14 Ottobre 2025

CHE CI SIA MOTIVO PER ODIARE

È poi così strano tornare a parlare di odio di classe?


LE BANCHE. Ecco le top 7. Le banche più importanti e più potenti del nostro Paese. È bene ricordare il loro nome. Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco BPM, MPS, Bper, Popolare di Sondrio, CREDEM. Memorizzate. Nei primi 6 mesi del 2025 hanno registrato un utile netto complessivo di oltre 15 miliardi di euro.

Rispetto all’anno precedente e cioè il 2023, vi è stato un incremento di profitti pari al 15,9%. Direi non male. Giova precisare, che nel frattempo sono diminuiti parallelamente il numero degli sportelli. In 5 anni il 20% in meno. Tutto ciò significa che siamo scesi sotto le 20 mila unità. il 42,8% dei comuni italiani è priva di sportelli bancari. Chiudono le filiali, si riducono gli sportelli per i prelievi e per le persone di una certa età, nasce un problemino. In Italia abbiamo 13 milioni di over 65. Molti di loro non sono avvezzi all’uso di carte di credito o sistemi alternativi.

Si rischia un’apartheid generazionale. Diventa Indispensabile sobbarcarsi tanti chilometri per lo sportello più vicino.

Le banche vogliono risparmiare, nonostante gli enormi utili che prima citavo. I dati sull’occupazione preoccupano. Negli ultimi 5 anni vi è stato un calo del 11%. Ciò significa che ci sono 21 mila operatori di banca in meno. Poca cosa? Sono in controtendenza solo le Banche di Credito Cooperativo (BCC). Negli ultimi 5 anni un numero di addetti stabili. Nel merito, voglio fornirvi un’analisi del Centro Studi Unimpresa, ripresa da dati ufficiali della Banca d’Italia. Illuminante.

Negli ultimi 7 anni e cioè dal 2018 al 2024, le banche italiane hanno generato utili netti cumulati per 162 miliardi di euro. Hanno versato imposte per 33,9 miliardi. Volete conoscere l’incidenza media delle imposte incassate? Il 20,9%. Boato. Voglio ricordare ai distratti, che l’aliquota minima pagata da lavoratori dipendenti e pensionati è il 23%. Arriva sino al 43%. Sono queste le categorie che pagano più tasse, non è una novità. Le Banche pagano di meno e questo è inaccettabile.

Lascio adesso la parola al vicepresidente di Unimpresa Giuseppe Spadafora. Sono dichiarazioni al fulmicotone. Testuali: “È evidente che siamo di fronte ad una pressione fiscale assai distante da quella che grava sul sistema produttivo nazionale, soprattutto sulle piccole e medie imprese, che spesso hanno un carico fiscale reale che supera il 60%. E’ lecito chiedersi se sia sostenibile, in un Paese che fatica a finanziare welfare, scuola, sanità ed infrastrutture, mantenere un’imposizione così ridotta su uno dei comparti più redditizi, cresciuto a dismisura grazie alle politiche monetarie restrittive della Banca Centrale Europea (BCE).”

Difficile dare torto al vicepresidente Spadafora. Sono convinto che il sistema fiscale italiano andrebbe riformato, ma intanto. I privilegi che vengono concessi ai gruppi bancari sono davvero un pugno allo stomaco per tutti gli onesti contribuenti italiani. Vi ricordate la famosa tassa sugli extraprofitti? È stata introdotta dal governo Meloni nel 2023. Salvini novello Robin Hood. Ancora una volta, il populismo becero ha avuto gambe corte e la montagna ha partorito il topolino. Quanti italiani ricordano?

La legge prevede un prelievo una tantum del 40% sugli extraprofitti bancari. Cosa genera questi extraprofitti? Spieghiamo.  Vi è stato un incremento dei tassi d’interesse sui mutui e sui prestiti, voluta dalla BCE per combattere l’inflazione. 

Step 1
Contemporaneamente sono rimasti bassi ed immobili, gli interessi pagati dalla Banca su conti correnti e depositi. 
Step 2
Questo “margine d’interesse” bancario, che è la differenza tra le entrate e le uscite per interessi, genera l’extraprofitto.

Le Banche ci hanno fatto la cresta ed il governo Meloni ha dichiarato che la tassa andava pagata. Con il 40% che citavo.  I soldi incassati da questa sacrosanta tassa, sarebbero serviti per incrementare i fondi da destinare a fini sociali. Evviva. Purtroppo ci hanno illuso. Con un escamotage loro concesso, la tassa è diventata facoltativa. Le banche non hanno pagato.

Un flop che non ha reso allo Stato nessun introito significativo. Il governo Meloni ha fatto finta. La legge esiste, ma litigano.

Proprio nei giorni scorsi, durante l’ultimo Consiglio Federale della Lega, Salvini ha ribadito “la necessità di un contributo” Tajani, Ministro degli Esteri e leader di Forza Italia si era già espresso in una conferenza stampa al Meeting di Rimini.”Le Banche devono pagare le tasse come tutti gli altri, ma sono contrario al principio degli extraprofitti. Attenzione: la caccia alla banca significa dare la caccia al sistema industriale e imprenditoriale italiano.”  Incredibile, ma è tutto vero, lo giuro.

Francesco Filini, deputato di Fratelli d’Italia e membro della commissione finanze della Camera. Anche a lui la parola. Orsù: “Non bisogna avere un approccio ideologico. Nella scorsa legge di Bilancio siamo intervenuti sugli extraprofitti. Ora gli sforzi per sostenere l’economia del Paese li stanno facendo tutti e vedremo se ci sarà da ritoccare qualcosa. Tutto è in discussione. Noi non facciamo regali al sistema delle banche, ma agiamo con equilibrio e giustezza.”  Affaritaliani del 19 settembre 2025.

Chiedetemi. Ti senti preso per il culo? Non faccio fatica ad ammetterlo. I fatti parlano chiaro. Le banche non si toccano. Mai.  

I RICCHI. Secondo un recente rapporto della Henley & Partners, nel 2025 si trasferiranno all’estero 142 mila milionari e miliardari. Queste persone cambieranno la loro residenza e c’è da chiedersi il perché. Quali saranno le mete di questi “paperoni”? Dopo Emirati Arabi e USA, il terzo Paese interessato a questo esodo sarà proprio l’Italia. Anticipiamo persino la Svizzera. Nel quadriennio 2020-2023 ne sono già arrivati 4 mila. Nel 2025 ne sono previsti altri 3.500. La somma totale fa 7.600. Però.

Qualcuno potrebbe sostenere che l’arrivo di queste enormi ricchezze renderà il nostro Paese più florido. Legittimo pensarlo. Quanto pagheranno questi ricchissimi? Pagheranno una tassa piatta fissa di 200 mila euro, più 25 mila per ogni familiare. Giova precisare che il Governo Renzi aveva introdotto questa tassa nel 2017 e la Meloni l’ha raddoppiata nel 2024. Spiego.

Giorgia Meloni ed il Ministro delle Finanze Giorgetti hanno deciso di raddoppiare questa tassa, ma ancora con le garanzie. Non è previsto un controllo sui patrimoni effettivamente trasferiti o investiti. Non sono previste imposte su altri patrimoni. La Corte dei Conti esprime forti perplessità. Perché lo Stato non esige un effettivo collegamento con investimenti produttivi. Ecco allora, che questa tassa sembra mascherare piuttosto un possibile paradiso fiscale. Utile a sportivi e grandi manager. 

Chiedetemi. Ti senti preso per il culo? Non faccio fatica ad ammetterlo. I fatti parlano chiaro. Genuflessioni davanti ai ricchi.

I POVERI. In Italia, dal 2019 i prezzi dei prodotti alimentari sono cresciuti del 30,1%. Anche in altri Paesi Europei sono cresciuti, però… Il vero problema è la sperequazione tra quegli aumenti e gli stipendi e le pensioni degli italiani. Conta sempre il valore reale. Rispetto al 2021 gli stipendi reali si sono ridotti del 7,5%. Continuiamo ad essere gli ultimi della classe. L’inganno continua. Nel 2025 hanno previsto in busta paga un aumento del 2,6%, ma nonostante ciò diminuisce il nostro potere d’acquisto.

Secondo fonti OCSE in Francia vi è stato un incremento del 14%. In Germania del 18% e la Spagna corre con il suo 19%. In Italia il carrello della spesa è sempre più leggero. Il Governo stenta ad ammetterlo, ma sono i fatti che poi rispondono. Dal 2019 il burro è aumentato del 60,1%. Olio d’oliva (53,2%) Riso (52%) Caffè (47,6%) Patate (40,5%) Uova (34,3%). La Caritas rileva che il 23,5% degli italiani sono in condizioni di povertà. Queste persone non sono disoccupate, ma lavorano.

La triste realtà che abbiamo di fronte ha costretto il nostro vocabolario ad introdurre un nuovo termine. “Deconsumismo”. Lo ha portato alla ribalta un report della COOP, che lo ha poi corredato da tutta una serie di dati tragicamente importanti. La tendenza degli italiani a diminuire la spesa diventa inderogabile ai fini della sussistenza. Tirare fine mese è un traguardo.

Che si siano ridotte di 2 milioni di unità gli acquisti dello smartphone, rispetto al 2022, potrebbe anche farmi piacere. Lo dico. Mi preoccupa invece, che si sia ridotto del 16,9% il consumo di carne e pesce. Qualcuno può sottovalutare questo elemento? Il 51% degli italiani cerca ormai spasmodicamente l’offerta, lo sconto e l’acquisto di prodotti prossimi alla scadenza. Sono aumentati del 12,1% coloro che fanno la spesa nei Discount. Con tutto il rispetto, non si va nei Discount per la qualità.

Mi piace paragonare, perché mi voglio male, la ” pizza al Don Perignon” che trovi in un ristorante a Milano a soli 1500 euro. Mi piace pensare, perché amo gli attacchi di panico, a quegli extraprofitti bancari mai versati allo Stato. Perché non servono. Mi piace pensare che quei 200 mila euro pagati dai ricchissimi non siano bruscolini, ma il prezzo giusto per averli tra noi.

Che ci sia motivo per odiare? Rivendico il “diritto all’odio” che non è quello del generale Vannacci. Lui odia alcune minoranze. “Bisogna restaurare l’odio di classe, perché loro ci odiano e noi dobbiamo ricambiare”. Edoardo Sanguineti Genova 2007 È poi così strano tornare a parlare di odio di classe? Interroghiamo le nostre coscienze.

Danilo Tosarelli        



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  1. Mauro+ValentiniComplimenti per l’articolo, lo condivido in pieno. Vorrei solo aggiungere un appunto personale: io sono un pensionato e faccio parte di una delle categorie meno abbienti ma più colpite da inflazione e speculazione, eppure non odio i ricchi. Ritengo la loro esistenza necessaria al buon funzionamento di una società democratica purché accumulino risorse con onestà, non compiano reati e paghino le tasse in percentuale progressiva rispetto ai loro capitali. Se ciò non avviene, non mi sento di attribuire loro tutte le colpe perché la vera origine dei danni sociali prodotti da quel ceto nasce dalla politica. I ricchi fanno il proprio interesse (un po’ come capita a ciascuno di noi), se scivolano nell’illegalità, nella speculazione sfrenata e nella corruzione dipende, oltre all’esistenza di politici facilmente corruttibili (a volte bastano anche poche migliaia di euro o un orologio d’oro per comperare un sindaco, un assessore, un deputato o un senatore), anche dalla presenza di politici vili, bugiardi, incompetenti, inadeguati al proprio ruolo e quasi sempre avidi. Nei casi peggiori (e non sono rari), la classe politica esercita il proprio ruolo in malafede e, talvolta, come nei casi di collusione con le società di stampo mafioso, è persino votata al male, scientemente. Sono i politici che consentono a banche, assicurazioni, società farmaceutiche e speculatori di ogni genere di calpestare i valori, di disprezzare ogni forma di comportamento etico e di sviluppare uno stile di vita intriso d’indifferenza per le necessità e i patimenti altrui. Se noi cittadini riuscissimo a correggere i difetti della classe politica o, per lo meno, a controllarne gli eccessi attraverso una democrazia più forte, anche i ricchi sarebbero costretti a moderare le proprie ingiuste pretese. Perché odiarli? Mauro Valentini
    19 Ottobre 2025 • 16:31Rispondi
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