3 Settembre 2024
TANCREDI & C.
LETTERA 11.09.2024

Care lettrici e cari lettori, care amiche e cari amici, come sempre nella mia lettera io commento quello che accade nella nostra città nel periodo che va tra una uscita di ArcipelagoMilano e la successiva.
Avevo pensato di rinunciare alla LETTERA ma nell’arco di quindici giorni succedono cose che non si possono ignorare.
In questo ultimo intervallo di tempo ci sono troppi fatti dei quali vale la pena di parlare: bisogna scegliere. Dunque vi parlerò solo di tre interviste uscite sul Corriere della Sera Milano: un’intervista a Giancarlo Tancredi, assessore all’Urbanistica del nostro Comune, un’intervista a Giuseppe Marinoni, presidente della Commissione paesaggio e un’intervista ad Alessandro Maggioni del Consorzio Cooperative lavoratori.
Cominciamo con Tancredi.
Alle domande del giornalista risponde come se fosse certo che le sue idee dovessero ritrovarsi nel nuovo PGT, ossia come fossero già approvate da Sindaco e Consiglio Comunale: un sgarbo istituzionale che conferma l’atteggiamento “padronale” di Sindaco e Giunta, dimenticando che il PGT deve andare in consiglio Comunale, prima dell’adozione c’è la fase delle osservazioni e alla fine del percorso, con l’accoglimento o il rigetto delle osservazioni, si procede alla stesura finale e alla approvazione definitiva del Consiglio.
È cosa quasi certa che tutti i comitati di cittadini che si sono opposti alle ultime operazioni immobiliari concesse con le SCIA faranno osservazioni che potrebbero persino essere accettate, segnando così indelebilmente quanta distanza vi sia tra Sindaco e Giunta e i cittadini.
Vale la pena di ricordare quale è l’inizio della vicenda. Ce lo racconta con poche parole la docente di Urbanistica al Politecnico di Milano Elena Granata in una recente intervista su Open (che vale la pena di leggere) e che dice: «Sempre più cittadini si rendono conto che più si densifica e si satura il territorio, più si perdono valori ambientali e sociali. E così tutta la città si impoverisce».
Ai cittadini inascoltati ed esasperati viene ora in soccorso la magistratura, come tutti sappiamo e abbiamo letto.
In attesa del Forum della rigenerazione urbana, annuncia Tancredi, ci vorrà un anno a partire da oggi (10 settembre 2024) per avere un nuovo PGT: per gli amministratori e i dipendenti comunali una trepida attesa nel frattempo del SalvaMilano: il famoso decreto che legittima l’ennesimo abuso a danno degli onesti. La ininterrotta telenovela dei condoni in Italia
Questo condono soddisferà la magistratura? I danni eventuali agli incauti acquirenti chi li risarcirà? Il danno erariale per il mancato incasso degli oneri che sarebbero dovuti nel caso di una procedura normale in capo a chi andrà?
Ma c’è una domanda ormai di prammatica: il PGT, il più importante provvedimento comunale, dovrebbe rispecchiare una chiara visione del futuro di Milano, una inevitabile premessa al PGT, ma chi ci racconta come lo si vorrebbe?
Quando e dove se ne parlerà? Nel Forum della rigenerazione? Una delle tante consultazioni dei cittadini che, per come sono fatte, diventano solo la legittimazione del pensiero degli amministratori? Pura strategia del consenso.
La stesura del nuovo PGT viene affidata allo stesso assessore e ai medesimi funzionari che, in buona, o peggio, in mala fede hanno combinato il pasticcio delle SCIA?
Per finire cosa è l’atlante di cui si parla? Quale è la sua utilità? Non vorremmo che fosse l’ennesimo inutile lavoro grafico che impegna i funzionari del Comune.
A questo punto una malignità: ma Giunta, Sindaco e consiglieri leggono i documenti a loro mandati per approvazione? O approvano o disapprovano solo per appartenenza politica?
Quanto alla intervista a Giuseppe Marinoni, Presidente della Commissione paesaggio, possiamo dire che ci ricorda un’ovvietà, ossia che i componenti della Commissione si attengono a quanto previsto nel PGT (ci mancherebbe altro), tuttavia alcune parti del regolamento della Commissione prevedono vari passaggi che sono comunque estremamente discrezionali e la loro attività è regolata da un documento (almeno da scorrere) della Commissione stessa, documento approvato nella seduta n.37 del 3 novembre 2022.
L’unico rimpianto, il mio comunque, è che non abbiano applicato correttamente le loro norme di autogoverno, altrimenti non vedremmo certi edifici in città che fanno accapponare la pelle quando ci si passa davanti o intorno.
L’intervista ad Alessandro Maggioni, l’ultima in ordine di tempo, è un pasticcio tra invocazioni e auspici.
Tra questi auspici cita la necessità di favorire l’edilizia sociale che, invece a sentire l’amministrazione comunale attuale e quella precedente, è stata sempre favorita con convenzioni di lottizzazione che prevedevano una quota di edilizia sociale: peccato che l’ammontare della quota sia lasciata alla discrezionalità degli uffici comunali e che non si richiedono agli operatori quali siano i criteri di assegnazione degli alloggi e soprattutto manca qualunque controllo sugli adempimenti a carico dei lottizzanti.
Dunque nell’intervista solo aria fritta se non il solito appello a lasciar mano libera ai costruttori.
Per soddisfare la domanda di edilizia sociale ci vuol ben altro.
Mentre la città non vede risolvere i suoi “veri” problemi dei quali quotidianamente si parla (scuole materne insufficienti per citare l’ultimo) si annuncia con squilli di tromba che si rimette mano alla pista ciclabile di Buenos Aires con qualche milione di spesa. Urgente?
Che fare?
Sperare in un altro Sindaco e in un’altra Giunta.
Luca Beltrami Gadola
Si prega di inviare i commenti a redazione@arcipelagomilano.org
Un commento