3 Dicembre 2024

LE AREE VERDI DELL’OVEST MILANESE

La Maura e il Meazza


Copia di beltrami3 (5)

Lo so, è un po’ lunga ma vi assicuro che ne vale la pena: le aree verdi dell’Ovest milanese, difese nel corso dei decenni, sono un enorme risorsa ambientale sotto attacco da parte dei fondi immobiliari. Cosa c’è di concreto dietro il “Progetto La Maura” e il “Progetto Meazza”, due progetti che possono trasformare in modo irreversibile la città e i nostri quartieri? É fondamentale documentarsi su dati pubblici spesso occultati, per capire la posta in gioco e organizzarci di conseguenza. Leggete e diffondete il più possibile questa comunicazione.

1) Cominciamo dal vertice, cioè da chi oggi comanda e determina le trasformazioni urbane a Milano: i fondi finanziari privati. Per quanto riguarda il Progetto Meazza, Oaktree (la società finanziaria proprietaria dell’Inter) sta trattando attraverso Goldman Sachs la vendita del club entro il 2025, mentre RedBird (fondo proprietario del Milan) sta cercando di vendere quote del club dovendo restituire al fondo Elliott, entro agosto 2025, un prestito di 700 milioni di euro ottenuto per… rilevare da Elliot la proprietà del Milan. Per quanto riguarda il Progetto Maura, anche Snaitech, proprietaria del distretto ippico di San Siro (1.500.000 mq, di verde) è in vendita: Flutter Entertainment, colosso mondiale di giochi online e scommesse che due anni fa ha acquistato Sisal, ha siglato con Playtech (proprietaria di Snaitech) un contratto per rilevare Snaitech a 2,3 miliardi di euro entro il secondo semestre 2025.

2) Il 2025, dunque, può essere un anno cruciale per questi fondi finanziari che infatti stanno spingendo per realizzare due progetti urbanistici in grado di aumentare – nella prospettiva di vendita – il proprio valore e i relativi bonus premiali: si chiamano appunto “Progetto Meazza” e “Progetto La Maura”. E cosa fa l’Amministrazione comunale?

3) Analizziamo cronologicamente quanto avvenuto nelle ultime settimane: Meazza in vendita, Pista Maura da “riqualificare”. Dopo aver giudicato “bellissimo” il progetto di ristrutturazione del Meazza presentato da Webuild, il sindaco Sala – senza aver ricevuto alcun mandato in proposito né dalla Giunta né dal Consiglio comunale – avvia una trattativa diretta con i club per la vendita del Meazza e dell’intera area attorno allo stadio; su nostra richiesta si presenta in Consiglio comunale per illustrare la trattativa in corso con Inter e Milan e comunicare la risposta ricevuta dall’Agenzia delle Entrate sul valore del Meazza (intervengo esprimendo diverse riserve, vedi link a fondo pagina).

Concluso l’intervento del sindaco, spunta in aula un ordine del giorno già elaborato da PD e Azione Italia Viva su dove destinare le risorse in caso di vendita del Meazza, ma qualcosa non torna: mi accorgo che un paragrafo del documento è totalmente estraneo al tema del Meazza, perché i proponenti chiedono al Sindaco e alla Giunta di “definire un progetto di riqualificazione per l’area della Pista Maura con un percorso di ascolto partecipato, anche attraverso la richiesta di apposizione di un vincolo paesaggistico”. Intervengo e chiedo in aula ai proponenti il significato di questa proposta: “Come può il Comune avviare ‘un progetto di riqualificazione’ su un’area privata? Cosa significa ‘chiedere un vincolo paesaggistico’ su un’area già oggi tutelata da un vincolo paesaggistico (Parco Sud)? Intendete promuovere trattative su quest’area?

Nessuno risponde, obbediente silenzio. PD, Azione Italia Viva e Lista Sala votano a favore di questo documento; i voti contrari sono di Fedrighini, Monguzzi, Giungi, Gorini, Cucchiara e i partiti di opposizione. (se interessa, trovate i link dei miei interventi in calce al testo)

4) Progetto Maura: partecipazione e cementificazione. Il significato di quello strano comma sulla “riqualificazione della Pista Maura” emerge giovedì 21 novembre, quando succede di tutto. Il quotidiano La Repubblica esce con una pagina interamente dedicata a un’iniziativa della società F3A Green Srl (la stessa che due anni fa aveva promosso la costruzione di un nuovo stadio nella Pista Maura) programmata la sera stessa al centro civico Bonola per presentare un “progetto partecipato” di trasformazione della Pista Maura. Il titolo del giornale è eloquente: “Nuovo cemento a San Siro: ecco il progetto per La Maura”. Il Coordinamento Parco Ovest di Milano (quello che aveva bloccato il progetto stadio alla Maura promuovendo la manifestazione con quasi 4000 persone) insieme a Italia Nostra e ad altre associazioni prende pubblicamente posizione contro questa iniziativa: “La Maura è vincolata, è inclusa nel Parco Sud, non è edificabile!”.

5) Il Comune rileva la Maura per farne un parco? Due giorni dopo il “flop” della presentazione del Progetto Maura a Bonola, Sala contatta l’amministratore delegato di Snaitech e annuncia che, se la trattativa con F3A Green non dovesse andare in porto, il Comune è interessato a rilevare il progetto della Maura: “Nascerà un parco due volte il Sempione “, afferma Sala al Corriere della Sera. Ricordiamoci questa frase. É oggettivamente una proposta di interessante, sebbene in una città dove si tagliano le corse di tram e bus, dove si fatica a garantire i servizi comunali, pensare di spendere decine di milioni di euro per acquistare un’area da destinare a parco, in una delle zone più verdi di Milano, sembra curioso… L’obiettivo è condivisibile, ci mancherebbe: ma se si vuole farne un parco perché non espropriare l’area, a costi molto ridotti peraltro, dato che non è edificabile? Credo sia arrivato il momento di analizzare cosa prevede, nel concreto, il “Progetto La Maura”…

6) Un nuovo grande quartiere di edilizia privata nel verde del Parco Sud? Torniamo alla frase del sindaco riportata dal Corriere: “Nascerà un parco due volte il Sempione”. Qualcosa non torna: la superficie del Parco Sempione è di 386.000 mq; quella della Pista Maura meno della metà, 178.000 mq. Di cosa parla il sindaco? Come potrebbe “nascere un parco due volte il Sempione” in un’area grande meno della metà, situata fra il parco di Trenno e i quartieri residenziali del Gallaratese? Di quale area si parla, in realtà? Cosa prevede concretamente il “Progetto la Maura”?

Lo abbiamo scoperto grazie alla documentazione ufficiale ricevuta dal Parco Sud, una scheda tecnica titolata “PARAMETRICI URBANISTICI PROGETTO “LA MAURA“.

Lì emerge tutto: il Progetto La Maura prevede un “indice di edificabilità territoriale” pari a 0,17 mq al mq. Tradotto: significa prevedere di edificare 0,17 mq per ogni metro quadro di superficie verde esistente: quindi per avere la superficie edificabile complessiva bisogna moltiplicare l’indice di “0,17” per i mq. complessivi della Maura… E qui arriva la sorpresa: alla voce “Superficie territoriale La Maura” sulla quale calcolare l’indice di edificabilità del “Progetto la Maura” non viene indicata la superficie della Pista Maura (178.000) bensì 751.603 mq, il quadruplo. Come è possibile?

Semplice: i proponenti hanno incluso nella “Superficie territoriale la Maura” anche la gigantesca Pista Trenno, vasta oltre 570.000 mq., situata lungo via Pinerolo. In questo modo la superficie edificabile arriva a 131.250 mq che, considerando una media di 30 mq per abitante (DM 1444/68) equivalgono a palazzi di edilizia libera per complessivi 4375 nuovi abitanti (City Life ne ha 4000, Cascina Merlata 6000); un nuovo quartiere che avrebbe bisogno di nuove strade, nuovi parcheggi, nuovi servizi, nuove scuole, ecc.

E come potrebbe realizzarsi una simile edificazione in aree verdi attualmente vincolate dal Parco Sud? Come ai tempi della Milano da bere (o da pere): chiedendo al Comune di promuovere con Parco Sud e Regione Lombardia una variante alle norme del parco, per superare i vincoli di inedificabilità e trasformare il verde in cemento. Ma c’è un particolare non trascurabile, per nostra fortuna: la grande Pista Trenno risulta tutelata non solo dal Parco Sud, ma anche da una legge dello Stato: dal 2004 è soggetta a vincolo monumentale da parte del Ministero dei Beni Culturali, dunque né il Comune né la Regione possono promuovere alcuna variante di destinazione d’uso. Per questa ragione i 570.000 mq della Pista Trenno non possono generare alcun indice di edificabilità. Non è un caso che il “Progetto La Maura” concentri le edificazioni sul versante della Pista Maura, destinando le aree della Pista Trenno, vincolate dallo Stato, ad “standard urbanistico”, cioè a verde.

Eccolo quindi il “parco due volte il Sempione” di cui parlava il sindaco: un’area verde che già esiste, un polmone fondamentale per l’ecosistema e la salute dei cittadini, che verrebbe dichiarata “parco” in funzione dell’edificazione a poca distanza di un nuovo quartiere di edilizia libera nel verde del Parco Sud, con pesantissime conseguenze urbanistiche ed ambientali. Bilancio finale: il verde ippico attualmente esistente e inedificabile verrebbe ridotto, mentre aumenterebbe il cemento. Sembra il gioco delle tre carte, invece stiamo parlando del territorio della nostra città. Ne ho parlato nel corso dell’ultima seduta consiliare (se interessa, vedi link a fondo pagina)

Conclusioni. É importante secondo me procedere con un lavoro di continua diffusione delle informazioni. Attenzione: il “Progetto La Maura” è un progetto di pura finanza immobiliare, ma non è un caso che abbiano tentato di promuoverlo con la retorica del “progetto partecipato”: con l’”abbraccio alla Maura” abbiamo dimostrato che la cittadinanza attiva, consapevole e organizzata è in grado a cambiare il corso degli eventi, su scelte che sembravano irreversibili. Il lavoro di contro-informazione dovrà essere ancora più profondo ed esteso perché i promotori dei fondi immobiliari, dentro e fuori le istituzioni, punteranno sul marketing “green” (“ un parco due volte il Sempione”…).

Ognuno/a di voi ha, oggi più che mai, un ruolo determinante nella rete di circolazione delle informazioni.

A presto!

Enrico Fedrighini

 



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  1. Pietro VismaraGrazie per l' intervento davvero illuminante e informato.
    3 Dicembre 2024 • 21:31Rispondi
  2. Cristiano Mattia FermeMi sembrava troppo bello per essere vero. Maledizione. Grazie
    4 Dicembre 2024 • 09:46Rispondi
  3. Andrea GiorcelliUna precisazione: se come scritto le aree della pista ippica Trenno non possono generare edificabilità come mai per ottenere la superficie abitabile realizzabile l'indice di edificabilità territoriale di 0,17 mq/mq viene moltiplicato per 751.603 mq che comprendono anch'essa?
    4 Dicembre 2024 • 15:27Rispondi
    • Chiara VogliattoPerché viene chiesta una variante alle destinazioni urbanistiche, è scritto in modo abbastanza chiaro
      5 Dicembre 2024 • 08:21
    • Andrea GiorcelliChiara Vogliatto, tale considerazione viene fatta proprio nell'ipotesi della variante, non applicabile a quelle aree dato che hanno anche il vincolo monumentale, quindi contraddice il calcolo fatto sopra, non è affatto chiaro.
      5 Dicembre 2024 • 11:25
    • Chiara VogliattoC'è un vincolo paesaggistico che non è incompatibile con una variazione urbanistica (sono cose diverse). Certo non sarebbe semplice, ma teoricamente non è impossibile. Comunque è difficile questo che si sta parlando
      5 Dicembre 2024 • 17:56
    • Andrea GiorcelliChiara Vogliatto, a parte che sulla pista di Trenno il vincolo è anche monumentale, è scritto che non può generare volumetria anche se venisse fatta la variante urbanistica, proprio per quanto sopra detto.
      10 Dicembre 2024 • 10:10
  4. Chiara VogliattoC'è un vincolo paesaggistico che non è incompatibile con una variazione urbanistica (sono cose diverse). Certo non sarebbe semplice, ma teoricamente non è impossibile (ci sono anche più competenze istituzionali da coinvolgere). Comunque è di questo che si sta parlando
    5 Dicembre 2024 • 17:57Rispondi
    • Andrea GiorcelliChiara Vogliatto, a parte che sulla pista di Trenno il vincolo è anche monumentale, è scritto che non può generare volumetria anche se venisse fatta la variante urbanistica, proprio per quanto sopra detto.
      10 Dicembre 2024 • 18:05
    • Chiara VogliattoMi riferivo all' insieme delle piste, di cui una (quella di mezzo) non ha vincolo monumentale e quindi può essere resa (con procedura non semplice, per carità) edificabile. Mi scuso se non sono stata precisa, ma la sostanza resta la stessa.
      13 Dicembre 2024 • 15:11
    • Andrea GiorcelliSì, ma se solo quella può essere resa edificabile il calcolo della superficie abitabile deve considerare come superficie territoriale solo i 178.000 mq della Maura e non i 751.603 mq totali.
      16 Dicembre 2024 • 10:24
    • Chiara VogliattoIl fatto che un' area "generi" diritti edificatori è solo una convenzione. Qui l' operatore sta dicendo: se mi fai costruire una quantità equivalente all' applicazione dell' indice 0,17 su 750.000 mq, te ne cedo quasi 600.000 a verde. Se poi invece vogliamo calcolare un indice 0,7 solo sull'area senza vincolo monumentale, be' il risultato è sempre quello. È solo una questione nominalistica e di confezionamento dello strumento, che ripeto non è facile ma non impossibile
      16 Dicembre 2024 • 18:10
    • Andrea GiorcelliQuesto è chiarissimo, ma se è davvero così proprio per questo la frase dell'articolo "Per questa ragione i 570.000 mq della Pista Trenno non possono generare alcun indice di edificabilità." è sbagliata o quantomeno imprecisa.
      18 Dicembre 2024 • 14:05
  5. Andrea GiorcelliQuesto è chiarissimo, ma se è davvero così proprio per questo la frase dell'articolo "Per questa ragione i 570.000 mq della Pista Trenno non possono generare alcun indice di edificabilità." è sbagliata o quantomeno imprecisa.
    18 Dicembre 2024 • 14:05Rispondi
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