8 Aprile 2025

TRA DESIGN EFFIMERO E MANCATE PROMESSE CI RIMETTE SEMPRE IL PRIVATO CITTADINO

Cronache Urbanistiche 13


  cronache

È arrivata la primavera e ci troviamo in piena Design Week 2025. A Rho i locali della fiera ospitano la 63° edizione del Salone del Mobile. In giro per la città i mille eventi del Fuorisalone generano allestimenti intriganti, code improvvise e capannelli alcolici (soprattutto la sera). 

Il carnet pieno non è quello dei balli di una timida debuttante dalle gote purpuree, ma quello degli inviti luccicanti agli eventi che contano e alle terrazze che affacciano sui tetti del capoluogo meneghino. Se non hai il QR Code giusto resti fuori. E poi tutti ad instagrammarsi imbronciati con lo sfondo più appariscente. Così il giorno dopo contiamo i like e ci vantiamo con i colleghi delle location conquistate.

Ma a noi che mondani non siamo, poco cale di siffatte frivolezze. Badiamo al sodo e annusiamo l’aria che tira dalle parti del Palazzo di Giustizia. Anche perché non ho stomaco abbastanza robusto per mettermi ad annusare le arie tremebonde di Palazzo Marino. Sala o chi per lui (l’avvocatura del Comune) col cappello in mano si recerà dai PM, novello re magio, portando in dono fidejussioni per sbloccare cantieri e progetti ormai più imbalsamati del cugino di Tutankhamon. 

Leggiamo di una proposta di “fidejussioni bancarie, prodotte dalle società promotrici degli edifici contestati, a garanzia degli eventuali maggiori oneri comunali, nel caso in cui dovessero essere accertati come dovuti alla conclusione dei procedimenti giudiziari”. Nella speranza di far ripartire cantieri o immobili sequestrati anche perché c’è un tema molto forte che riguarda chi quelle case le ha già in parte pagate. Anticipi versati (di centinaia di migliaia di euro) per immobili ancora sulla carta o in costruzione. Famiglie (più di mille) che si trovano in un limbo, magari con una casa venduta per finanziare il nuovo acquisto, con mutui accesi per un appartamento in cui non entreranno mai. 

Non mi pare di aver letto di alcuna preoccupazione per queste persone da parte di chi firma appelli contro il Salva Milano. Magari sbaglio, ma mi fermo qui per non passare per il populista di turno…

Sempre il Comune inizia a muoversi sul lato tecnico amministrativo, procedendo col primo annullamento in autotutela di una SCIA alternativa al PdC. La notizia è che non si tratta di un progetto sotto inchiesta, ma di uno al momento non “attenzionato” dalla Procura. Il progetto andrà ripresentato con una domanda di Permesso di Costruire e in tanto il Comune restituisce gli oneri già versati. Come si suol dire. Prevenire è meglio che curare… Mi pare di capire che il problema sia l’errata scelta del tipo di pratica, non la qualifica delle opere per cui gli oneri che il costruttore andrà a versare nuovamente saranno gli stessi di prima

Tutto perché il Salva Milano è ormai disperso nelle brume (non quelle padane, ma probabilmente quelle dell’agro pontino), senza possibilità di riemergere, anche perché iniziano a circolare indicazioni e linee guida per una “riforma” dell’apparato normativo edilizio-urbanistico. Vedremo….

In questo bel quadretto non sorprende un dato: nel 2023 oltre 15.400 residenti del capoluogo lombardo hanno trasferito la propria residenza nei comuni dell’hinterland, con un aumento del 9,7% rispetto al 2019. Le famiglie, a causa dei costi sempre più alti delle abitazioni in città, scelgono di spostarsi fuori dai confini metropolitani in cerca di soluzioni più accessibili. 

Questa vera e propria fuga da Milano è il combinato disposto dell’aumento dei prezzi degli immobili con la perdita del potere di acquisto data dall’inadeguatezza delle retribuzioni medie. A fronte di un costo della vita (e delle case) sempre più alto è naturale osservare una “migrazione” verso l’esterno. Siamo al paradosso per cui per diminuire il traffico serve un potenziamento dei mezzi pubblici, ma per farlo servono autisti e addetti a quel settore. Persone che però non possono permettersi una casa a Milano e che quindi vanno ad abitare fuori per poi venire ogni giorno in città contribuendo così ad aumentare quel traffico che si vorrebbe combattere. Sempre che poi non decidano di trovarsi un impiego altrove, snervati da un pendolarismo faticoso.

Questo fenomeno è stato ben analizzato dall’Osservatorio Casa Abbordabile (OCA) che nasce con l’obiettivo di monitorare, nel contesto della città metropolitana di Milano, le dinamiche di abbordabilità della casa (termine inglese tradotto dall’inglese housing affordability): la sostenibilità dei costi abitativi rispetto ai redditi e le condizioni di accesso alla casa, in acquisto e in affitto, rispetto ai redditi e ai salari. L’osservatorio è promosso e finanziato dal Consorzio Cooperative Lavoratori (CCL) di Milano e dalla cooperativa Libera Unione Mutualistica (LUM) in partnership con il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DAStU) del Politecnico di Milano. 

Ad un primo report pubblicato nel 2024 che fotografava la situazione del capoluogo lombardo ne è seguito un secondo, presentato lo scorso 28 di marzo al Politecnico, che inquadra in modo analitico il fenomeno sopra descritto. L’obiettivo è quello di analizzare il tema dell’accesso alla casa e le relazioni con lo sviluppo urbano e il mercato del lavoro su una scala più ampia del solo Comune di Milano. Tanti dati a disposizione anche di chi tra Comune e Città Metropolitana dovrebbe governare le trasformazioni in atto. Dati buoni per il nuovo PGT, insomma. 

Il report come vi dicevo è interessante e mette in rilevo, con grafici e mappe alcuni fenomeni degni di nota, intrecciando dati relativi agli immobili con quelli dei redditi medi, del pendolarismo e delle distanze rispetto a Milano. L’unica nota che mi permetto di fare è quella relativa ad una troppa attenzione al tema dell’affitto rispetto a quello dell’acquisto e una mancanza di un dato che forse avrebbe aiutato a leggere meglio certi fenomeni, ovvero il dato del costo di costruzione del nuovo che non è lo stesso in tutti i comuni e che rimane una variabile difficile da inquadrare, ma fondamentale anche per definire e fare la tara rispetto al prezzo di mercato degli immobili.

Vi invito a scaricare il report liberamente a questo link: https://oca.milano.it/report-2025/

Ora però scusatemi, devo andare, mi aspettano ad almeno tre eventi diversi solo nella giornata di oggi. Viva l’ipocrisia (mia) e viva il Fuorisalone!

Pietro Cafiero



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  1. Anonimo milaneseInaccettabile : "Non mi pare di aver letto di alcuna preoccupazione per queste persone da parte di chi firma appelli contro il Salva Milano. Magari sbaglio, ma mi fermo qui per non passare per il populista di turno…" Nessun pietismo per i gonzi che hanno venduto la casetta ereditata dai genitori per salire di piano e di status nella torre abusiva di tolla, e tantomeno per chi lo ha fatto per lucrare sugli affitti. Rispondano con il proprio patrimonio i progettisti, i costruttori, i funzionari che hanno fatto o concesso abusi giocherellando con le norme ambigue e lassiste che nessuno ha mai voluto modificare o precisare. Neanche un centesimo del bilancio pubblico deve uscire per sanare questa immonda porcata speculativa, che deve morire al più presto, prima di diventare uno sconcio nazionale.
    9 Aprile 2025 • 11:58Rispondi
    • Andrea GiorcelliSe le norme stesse sono ambigue o lassiste come si fa ad accertare che ci siano stati abusi?
      10 Aprile 2025 • 16:47
  2. alberto bolzanidobbiamo ringraziare il caro sindaco/sala e il suo caro amico ex archi-boeri.
    12 Aprile 2025 • 09:38Rispondi
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