28 Gennaio 2025

IL NUOVO PD ALLA PROVA DEI REFERENDUM

Cronache dalla sinistra


beltrami3 (7)

Discontinuità, coerenza, credibilità. Sono queste le parole che ho voluto rimarcare intervenendo al riuscitissimo incontro intitolato “Qualcosa di sinistra” a Brescia. Ora il PD è chiamato alla prova dei referendum sulla cittadinanza e quelli promossi dalla CGIL. Questo appuntamento rappresenta la cartina di tornasole di quella discontinuità che tanti elettori della sinistra (che non vanno più a votare) chiedono al PD.

Ripristinare il reintegro per i lavoratori licenziati senza giusta causa, reintrodurre le causali sui contratti a termine, obbligare alla responsabilità solidale delle aziende committenti per gli appalti e subappalti in caso di infortunio sul lavoro, sono il minimo sindacale per una sinistra che vuole riconnettersi con il suo popolo. Ricordiamo sempre l’art. 3 della nostra Costituzione: “E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitano di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini”.  La lotta contro le disuguaglianze non può essere solo una battaglia di civiltà, senza giustizia sociale non ci può essere libertà. 

Il voto negli USA ha confermato una tendenza presente in tutto il mondo occidentale, in Europa e in Italia. Al netto delle astensioni il voto popolare premia le forze politiche espressione della destra più oltranzista. Paradossalmente i ceti sociali più in difficoltà vedono nella destra maggiori garanzie rispetto al rischio di ulteriore impoverimento. In realtà i dati dell’economia dicono un’altra cosa. Dal 1990 al 2020 (dati OCSE) la produttività per ogni ora lavorata è aumentata del 22,8% mentre i salari medi sono diminuiti del 2,9%. Il potere d’acquisto dei salari lordi dei lavoratori dipendenti è diminuita del 4,4% (dati ISTAT). La percentuale dell’Irpef nel 2022 (dati del MEF) pagata dai lavoratori dipendenti è del 53,5% e dei pensionati è il 29,5%. La media annuale dell’evasione fiscale calcolata sempre dal MEF è di 96,3 mld di euro. Sono solo alcuni dati che raccontano delle disuguaglianze che si sono accentuate in questi anni.

Una forza politica che vuole definirsi di sinistra non può prescindere da un impegno senza tregua nella lotta alle disuguaglianze non solo civili ma anche sociali.

So bene che anche nell’attuale PD esistono diverse anime, per questo auspico un dibattito vero a partire dagli organismi dirigenti del partito. Nella storia del PD si contano sulle dita di una mano le volte che negli organismi si è votato a maggioranza. Un falso unanimismo che ha dato spazio a correnti di potere, “cacicchi”, spostando il dibattito politico fuori dal partito. Bisogna avere il coraggio di promuovere un vero confronto negli organismi, anche a rischio di dividersi. Solo così si rende credibile una proposta politica. Il riconoscimento di un pluralismo politico basato su idee, proposte, opinioni, è la linfa di un partito non leaderistico ma democratico, partecipato e, in quanto tale, unito.

Marco Cipriano

 



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Tutti i campi sono obbligatori.

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.


Sullo stesso tema





7 Marzo 2023

IL NUOVO (?) CORSO DEL PD: ELLY SCHLEIN

Pietro Cafiero


Ultimi commenti