28 Gennaio 2025

LA GUERRA DEI CONCERTI

L’assalto al camion dei polli arrosto e Santana servo della CIA


Stampa Alternativa contro i padroni della musica.jpg-1000x1387

Il 9 ottobre1970, al concerto dei Rolling Stones al Palalido di Milano fanno la loro comparsa gli autoriduttori della musica come scrive Lotta Continua: “noi non siamo disposti a pagare più nulla. Noi la musica ce la prendiamo perché la vogliamo, sempre, dappertutto, perché ci piace un sacco. Se i padroni chiamano civiltà quella che fa morire tre quarti del mondo di fame, che distrugge la natura, che annienta gli uomini, la loro personalità e dignità, che costruisce il benessere e il lusso di pochi sfruttatori assassini sulla fatica di milioni di proletari, noi siamo selvaggi. Questo vuol dire che incominciamo a prenderci tutto, anche la musica”; risultato: 5 arresti, 56 denunce 7 feriti tra le forze dell’ordine, nessuno tra gli autoriduttori che saggiamente diffidavano dei pronto soccorso.

Screenshot 2025-01-27 181353Stessa situazione nell’aprile dell’anno dopo con il concerto di Carlos Santana (10 fermati, 9 feriti tra le forze dell’ordine), dei Jetro Tull allo Smeraldo,  dei Chicago  l’8 giugno 1971 e degli Humble Pie il 30 giugno. 

Tutto sommato però si tratta di incidenti di modesto livello non dissimili dai tanti che si producono negli stadi quando si scontrano le tifoserie, il fenomeno del resto aveva avuto inizio con gli scontri di Berlino Ovest nel 1965 al concerto dei Rolling Stones.

Il salto di qualità avviene alla tappa milanese del Cantagiro del luglio del 1971. 

Il cartellone prevede Lucio Dalla, Mauro Lusini (autore di C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones ndr), Mia Martini, Milva, Gianni Morandi, New Trolls, Ricchi e Poveri, i Vianella (Edoardo Vianello e Wilma Goich) e  tra gli altri ,i gruppi folkloristici della Nigeria e delle Antille.Un tipico evento nazionalpopolare che cerca di modernizzarsi con gli ospiti stranieri.

 Così Repubblica racconta gli eventi: “Quando i cancelli del Vigorelli, in prossimità dei quali i fan dei Led Zeppelin erano già accampati da giorni, si aprono alle 19 di sera, la Questura di Milano è già in allarme. Le segnalazioni già sono da ore sul tavolo degli agenti: gruppi di persone sospette si aggirano all’esterno del Velodromo. La decisione arriva quasi immediata: duemila agenti vengono inviati per controllare la situazione…quando sul palco salgono proprio Goich e Vianello: vengono sommersi di frutta e verdura…Partono i cori: PS = SS …

milan71adL’esibizione di Gianni Morandi dura solo qualche minuto, fino a quando il cantante non è colpito al volto da un barattolo…Un centinaio dei ragazzi che era all’esterno del Velodromo riesce a forzare un accesso e a introdursi nel pubblico. La polizia risponde con una carica. Le famiglie sugli spalti tentano di fuggire. Alla carica i manifestanti rispondono con alcune bombe moltov. E la polizia replica con i lacrimogeni: l’intento è disperdere gli assembramenti, l’effetto è il caos…”.

È l’inizio degli anni di piombo nella musica italiana. 

Ricorda Morandi nel 2017 in un’intervista rilasciata a Francesco Piccolo, “Al mio nome un boato gigantesco, era un boato al rovescio, incazzato. Voleva dire: Gianni Morandi no! Entro terrorizzato, cominciano ad arrivarmi pomodori, lattine, ragazzi in piedi che mi fanno gesti, io cerco di sorridere e comincio con C’era un ragazzo perché penso che è giusta, ma non gliene fregava niente, ce l’avevano con me. Ogni tanto ci ripenso a quella sera, alla percezione che qualcosa stesse finendo, non era ancora finita però è stato il momento decisivo”.

“Questo evento rappresenta uno dei punti di non ritorno della storia della musica in Italia”, ha scritto Giovanni Rossi nel libro “Led Zeppelin ’71 – La notte del Vigorelli” (Tsunami Edizioni): “All’interno di questa vicenda circoscritta a solo venticinque minuti di musica c’è molto di più di quanto si possa pensare: scontri politici, rivalità tra artisti popolari nazionali e musica estera, lotte di classe, movimenti giovanili, anni di piombo, evoluzioni culturali, polizia e gruppi extra parlamentari”.

La cronaca del Corriere racconta: “La guerriglia si è protratta per 4 ore ed alla fine l’intera zona della fiera appariva come un campo di battaglia: automobili danneggiate, semafori abbattuti, 34 feriti, 16 arrestati, iniziano gli “anni di piombo” della musica italiana led Zeppelin giurarono di non tornare più in Italia.

gong-santana-2Scrive Alessandro Luparini: “I Led Zeppelin non tornarono più a suonare in Italia. E con loro, negli anni a venire, molti altri artisti internazionali avrebbero disertato i palchi italiani, finché l’allentarsi della tensione e il diluirsi delle passioni ideologiche nel “disimpegno” degli anni Ottanta non inaugurarono l’età dell’oro della musica live. Molto tempo è trascorso da quell’estate del ’71, la società e la politica italiane sono mutate radicalmente. 

Nessuno oggi si sognerebbe di reclamare la musica gratis, anche se, opinione personale, un calmiere ai prezzi da capogiro dei biglietti dei concerti non guasterebbe. In ogni caso, potrei sbagliarmi ma qualcosa mi dice che diversi di quei rivoluzionari che volevano “prendersi la musica”, ormai nostalgici settantenni, si trovavano in mezzo al pubblico dei recenti, faraonici concerti italiani dell’“ultima” (dobbiamo crederci?) tournée dell’attempato leader dei Pink Floyd Roger Waters; costo medio dei biglietti 100 euro. Non esattamente un prezzo (auto)ridotto.”

Il Corriere stila degli incidenti ai concerti dopo quello dei Led Zeppelin: Ten Years After (me lo ricordo, c’ero), Palalido Luo Reed; Castello Sforzesco, Ravu Shankar; Palalido David Bromberg; Vigorelli Kiss ; Palalido Donovan; Lucio Dalla etc etc

Nel caso di Lou Reed l’accusa verteva non solo sul fatto che i biglietti costassero troppo ma anche che il suo tour fosse organizzato dall’impresario “ebreo” David Zard, che un volantino definiva (scrive la Stampa), un torturatore delle forze di Moshe Dayan, a dimostrazione che l’imbecillità non ha limiti.

In pratica ad ogni evento c’è un incidente anche se di diversa misura e entità; protagonisti soggetti politici, autoriduttori generici, portoghesi e casseur vari, in discussione non solo il prezzo dei biglietti ma la stessa “moralità” degli artisti. 

gratis_01Clamoroso il processo pubblico a De Gregori nell’aprile del 1976 al Palalido, quando l’artista fu processato sul palco. I contestatori gridavano frasi come “Suona per i lavoratori, non ti mettere in tasca i soldi”, “Se sei un compagno, non a parole ma a fatti, lascia qui l’incasso”, “Prima si fa la rivoluzione, poi si potrà pensare alle arti o alla musica. Lo diceva anche Majakovskij che era un vero rivoluzionario e si è suicidato. Suicidati anche tu”. “Va’ a fare l’operaio e suona la sera a casa tua”.

Mesi prima era toccato alla Nuova Compagnia di Canto Popolare con Peppe Barra, Eugenio Bennato, Roberto De Simone contestati a Salerno e impediti di tenere lo spettacolo.

Fonti teoriche ed organizzative del movimento erano due editori Re Nudo e Stampa Alternativa, tutta la vicenda è narrata da Marco Riformetti in “Tutti dentro con il biglietto del movimento Gli “autoriduttori” nelle controculture giovanili degli anni ‘70”.

Re Nudo alla contestazione farà seguire l’organizzazione: nascono i festival del proletariato giovanile. 1971 a Ballabio, 1972 a Zerbo, 1973 Alpe del Vicerè, 1974 al parco Lambro, come nel 1975 che ebbero un successo clamoroso. 

Nel 1976 invece salta tutto, la festa organizzata anche dai circoli del proletariato giovanile, i collettivi autonomi di quartiere, il Partito Radicale, Lotta Continua, Rivista Anarchica, IV Internazionale, Umanità Nova, la radio libera Canale 96, la cooperativa Il pane e le rose implode in una serie di disservizi. Mancano le latrine, manca l’energia elettrica, tutto è a pagamento tant’è che Lotta Continua definisce così la festa “una sarabanda di gente diffidente, nervosa e impaurita”. 

Stampa 21-2-75.jpg-620x603Emblematico l’assalto al furgone dei polli (peraltro ancora congelati e quindi buttati) al grido “anche qui siamo inculati, siamo sempre più incazzati”, che rese palese la distanza tra partecipanti e organizzatori. 

Scrive Nicola del Corno: “Scontri, anche violenti, all’interno delle varie anime del movimento o con la polizia; l’emergere di una rabbiosa volontà giovanile di contestare più attivamente il sistema, che non poteva più essere saziata dalla riflessività underground di “Re Nudo” e che venne presto intercettata dall’autonomia; la presenza complessiva di più di 120.000 persone, decisamente troppe per la tenuta stessa dell’organizzazione, causarono il fallimento di questa esperienza che segnò un importante spartiacque…”

 Anche il furgone dei gelati fu assalito. 

Nel 1977 Carlos Santana viene accolto al Vigorelli da uno striscione inequivocabile “ODIO SANTANA SERVO DELLA CIA” e dal lancio di bulloni e sassi mentre il palco viene dato alle fiamme. Terminò così la sua tourneè italiana con le date successive annullate. 

Nella stessa sera scontri con la polizia vi furono anche a San Siro dove l’Inter perse con la Dinamo Tiblisi in EUFA. 

Nel 2007 Santana propose ai possessori del biglietto del concerto del ’77 al Vigorelli l’ingresso gratuito ad un suo concerto a Taormina a titolo di “risarcimento” per lo show sospeso, qualcuno ci andò, i contestatori dell’epoca erano quasi tutti anziani, buoni e agiati borghesi, il biglietto da 2500 lire dell’epoca venne cosi cambiato con un biglietto da 100 euro.

12-jpegL’dea che le rock star fossero necessariamente di sinistra non corrispondeva alla realtà basta ricordare le parole di Jimi Hendrix sul Vietnam: “Gli americani stanno combattendo in Vietnam per un mondo completamente libero. Non appena se ne andranno quella gente sarà alla mercé dei comunisti. Per questo motivo il pericolo giallo [la Cina] non deve essere sottovalutato. Ovviamente, la guerra è una cosa orribile, ma al momento è ancora l’unico modo sicuro per mantenere la pace”, per dichiarazioni simili Santana divenne un agente Cia. 

Re Nudo del resto pubblica un articolo di A.J. Weberman in cui Dylan viene  definito “porco, borghese ladro” e “maiale capitalista”, mentre Stampa Alternativa con Bertani pubblica un opuscolo Dylan spa in cui accusa il cantante di essere un freddo capitalista, un antifemminista che ha cavalcato l’onda della contestazione solo per un tornaconto economico.

Nell’80  al Vigorelli lo scontro tra autoriduttori e organizzatori coinvolge il partito comunista infatti gli scontri avvengono durante il concerto della Premiata Forneria Marconi nell’ambito del festival dell’Unità. Secondo la FGCI fu un’aggressione premeditata mentre nella diretta di Radio Popolare si accusa il servizio d’ordine comunista di non aver aperto i cancelli come usava fare.

Quello stesso anno si può dire il movimento si esaurisce grazie ad un altro concerto quello di Bob Marley a San Siro con 80000 spettatori. Lo stadio era stata la condizione posta da Marley agli organizzatori per tenere il concerto e lungimirante fu la decisione del sindaco Tognoli di concederlo, assumendosi tutti i rischi dei possibili disordini. 

Volantino Stampa Alternativa sulla musica gratis (Duemila pernacchie)“Il concerto di Bob Marley scrive Paola Jacobbi fu alfa e omega, fine e inizio di un mucchio di cose. Fine del decennio precedente, con uno strascico di peace, love e collane di perline ma anche inizio di quegli anni Ottanta che sembravano così lustri, vestiti per il successo. Soprattutto, quello di Marley, fu il primo concerto dopo un periodo di totale blackout: i grandi nomi della musica in Italia non ci venivano più. Ne erano successe troppe. Gruppi di cani sciolti pseudo rivoluzionari che sfondavano i cancelli per entrare gratis. Scontri tra i vari gruppi, organizzatori e polizia. Ridicoli processi politici ai cantanti considerati servi del sistema… Marley riporta la musica in Italia. E fa addirittura aprire alla musica lo stadio. 

Il rischio era enorme, a garantire la sicurezza il servizio d’ordine, gente che veniva dalle manifestazioni politiche e che ne aveva viste (e fatte) di cotte e di crude. Ma quella doveva essere una sera in cui il cielo aveva deciso di voler bene a tutti quelli che erano entrati a San Siro. Non ci furono tensioni, solo la musica”.

Gli anni di piombo della musica erano finiti.


Walter Marossi



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  1. Annalisa FerrarioL' espressione "anni di piombo" è orribile e andrebbe abolita (ricordo anche che è usata impropriamente, nel libro originario della sorella di Gudrun Esslin indicava gli anni '50). Con tutti gli errori possibili, furono anni di grande libertà e di felicità. E nel 1971 Repubblica non esisteva ancora, informarsi meglio la prossima volta.
    28 Gennaio 2025 • 23:52Rispondi
    • walter marossiche Repubblica non esistesse nel 1971 lo sapevo, quanto all'informarsi meglio è facile basta cercare on line https://www.repubblica.it/dossier/spettacoli/sonic-sunday/2021/07/04/news/led_zeppelin_velodromo_vigorelli_milano_concerto_scontri_polizia-308825982/
      29 Gennaio 2025 • 19:30
    • Annalisa FerrarioAh certo, un articolo del 2021, attendibilissimo... Ma allora anch'io sono una fonte sulla battaglia di Waterloo. E Hendrix? Me lo lasci dire, torni alle cronache ottocentesche, che le capisce meglio
      29 Gennaio 2025 • 20:47
  2. Annalisa FerrarioMi piacerebbe anche capire la fonte delle dichiarazioni attribuite a Hendrix sul Vietnam che così ad occhio mi sembrano inventate. Quando, in che contesto sarebbero state dette?
    29 Gennaio 2025 • 00:00Rispondi
    • walter marossinel 1969, in Inghilterra, Hendrix verrà intervistato sul tema della guerra in Vietnam, e dichiarerà – lui che aveva prestato servizio presso la 101esima divisione aviotrasportata, gli “Screaming Eagles” di stanza in Kentucky –: «Avete mandato via gli americani quando sono sbarcati in Normandia? Anche in quel caso si trattava di interferenza. No, perché quella volta si trattava della vostra pelle. Gli americani stanno combattendo in Vietnam per un mondo completamente libero. Non appena se ne andranno, quella gente sarà alla mercé dei comunisti. Per questo motivo il pericolo giallo non deve essere sottovalutato. Ovviamente la guerra è una cosa orribile, ma al momento è ancora l’unico modo per mantenere la pace». https://www.ildubbio.news/giustizia/woodstock-il-mito-di-hendrix-e-quellinno-sfregiato-dal-napalm-fr4eszr6 https://www.antiper.org/2024/03/07/riformetti-giovani-musica-corpo/
      29 Gennaio 2025 • 20:41
    • Annalisa Ferrarioil primo link inviato, molto interessante, mi sembra mostri una realtà molto diversa da quella da lei descritta, e anche il secondo (dove peraltro non compare il riferimento all'intervista del 1969 citata, solo le parole). Comunque Hendrix non era e non è mai stato un militante, le persone evolvono e appunto le affermazioni vanno contestualizzate. A Woodstock non era certo a favore della guerra, mi sembra chiaro anche dai testi che cita. Che poi il mondo della musica sia complesso e non proprio "di sinistra" mi sembra esattamente quello che gli autoriduttori denunciavano. Sono temi che non andrebbero banalizzati. Saluti
      30 Gennaio 2025 • 08:24
  3. Chiara VogliattoChe l'appartenenza di Bob Dylan alla cosiddetta "controcultura" fosse un fraintendimento, è lo stesso Dylan ad averlo detto, anni dopo. Che testi di canzoni famosissime come Like a rolling stone siano abbastanza paternalisti e misogeni, be' mi sembra abbastanza evidente. Che l'Hendrix che suona The Star spangled banner a Woodstock fosse in realtà a favore della guerra del Vietnam, questa invece è la prima volta che la sento. Il prezzo del biglietto di un concerto di Billie Eilish, vale a dire una cantante attenta ai disagi giovanili, non Frank Sinatra, viaggiano oggi oltre i 300€, e non i posti migliori... solo i ragazzi di famiglia un minimo benestante se li possono permettere. Il tema insomma m sembra tuttora presente, mi chiedo se siamo andati davvero nella direzione giusta
    29 Gennaio 2025 • 08:20Rispondi
    • Pietro VismaraSui concerti ha detto tutto The Great Rock'n'roll Swindle dei Sex Pistols
      30 Gennaio 2025 • 07:42
    • Pietro Vismara...del manager dei Sex Pistols, per la precisione
      30 Gennaio 2025 • 10:00
  4. Pietro VismaraSui protagonisti degli scontri diventati servizi d'ordine ai concerti valgono le parole immortali di Waters: "did you exchange a walk on part in a war - for a lead role in a cage?" (anche se forse originariamente avevano un significato diverso...)
    30 Gennaio 2025 • 07:58Rispondi
  5. Cesare MocchiSui concerti rock segnalo anche la posizione di Robert Crumb, vale a dire una delle icone della cultura giovanile americana anni '60 (Fritz the Cat ecc), che li odiava, li trovava rumorosi e stordenti e amava invece il blues e la musica popolare dove tutti suonano e cantano. Su quest'ultimo consiglio di vedere il video (si trova su Youtube) di Muddy Waters e i Rolling Stones, soprattutto la parte 2 (quella che non vede nessuno). Dopo aver fatto cantare Mick Jagger e Keith Richard, Muddy chiama sul palco alcuni ragazzi neri sconosciuti che cantano e suonano molto meglio dei blasonatissimi Rolling Stones. Così gli voleva mostrare sornione (lui che per gli Stones era un riferimento) cosa era veramente la musica blues, qualcosa di diverso da quello che facevano loro, ragazzi bianchi. Quella musica era salire su palco se si era bravi, anche da perfetti sconosciuti. Altro che Gianni Morandi!
    30 Gennaio 2025 • 12:43Rispondi
  6. Andrea VitaliFra gli autoriduttori saliti sul palco a contestare De Gregori, mi sembra di ricordare ci fosse almeno uno dei fratelli Boeri. Questo a dimostrazione che con gli anni si può cambiare idea, anche in senso opposto...
    1 Febbraio 2025 • 11:14Rispondi
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