16 maggio 2023

NE SAREBBE BASTATA UNA SOLA, INVECE SONO DUE

Lettera del 24 maggio 2023


lettera arcip

Sto parlando dei PNRR e delle Olimpiadi invernali 2026: sono due le occasioni che ci trovano impreparati e che produrranno guasti ambientali alle nostre montagne e le solite sceneggiate alle quali siamo abituati da sempre con la ridda di commissari straordinari sia per le Olimpiadi che per il PNRR.

Il Cio (Comitato Internazionale Olimpico)  il 24 giugno del 2019 ha assegnato al tandem Milano-Cortina le Olimpiadi e le Paraolimpiadi invernali 2026 mentre il 5 maggio 2021, per quanto riguarda il PNRR, l’avvio del 5 maggio 2021 è stato pubblicato sul sito della Presidenza del Consiglio ossia il testo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) trasmesso dal governo italiano alla Commissione europea dal titolo “Italia domani” dal valore complessivo di 235 miliardi di euro tra risorse europee e nazionali.

Il 31 marzo 2023 col Decreto legislativo n. 36.  è stato varato il nuovo Codice dei contratti pubblici in attuazione dell’articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n.78.

Ben sapendo che le Olimpiadi invernali e il PNRR avrebbero comportato la realizzazione di ingenti opere pubbliche, nessuno si è preoccupato di varare il nuovo Codice dei Contratti pubblici per tempo e che approvarlo tre anni dopo l’avvio delle operazioni per le Olimpiadi e un anno dopo l’avvio del PNRR sarebbe stato un disastro: gli enti interessati alle opere pubbliche, circa un centinaio, non avranno materialmente il tempo di progettare, bandire  le gare verificare i progetti e procedere alla scelta del contraente così come previsto dal Codice dei Contratti.

Si hanno già molti Comuni che hanno dichiarato che non termineranno i lavori entro la data prevista per l’inaugurazione delle Olimpiadi come per le opere previste per la scadenza assegnata da PNRR,

Probabilmente perderemo una quota dei finanziamenti e perpetueremo la nostra immagine di un Paese che non funziona, che emana leggi che o impediscono di fare le cose in tempi ragionevoli o addirittura tiene i soldi nel cassetto perché le norme  burocratiche glielo impediscono.

La sciagura dell’alluvione in Emilia e Romagna ha messo drammaticamente allo scoperto la fragilità del nostro territorio ma ci siamo sentiti dire che alcune amministrazioni avevano i fondi a disposizione da anni ma non avevano fatto nulla.

La cosa più amara è che alcuni politici hanno detto: “i colpevoli saranno puniti”. In Italia non lo si è mai visto. Qualcuno ha detto: “la difesa del territorio non è né di destra né di sinistra”. Come dire che la colpa non è di nessuno oppure di tutti. Appunto, anche questo è tipicamente italiano.

In questi ultimi giorni ho letto due libri che vorrei consigliare a tutti quelli che hanno a cuore il bene comune.

TOZZI

Il primo è di Lucia Tozzi: L’invenzione di Milano che sottotitola Culto della comunicazione e politiche urbane  (ed. Cronopio 2023). L’autrice spiega in maniera chiara e documentata come tutte le politiche di gestione del territorio siano state sostenute da una campagna di sostegno promossa dagli operatori immobiliari e dal capitale finanziario e come molte attività di volontariato siano state sostenute e strumentalizzate per ottenere consenso elettorale. La disamina dei “casi” è completa e illuminante. Non perdetevene la lettura.

Il secondo è di Luigi Casanova: Ombre sulla neve (Altraeconomia 2023). Il libro tratta della vicenda delle Olimpiadi invernali 2026. La sua lettura è tanto interessante quanto sconfortante. La vicenda parte dal momento in cui si è cominciato a parlare della candidatura e delle opinioni degli interpellati in quella fase.

Lo sconforto nasce dal vedere quanti si erano dichiarati per il no, con solidi argomenti e come le autorità, sopratutti centrali, non tennero in alcun conto questi pareri.

Il percorso prevedeva  che fossero fatte serie valutazioni di sostenibilità ambientale e sociale e come tutte queste furono bypassate  con tutti i trucchi possibili, una serie di falsi ideologici da manuale. Furono inserite opere che nulla avevano a che fare con le Olimpiadi ma sono solo un espediente per realizzare opere di interesse degli amministratori locali.

Insomma vedremo la parte alpina e prealpina delle regioni Lombardia Trentino-Altoadige e Trentino -Sudtirolo interessate da cantieri spesso inutili e per certi versi in contrasto a tutte le norme di salvaguardia del territorio.

Vedrete anche come i conto non tornino e soprattutto ogni volta che leggerete “a costo zero” sappiate che è una vera bufala. Anche questo non perdetevelo.

Casanova

Nelle ultime settimane a Milano non ci siamo fatti mancare nulla come l’idea di dell’assessore Maran di assegnare appartamenti di Aler o del Comune nello stato in cui si trovano e non pagando alcun canone di affitto ma ponendo a carico del locatario le opere di ripristino e di manutenzione straordinaria, opere per le quali non vi sono denari, visto che il patrimonio di edilizia residenziale pubblica negli anni è stato lasciato andare in malora.

Per locare un appartamento bisogna che risponda ad una serie di requisiti dei quali cito solo i più significativi:

Tutte queste certificazioni chi le farà? I locatari? Sono abilitati a farle?

Siamo nel campo della pura fantasia che al Comune di Milano va per la maggiore.

Luca Beltrami Gadola

 



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