessa con l’accredito stampa insieme a Miriam alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, a dimostrazione dell’apprezzamento per la qualità del servizio di comunicazione realizzato con Oblivion.
Pass e QR code per accesso in sala, contenente tutti i titoli prescelti, visione di tre film al giorno a partire dalle 8.30 del mattino – d’obbligo per un cinefilo che si rispetti -, posto in sala spesso vicino al celebre critico Paolo Mereghetti, sosta nella sala stampa predisposta all’ultimo piano del palazzo del Casinò, rispetto delle regole e dei vincoli imposti dall’organizzazione alla stampa (non pubblicare recensioni prima dell’inizio della prima visione per il pubblico): così Serena racconta il back stage della più vecchia Mostra del Cinema del mondo, vissuta dal punto di vista della stampa di settore.
Tre le tematiche di maggior rilievo dei film presentati alla Mostra: guerra, lavoro e rapporti familiari.
All’interno di ognuna di queste categorie Serena racconta una pillola dei film che più l’hanno colpita e fornisce anche qualche elemento di riflessione più generale, come per “The Voice of Hind Rajab” (Leone d’Argento), tratto dalla storia vera di una bambina palestinese di sei anni intrappolata in un’auto i cui occupanti sono tutti morti e uccisa dalle Idf insieme alla sua famiglia. Anche i soccorritori, come la bambina, rimangono vittime dell’esercito israeliano.
La telefonata di richiesta di aiuto della bambina agli operatori della Mezzaluna Rossa è stata registrata e è diventata il fulcro del lavoro della regista tunisina Kaouther Ben Hania. Mentre per la regista, per la critica e per il pubblico che hanno accolto con favore e emozione il film, questa voce è diventata il simbolo della sofferenza di migliaia di bambini palestinesi, qualcuno ha invece parlato di ‘pornoaudizione’, di uso indebito di una registrazione che comunque era stata resa pubblica.
Il Leone d’oro di Serena sarebbe ex-aequo ai film di Paolo Sorrentino e di Kathryn Bigelow. Sorrentino ha girato un film sull’Italia di oggi con uno sguardo ‘politico’ a tutto tondo; dovremo aspettare fino a gennaio per vedere “La grazia”, interpretato magistralmente da Toni Servillo, nei panni di un tormentato Presidente della Repubblica a fine mandato.
Bigelow ha costruito un tesissimo thriller sui diciannove minuti che separano il mondo da una possibile catastrofe nucleare, intrappolati dal senso d’impotenza sulle scelte da operare. Da tre diversi punti di vista nessuno sa da dove viene il pericolo e che cosa fare. La guerra oggi.
Secondo Miriam avrebbe meritato il Leone “Silent friend”, il film di Ildikó Enyedi in cui testimone silenzioso di un secolo della nostra esistenza e di tre storie è un ginkgo biloba: un neuroscienziato del nostro tempo, una studentessa degli anni Settanta e la prima donna ammessa all’università, tutti legati a un’esperienza profonda con il mondo delle piante.
Serena ci incuriosisce ancora con un’anticipazione di “À pied d’œuvre”, un film francese diretto da Valérie Donzelli, che tratta la trasformazione radicale di un uomo da fotografo affermato a scrittore isolato e di “Madre Teresa”, protagonista di una settimana cruciale della sua vita, in cui prende la decisione di fondare un nuovo ordine religioso interamente dedicato ai più poveri tra i poveri.
“Human Resource”, del regista thailandese Nawapol Thamrongrattanarit, propone una storia che interroga la protagonista, e ci interroga, sul desiderio di maternità in un mondo sempre più complesso, violento e competitivo.
Questo è solo un assaggio; andiamo a leggere le recensioni di Oblivion, dove le penne di vere appassionate di cinema ci invogliano a non perdere l’abitudine di andare assiduamente al cinema a vedere un film.
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Evviva il cinema!
Rita Bramante