24 Giugno 2025
MILANO, PETROLINI E IL PAPPAGALLO LAVERDURE
"Un po' per celia e un po' per non morire"
24 Giugno 2025
"Un po' per celia e un po' per non morire"

Davanti alla pagina bianca sulla quale dovrei scrivere il mio Editoriale, questa volta mi sono smarrito. Non riesco a pensare a nulla. La mia memoria ha un suo modo di procedere, ha una sua sorta di riordino secondo importanza e dunque ora mette avanti solo quattro nomi: Trump, Putin, Netanyahu e Zelensky e le loro guerre e i morti e le distruzioni. Subito dietro i ricordi della seconda guerra mondiale, si parla di un totale, tra militari e civili, compreso tra 60 milioni / 68 milioni di morti. Gli italiani oggi sono quasi 60 milioni. A Gaza i morti sono 60.000.
Noi siamo costretti a guardare le macerie che ci ricordano Hiroshima e sentiamo parlare di nuovo di bombe atomiche.
Per tirarci su il morale mi metto invece a pensare al nostro piccolo mondo e al modo di amministrare dei politici locali.
Mi viene in mente il sindaco Sala nella parte di Petrolini e la sua mitica gag “ Roma rinascerà più bella che pria”, guardate la clip e sostituite Milano con Roma. Il nostro sindaco poi, non mi ricordo in che occasione, ha detto: “Ogni volta che propongo qualcosa nasce un Comitato che si oppone”. Lo ha detto lui. È la misura del consenso di cui gode? L’ultima battuta è la dichiarazione fatta al convegno organizzato dal PD al CAM Garibaldi il 20 scorso dove, guardando alle prossime elezioni del 2027, afferma: “Scommetto che vinciamo” e “Sarà una battaglia elettorale ma qui vinciamo noi”. Malgrado lui aggiungo io.
Come la mettiamo col programma di vendere le aree a Porto di mare con un bando pubblicato qualche settimana fa?
Per iniziativa dell’assessore al Bilancio (e alla casa) Emmanuel Conte, c’è la vendita delle aree possedute dal Comune di Milano in Comuni vicini che il Comune di Milano aveva acquistato saggiamente in passato per destinarle a parcheggi di corrispondenza con l’obbiettivo di accogliere quelli che avrebbero preferito il mezzo pubblico (più conveniente) piuttosto che l’auto privata.
Ma non è in corso da parte dell’assessora alla mobilità Arianna Censi tutta una serie di provvedimenti per ridurre le auto in circolazione a Milano: non ne ha parlato con l’assessore Conte?
E le aree a Porto di mare, confinanti con il Parco sud? Anche queste sul mercato destinate a cooperative e privati.
Schizofrenia di Giunta.
Veniamo agli altri amministratori.
Quanto a tutti loro mi è venuto in mente quel che in Zazie dans le metrò, il famoso romanzo di Raymond Queneau, letto anni orsono, fa dire da Zazie al pappagallo Laverdure: “Tu causes, tu causes, c’est tout ce que tu sais faire?” (Parli, parli e tutto quello che sai fare?).
Quanto a proclami senza seguito, sorta di Grida manzoniane, non ci fanno mancare nulla, né nelle dichiarazioni del sindaco né in quelle degli assessori.
Vogliamo ancora dire per esempio del divieto di andare coi monopattini e le biciclette sui marciapiedi? Vogliamo ancora dire dei nuovi vigili annunciati e forse ancora rintanati negli uffici? Vogliamo dire della dichiarazione del Sindaco che ha raggiunto un accordo con AMSA per una migliore pulizia – indispensabile – su strade e piazze? Ve ne siete accorti?
Vogliamo dire delle giovani piante messe a dimora e mai innaffiate, ora morte o in attesa di morire?
Comunque il Sindaco ci ha tranquillizzato a proposito del verde: ne ha affidato la manutenzione alla MM Spa, una società di ingegneria interamente di proprietà del Comune di Milano, nata con l’intento di progettare le linee della Metropolitana della città. Non avendo competenze sul verde né la mano d’opera necessaria andrà a finire che necessariamente purtroppo subappalterà. Perché questa scelta?
La storia di MM, ormai una multi utility, gestisce dal 2003 il Servizio Idrico Integrato della città di Milano, curando il prelievo dell’acqua dalla falda, la potabilizzazione e distribuzione.
Poi le fu affidata la gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica con risultati mediocri se non pessimi: basta sentire gli inquilini o leggere le loro lamentele sulla stampa locale.
Infine adesso le è stata affidata la manutenzione delle strade, con quale competenza? Con quale mano d’opera? Appalti e subappalti?
Contemporaneamente il Sindaco ha deciso di rimuovere i masselli da una serie di strade: De Amicis, corso di Porta Romana, via Chiossetto, via Corridoni, oltre che in aree periferiche come via Leoncavallo al Casoretto.

Il sindaco sa quante strade asfaltate nascondono sotto una pavimentazione a masselli? Tante, e a volte i masselli affiorano simpaticamente a ricordarci la loro bellezza.
La Soprintendenza tace anche se queste pavimentazioni sono un tratto caratteristico della città. Non sono mancate le proteste dei cittadini che vedono sparire i connotati tipici della loro Milano.
Ai “masselli” ho dedicato il mio ultimo editoriale che è stato favorevolmente commentato e vorrei aggiungere una piccola nota: le pavimentazioni in masselli sono posate con una inclinazione standard rispetto all’asse stradale per evitare che le ruote delle carrozze e oggi delle biciclette non trovino giunti paralleli al loro percorso nei quali le ruote potrebbero incastrarsi.*
Tornando ai binari e all’asfalto, in altre città straniere lungo gli stessi vengono posati dei manufatti che risolvono il problema delle buche che si aprono tra binari e asfalto come si può vedere nella fotografia.

Costituiscono un “argine” alla asfaltatura, attutiscono il rumore e non trasmettono vibrazioni che ne compromettono la stabilità.
Comunque Milano è una città malata e se ne parla in infiniti convegni e tavole rotonde, mai come negli ultimi tempi, nelle università, nei circoli, sulla stampa. È un prurito preelettorale? No, solo parole ripetute così tante volte da aver perso il loro significato.
Ne ho seguiti di persona o in streaming ma la mia attesa è sempre andata delusa, mi aspettavo che le proposte emerse per essere credibili rispondessero alle mie attese e di tutti dicendo chiaramente: cosa si propone in concreto, con quali risorse economiche, in che tempi, rispondendo a quali attese dei cittadini e per finire con quale criterio di rendicontazione.
Ci speravo e ci spero, perché la speranza è l’ultima a morire.
Luca Beltrami Gadola
*Suggerisco di leggere
Le strade di Milano
di Gian Luca Lapini
https://www.storiadimilano.it/citta/milanotecnica/strade/strade.htm
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