2 Luglio 2024
SALA, C.L. E I BENI COMUNI
Tanto per capirci

La nomina di Guido Bardelli ad Assessore alla Casa e Piano Quartieri del Comune di Milano ha sollevato molte perplessità tra i “cittadini attenti”milanesi, anche l’ex assessore Maran sul Corriere della Sera si dice perplesso: Guido Bertelli è il presidente della Compagnia delle opere (CDO), braccio operativo di Comunione e Liberazione.
Il perché di questa chiamata da parte di Sala è difficile da capire ed una delle ragioni che si potrebbe intuire è che con questa mossa il Sindaco voglia allargare la sua piattaforma di benemerenze che gli serviranno al momento in cui, cessata la sua sindacatura e non potendosi ricandidare, cerchi una collocazione nel settore privato o in quello pubblico, ossia in tutte quelle strutture societarie che hanno anche solo Consigli di Amministrazione ben rimunerati per non parlare delle presidenze.
Le reazioni a questa nomina da parte dei nostri lettori è molto chiara, basta andarsi a leggere i commenti all’articolo ASSESSORI MA ANCHE SINDACI; TECNICI O POLITICI sul numero scorso di ArcipelagoMilano.
ArcipelagoMilano fin dai suoi primi numeri aveva “visto arrivare” C.L. e ne aveva illustrato le “benemerenze” con un articolo di Beatrice Rangoni Macchiavelli del 29 maggio 2012 dal titolo FORMIGONI: PER NON DIMENTICARE del quale pubblichiamo ora un brano: ” Un’inchiesta molto documentata è stata pubblicata sul sito del sacerdote don Giorgio De Capitani, che definisce Comunione e Liberazione (C.L.) e la Compagnia delle Opere il “cancro della Chiesa”. Il titolo è: “Commistione e Lottizzazione. Attorno al Movimento ecclesiale Comunione e Liberazione, ruota una vasta rete di interessi economici e politici. Il cuore è in Lombardia“. Nell’inchiesta si sostiene che, il fatturato delle 34.000 aziende aderenti alla Compagnia delle Opere di Formigoni è stimato sui 70 miliardi di euro. Nel bilancio 2009 della Regione Lombardia, il progetto di legge 399 prevede che la Regione possa riconoscere agli ospedali posseduti da enti ecclesiastici la totale equiparazione agli ospedali pubblici, con la possibilità che i loro bilanci siano ripianati con soldi dello Stato. Il provvedimento tocca cinque ospedali milanesi.
I5 settembre 2012, sempre sul nostro giornale Giovanni Cominelli titolava: C.L. E IL “NOSTRO” BENE COMUNE ed anche da quell’articolo stralciamo alcuni brani: ” Nell’interpretazione di CL ecclesiale del rapporto tra fede e politica, la politica è uno strumento per la difesa della presenza cristiana nel mondo, non è una sfera ontologicamente originaria dell’agire umano individuale. Perciò non esiste primariamente la res publica, bensì la res christiana, di cui quella publica è ancella …. Il rapporto primario è quello tra il credente e Dio, tramite Gesù Cristo. Perciò non esiste nella cultura ciellina il concetto di “etica pubblica”, alla quale peraltro vengono imputate tendenze riduzioniste e totalitarie.”.
E ancora sempre Cominelli: “Nel “militante” ciellino di base la retorica della presenza, realizzata attraverso le Opere, convive schizofrenicamente con una riduzione intimistica della fede al rapporto personale con Cristo, con un disinteresse di fondo rispetto al destino della sfera pubblica e con la delega totale all’ala politica del Movimento. I volantini diffusi alla vigilia delle elezioni politiche o amministrative parlano chiaro. L’ordine di voto parte dall’alto, fluisce per i canali interni, con “santini” di preferenze al seguito, raggiunge la base, che si allinea senza discussione esplicita e pubblica. Il Movimento ecclesiale, a onta delle affermazioni contrarie, segnala ai ciellini i propri uomini e li fa votare. Esattamente come fanno i partiti e le lobbies.”.
Dunque si pone ancora la domanda: perché Sala si butta tra le braccia di C.L.? Forse perché ne condivide il concetto di “bene comune”?
Voglio dire, en passant, che vedo come il fumo negli occhi tutte quelle associazioni i cui adepti palesi o segreti si promuovono e si sostengono reciprocamente, ovviamente come C.L. ma anche come la massoneria o l’Opus Dei entrambi con i loro rituali medioevali. Vorrei ricordare che la LEGGE 25 gennaio 1982, n. 17 : Norme di attuazione dell’articolo 18 della Costituzione in materia di associazioni segrete, chiarisce che cosa si intenda per associazioni segrete. Si fa finta di non vedere o il “vedere” non è politicamente possibile?
Qual’é la parte delle società milanese che sostiene il sindaco Sala?
È quella parte della società che, rubando una definizione al sociologo Pierpaolo Donati, chiamerei società relazionale, una società che vive di relazioni interpersonali tra singoli cittadini o tra gruppi organizzati, dunque quel ristretto gruppo di soggetti che, nel loro insieme, sono il vero potere forte di Milano.
A questo dobbiamo aggiungere che sono sempre loro quelli che praticano il più invasivo familismo,una pratica ben descritta da Roberto Alesina e Andrea Ichino nel loro libro L’Italia fatta in casa.
Facendone una sintesi/commento, Mara Gasbarrone dice: “La ricchezza [del familismo] tuttavia non è solo tale, perché Alesina e Ichino la ritengono all’origine di alcuni cronici mali nazionali: dipendenza protratta dei giovani da famiglie troppo protettive, ricerca del lavoro e dell’università sotto casa, regolazione del mercato del lavoro finalizzata al mantenimento del modello familiare, infine un costume nazionale molto incline all’illegalità: tutti mali che si manifestano con particolare gravità nel Mezzogiorno.”.
Di fronte ad eventi dei quali non capivo la ratio, qualche anno fa, preparando un editoriale, incrociando i dati riguardanti le principali società milanesi quotate in Borsa, banche, enti pubblici scoprii una quantità di incroci tra i membri dei Consigli di Amministrazione, organi societari quali gli organismi sindacali, i loro organismi di controllo e scoprii una rete di poteri che avvolgeva Milano. Scoprii anche che ci sono personaggi che siedono contemporaneamente in molti Consigli di Amministrazione, in qualche caso fino a dieci, avvalorando l’ipotesi della “rete”.
Non dimentichiamoci mai che la designazione ad un Consiglio di Amministrazione o addirittura alla carica di Presidente con i relativi consistenti compensi, è una forma di premio ad amici e sodali, come si suol dire “a buon rendere”.
Abbandonai l’dea di questa indagine perché mi mancava il tempo necessario, molto, per tirarne fuori uno scenario completo: un lavoro da giornalismo di inchiesta che non rientra nel mio specifico.
E allora tutto si spiega.
Ad esempio la Fondazione Milano Cortina si trasforma in una società di diritto privato: una gestione più “agile”e al riparo da occhi indiscreti.
Si ripete la storia dell‘Ente Autonomo Fiera Internazionale di Milano, istituito nel 1922, che nel 2000 si “evolve” in Fondazione Fiera Milano, sotto lo sguardo benevolo di C.L. e nel cui Consiglio di Amministrazione sedeva Guido Bardelli sino alla designazione nel 2023 del nuovo C.D.A. .
L’elenco delle più importanti operazioni immobiliari nate in questo clima opaco è lungo: Scali Ferroviari, Stadio Meazza, le più vecchie, fino a Piazzale Loreto. Questo progetto lanciato dal Comune di Milano, vede vincitore LOC – Loreto Open Community un insieme di aziende e studi professionali con capocordata Nhood, e Carlo Masseroli, ciellino di ferro, responsabile del progetto.
Per chi vuol saperne di più sulle operazioni immobiliari in città può andarsi a leggere il libro di Lucia Tozzi L’invenzione di Milano.
Sembra che la “sinistra” milanese che siede in Consiglio Comunale volti ostentatamente lo sguardo altrove.
Questa realtà milanese, e non solo milanese, porta con sé una gravissima conseguenza: la scomparsa della meritocrazia e della competenza spazzate via dalla società relazionale: una via sicura verso il declino sociale ed economico della città.
Luca Beltrami Gadola

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