14 Ottobre 2025

MILANO, PGT E ASSESSORE SOSPESI (OLTRE AGLI INQUILINI)

La telenovela “Urbanistica” continua


È noto a tutti che l’edilizia in città è ferma, meno percepito è che è ferma anche l’urbanistica. Il PGT congelato da due anni, l’assessore vacante da mesi, i primi abusivi rinviati a giudizio, il dibattito politico su San Siro (prevalente su tutto, che ha paralizzato ogni altra iniziativa) e nessuno che parli di come rivedere il PGT, il progetto Tancredi accantonato.  

Mettiamo in fila alcuni problemi.  1 – PGT abusi e inquilini sospesi.  Il sindaco nell’incontro in prefettura sugli “inquilini sospesi” ha dichiarato che gli edifici autorizzati con Scia che hanno più di 25m di altezza e 3mc/mq di indice devono fare i Piani attuativi per regolarizzarsi, ma no!  (delibera di giunta del 7 maggio 2025, dopo due anni perduti di melina, dichiarando che erano norme vecchie quindi interpretabili, sperando nel Salva Milano).    

Senza aggiungere, che questo significa che gli operatori per regolarizzarsi devono pagare cifre enormi, dalle penali agli oneri, alle aree per standard, all’Iva, alle detrazioni fiscali, perché erano dichiarate ristrutturazioni.  Solo le torri di Crescenzago credo abbiano oltre 10 milioni di detrazioni fiscali…. più tutto il resto.  Impossibile che si regolarizzino spontaneamente trovando non si sa dove i mezzi economici.  Il sindaco, se vuole risolvere il problema, che coinvolge gli “inquilini sospesi”, deve offrire una via di uscita: calcolare i debiti economici e proporre che il comune per chi si impegna, accetta una rateizzazione anche lunga, molto lunga (dieci anni?) pur di risolvere la parte civilistica, col che la parte penale si alleggerisce e allunga, e gli inquilini entrano in casa. Senza questo la proposta esterna di questi giorni del commissario straordinario sembra inattuabile. 

2 – Inutile coinvolgere la Procura, perché sono solo tre gli edifici sotto sequestro (di cui uno non è neanche iniziato) mentre tutti gli altri sono fermi perché il comune non indica come risolvere le pratiche edilizie irregolari o abusive,

3 – Si può avere un dubbio? che di nuovo parte della politica e non solo, con la leva degli inquilini sospesi (che restano sospesi se il comune non vuole prendere iniziative) si aspetti un secondo Salva Milano, rendendo inutile il dibattito sul PGT, basta il silenzio. Maggioranza con l’appoggio di Forza Italia, già sperimentato per approvare la vendita di San Siro, magari nel modo più semplice e rapido resuscitando il Salva Milano in sosta (vietata) al Senato, già approvato alla Camera quindi con un iter breve, con il consenso del PD, che cambierebbe idea per motivi umanitari, dimenticando quelli urbanistici. Cadremmo nel disastro dell’urbanistica non milanese ma italiana, come tutti i dibattiti del tempo (urbanisti, sociologi, politici,) hanno scoperchiato. Mi auguro che sia solo un’ombra dei fumus urbani.

 4 – PGT e la qualità urbana, che è scaduta su un intervento importantissimo, malgrado la commissione paesaggistica (che intanto non c’è…): nella città dei grattacieli dell’area Garibaldi, di City Life, con parchi connessi è uscito il villaggio olimpico a Porta Romana, sei edifici che sono una riproposizione dell’edilizia popolare sovietica: firmati SOM + Diller Scofidio (noti per grattacieli e interventi urbani): c’è da chiedersi quando e come la commissione lo abbia approvato, cosa ha detto il municipio, e se sono bastate le firma illustri, senza guardare ai disegni. Bisogna sperare che la nuova commissione paesaggistica sia all’altezza dei giudizi difficili che dovrà formulare, e che il PGT ne definisca bene i compiti.  

5 – PGT e la mancanza di abitazioni convenzionate.  La città reale è composta da 1.350.000 censiti e da circa 200/300.000 residenti non censiti tra studenti fuori sede, impiegati delle 200 e più aziende arrivate post Brexit, che affittano alloggi a prezzi fuori mercato (sperando in modo ufficiale), cui aggiungere un numero per difetto di circa 30.000 beb. Il mercato dell’affitto è chiuso. Il comune sa quanto avanza per gli affitti, dove sono gli alloggi a canoni convenzionati, quale il fabbisogno e può renderlo noto?  Quale investimento per opere e gestione ci vuole per il patrimonio pubblico tra sfitti, inabitabili, occupati abusivamente?  il piano di 10.000 alloggi in dieci anni per essere gentili è largamente insufficiente; le case convenzionate da interventi privati sono state pochissime, causa norme del PGT, ma ci sarebbero altre norme da adottare per ottenerle come nei PGT di molti comuni. Possibile che Comune e Regione non possano trovare un’intesa per affrontare unitariamente il problema oltre le barriere politiche (che sono ideologiche) contro gli interessi dei cittadini, magari esteso alla città metropolitana? 

6 – PGT e gli studentati: quelli pubblici e privati assorbono la metà degli studenti fuori sede, carenza stimata di 40/50.000 posti letto. Sindaco e Tancredi hanno promesso più volte anche con un filmato, che avrebbero previsto una corsia preferenziale per la approvazione, mai vista, facendo una variante semplificativa alle norme del PGT.   Anche in questo caso tariffe da convenzionare, che sono fuori controllo (una camera 25mq, irregolare, 700€ mese), e il nuovo alla Bovisa e le 1.100 a Porta Romana a che prezzi? Gli studentati sono una delle operazioni immobiliari più ricercate e redditizie, ma è giusto? e se a Porta Romana magari metà degli alloggi per studenti potessero essere destinati a residenza convenzionata, sarebbero 550, pronti, la metà dei promessi per un anno con il piano casa, in bella posizione ben servita dai mezzi (senza guardare alla qualità dell’architettura, e certamente con l’opposizione degli operatori che contano di guadagnare su quello). 

7 – PGT e gli scali ferroviari.  C’è un sito che monitorizzi la situazione, dopo la mostra dei 6 progetti di invitati (in buona parte irrealizzabili), con molti masterplan di nuovi progettisti, parte mai iniziati. Solo Greco ha progetti, che avanzano con tempi burocratici lentissimi (anni), causa della burocrazia, e da quanti anni si narra della sede di Brera a Farini? Porta Romana realizzato per quanto detto sopra è in attesa delle altre opere, piazza e parco.  Cosa può dire il PGT per risolvere questi blocchi?

8 – PGT e città metropolitana: i problemi dell’hinterland, dimenticato, mentre Milano ha fatto solo politica centripeta: musei, mostre, teatri, università, uffici, grandi interventi, ristoranti e bar, 6 metropolitane di cui solo una esce dalla cerchia amministrativa, terziario, zone di shopping, Non si affronta il PGT di Milano senza affrontare nel DDP la città metropolitana, che l’attuale non ha considerato neanche nelle premesse. 

9 – Situazione ingessata gravissima, imparagonabile a qualsiasi altra epoca che ricordiamo, di cui nessuno pare si occupi o che nessuno osa affrontare. Rifare il PGT in queste condizioni, vuol dire dibattere sul DDP per due anni, e andare alla prossima amministrazione: la città non può aspettare.  

Credo che la soluzione sia quella di apportare poche essenziali modifiche al PDR, una variante da approvare senza necessità di VAS, in pochi mesi (con molta volontà politica).  Propongo qualche modifica per il PDR, senza nessuna pretesa che siano esaustive. Il PGT vigente ha vistose lacune normative credo volute. A cominciare dall’obbligo di fare Piani Attuativi solo oltre i 20.000mq per cui gli immobiliaristi accorti hanno preparato piani per 19.000mq di area con edifici sotto i 25m e con indice inferiore di poco ai 3mc/mq, senza alcun vantaggio per il comune in termini di contestualizzazione, oneri, standard, qualità urbana, spazi esterni, verde, …    

Tutte le città capoluogo lombarde (amministrazioni PD), ma anche le cittadine minori, prevedono l’obbligo oltre i 5.000mq e non hanno problemi di abusi. Quindi rifare le norme per i PA (vedere anche il PRG di Roma sindaco Gualtieri, con alcuni articoli esemplari) L’edilizia convenzionata è obbligatoria per una quota del 35% per i piani oltre i 20.000mq, che nessuno ha realizzato perché li rende economicamente infattibili. Il piano non ha norme per il cambiamento climatico dal drenaggio urbano (siamo la città d’Europa con i nuovi interventi più pavimentati, ci torneremo), alle isole di calore, agli alberi mancanti (la città ha rifiutato 12 milioni del PNRR dicendo che non sapeva dove mettere i nuovi alberi), ai fotovoltaici obbligatori sugli edifici terziari, produttivi commerciali, ai tetti verdi, alle isole di rifugio climatico,….alla mancanza di un disegno urbano accettabile (depalificazione, manutenzioni, …), rete ciclabile discutibile,…   Seregno, 45.000 abitanti ha fatto un esemplare PianoClima, basterebbe copiare.  

La necessità di norme molto chiare e dettagliate sugli interventi di demolizione/ricostruzione, precisando quelle esistenti di stato e regione, che sono fonte di interpretazioni ondivaghe e ricorsi, indispensabili per la rigenerazione urbana. Possiamo aggiungere i problemi delle discusse, carenti e contradditorie norme morfologiche, e l’organizzazione degli uffici preposti, che operano con molta prudenza temendo rischi personali.  Tenendo ben presente che le riforme auspicate della 1150 (1942, in parte superata da leggi regionali) e il DM 380 (2001) sono in lavorazione alle Camere, con chiusa prevista per fine 2027 (!!!) come dichiarato a Milano dalla geometra Mazzetti, onorevole nella commissione preposta, di FI, posizione preoccupante se il partito visti i tempi, virasse per il Salva Milano. 

Questo e quanti altri contributi verranno, per uscire dalle prime “sospensioni”, dare certezze, semplificazioni, aperture alla città impantanata tra ritardi, abusi, processi, inquilini sospesi, carenze di case e studentati, maxxi aree indefinite e sarebbe già molto per uscire dalla “morta gora” e prevenire il temuto improvviso emergere di soluzioni politiche ora carsiche, in assenza di dichiarazioni esplicite.  

Paolo Favole  



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  1. Andrea VitaliTemo che la 3 (nuovo salvamilano) sia molto probabile (o almeno nella mente di molti, a cominciare dal sindaco). L' unica allora è la 9 (variante di salvaguardia) che però dovrebbe riguardare anche il PdS e in particolare la normativa, davvero inguardabile. E magari qualche numero di PGT tipo la capacità insediativa
    15 Ottobre 2025 • 08:14Rispondi
  2. Fausto+BagnatoIn Via Lampedusa, 11, stanno demolendo gli ex Immobili costruiti dall'Ing. Salvatore Ligresti accanto al Quark. Da quale edilizia saranno sostituiti?
    16 Ottobre 2025 • 10:53Rispondi
  3. Giancarlo ConsonniLucido, competente, equilibrato. Caro Paolo, se il PD non vuole autoseppellirsi con il Salva Milano, dovrebbe fare tesoro del quadro da te tracciato e delle indicazioni conseguenti su come sbrogliare la matassa.
    17 Ottobre 2025 • 08:33Rispondi
  4. Pietro VismaraSuggerisco di leggere l' intervento fatto dallo sciagurato sulla questione PGT: https://www.ilgiorno.it/milano/politica/urbanistica-sala-k5whn01s Dunque il PGT non si rifà perché non riuscirebbero a garantire i numeri graditi dagli immobiliaristi (ovvero le grandi rendite degli ultimi anni). Coda fra le gambe invece con Carella. I componenti della commissione troppo "liberi". Vergognoso.
    18 Ottobre 2025 • 16:44Rispondi
    • Pietro VismaraCatella, scusate
      18 Ottobre 2025 • 18:54
    • Andrea VitaliLe parole di Sala mostrano con chiarezza ciò che ahimè si sospettava. Innanzitutto la totale sudditanza (culturale prima ancora che politica) nei confronti dei grandi immobiliaristi. Poi che non si può fare un nuovo PGT rispettando le leggi attuali (i numeri degli investitori non tornerebbero) ergo l' attuale PGT (che quei numeri li consente) le leggi non le rispetta (il dubbio c' era), ma ce lo teniamo in attesa di una nuova legge urbanistica fatta dal centrodestra che distrugga tutta l' Italia per fare tornare i conti di Milano. Aggiungerei la totale indifferenza (se non il disprezzo) per l' opinione dei cittadini che l' hanno votato. Insomma, un verme pericoloso. Lo si sospettava ma adesso ha gettato la maschera
      19 Ottobre 2025 • 09:05
    • Cesare MocchiChe gli uffici del Comune di Milano non fossero in grado di fare un PGT lo si sapeva in realtà da una ventina d'anni, basta guardare tutte le scempiaggini che sono stati capaci di metterci dentro. Che si dovesse cambiare la legge urbanistica nazionale per poter consentire agli operatori milanesi di "far tornare i numeri" ovvero continuare a guadagnare le palate di denaro che invece il rispetto della legge attuale non gli consentirebbe più, be' questo non me l'aspettavo. In particolare non me l'aspettavo da un'amministrazione sedicente "progressista": i piani regolatori si fanno solo per guadagnare palate di soldi agli immobiliaristi o per avere una città migliore?
      20 Ottobre 2025 • 10:13
  5. Annalisa FerrarioPersonalmente sono abbastanza d'accordo con l'idea di una legge straordinaria per Milano per risolvere l'attuale situazione. Si risolverebbe la situazione degli inquilini (che non hanno nessuna colpa) senza stravolgere la legge nazionale (come vorrebbe fare Sala), e in modo molto più semplice e più rapido. Contemporaneamente però bisognerebbe aggiustare l'orrendo e abominevole PGT, soprattutto nella parte normativa. Ma anche qui, Sala vuol fare il contrario. Mi sembra che abba oramai veramente la testa nel sacco.
    24 Ottobre 2025 • 13:24Rispondi
    • Cesare MocchiPare che il comune si sia finalmente deciso di fare una variante al PGT almeno normativa: https://www.comune.milano.it/-/rigenerazione-urbana.-pgr-il-comune-avvia-il-provedimento-di-parziale-variante-normativa Be', meglio così che niente. L' importante è che non sia un semplice "rodaggio" di un PGT che ha ampiamente dimostrato di non funzionare in tante cose. E che il lavoro non venga fatto dai soliti funzionari dentro le cose e dalla vista corta solo all' indomani, ma che si avvalga anche di competenze esterne, tecniche e legali, di sufficiente visione ed esperienza. Non il solito minestrone riscaldato con qualche spezia in più, please!
      7 Novembre 2025 • 07:44
    • Chiara Vogliatto@Cesare Mocchi: Il minestrone è stato preparato da Masseroli nel 2005. Poi la De Cesaris l'ha un po' annacquato e ricoperto di formaggio grattugiato e ha detto che così aveva cambiato sapore. Poi Maran ci ha aggiunto della cipolla, del prezzemolo e un po' di paprika per renderlo più appetitoso. Adesso Sala tira fuori dal frigo questo minestrone vecchio di vent'anni e si propone di tirarne via i pezzi che qua e là sono marciti e puzzano, una patata qui, un sedano là. Poi frullare il tutto e servire in tavola. Buona fortuna (ne avremo bisogno)
      7 Novembre 2025 • 17:21
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